Reign, la serie TV di The CW che narra la storia di Maria Stuarda, regina di Scozia, è giunta alla terza stagione e ha confermato la capacità di attrarre telespettatori con il suo mix di verità storica e finzione. L’introduzione di un nuovo personaggio intrigante e carico di aspettative, la regina Elisabetta I, presagisce nuove disavventure per i protagonisti, già alle prese con la malattia mortale di re Francis.
Mary Stuart, regina di Scozia
La prima stagione della serie inizia con la giovane Mary (Adelaide Kane), sovrana scozzese, che viene prelevata dalla sua terra natìa per traferirsi alla corte di Francia, dove è cresciuta e dove è stata educata come promessa sposa di Francis (Toby Regbo), il futuro re Francesco II di Valois. Il fidanzamento tra i due viene formalizzato per rafforzare l’alleanza tra i due Paesi e i due vecchi compagni di giochi si ritrovano ben presto a provare nuovi sentimenti l’uno per l’altro, a cominciare da una forte attrazione. Ma gli intrighi di corte renderanno il loro rapporto irto di ostacoli e coinvolgeranno anche le quattro amiche e dame di compagnia che Mary ha portato con sé dalla Scozia, Kenna, Greer, Lola e Aylee.
La prima a opporsi al matrimonio è proprio la madre del principe Francis, l’astuta e temuta Caterina de’ Medici (Megan Follows), che vuole proteggere il figlio dalla profezia fatta dal suo consigliere Nostradamus (Rossif Sutherland), secondo la quale sarà proprio Mary a causare la morte prematura del delfino di Francia (deceduto realmente in giovane età, poco dopo il matrimonio).
Un altro ostacolo è, nella prima stagione di Reign, Bash (Torrance Coombs), fratellastro di Francis e primogenito illegittimo di re Enrico II (Alan Van Sprang), che lo ha avuto con la storica amante Diana di Poitiers (Anna Walton). Bash rimane affascinato dallo sharme della giovane sovrana e se ne innamora, pur rispettando l’impegno di lei con il fratello.
Inoltre re Enrico, divorato senza sosta dalla passione per le donne e dall’ambizione, impone a una reticente Mary di reclamare il proprio diritto sul trono d’Inghilterra, sul quale siede Elisabetta I (Rachel Skarsten), figlia illegittima di Enrico VIII, nonché protestante e quindi contrastata dal Vaticano. Ciò metterà a repentaglio la vita di Mary e la renderà vittima di intricati giochi politici. Elisabetta, infatti, che ha fatto la propria apparizione alla fine della seconda stagione, in questa terza promette di rivestire un ruolo essenziale.
I due sovrani di Francia, Caterina e Enrico, simboleggiano due dei temi principali del telefilm Reign: gli intrighi di corte, di cui lei è un’abile tessitrice, e le tresche amorose, di cui lui è un esperto partecipante. Personalità molto diverse sono i regnanti che li sostituiscono alla morte di Enrico: Francis e Mary, al contrario dei genitori, vogliono che il proprio matrimonio sia fondato sull’amore e sono convinti che per essere degni e apprezzati dal proprio popolo si debba regnare senza abbandonare i propri principi, senza cedere a complotti, compromessi e assassinii.
Ma per i due giovani non sarà mai facile rimanere fedeli a quei principi e mantenere in equilibrio le esigenze di Francia e Scozia e quelle dei loro cuori. Soprattutto quando bugie, follia, ambizione, nobiltà corrotta, raggiri e tradimenti rischieranno di incrinare il loro solido rapporto basato su sincerità e collaborazione.
Accuratezza e anacronismo in Reign
Il loro è un rapporto forse un po’ anacronistico, così come anacronistici sono tanti dettagli di Reign, a cominciare dall’abbigliamento. Gli splendidi abiti utilizzati, infatti, ricordano solo lontanamente la moda del XVI secolo, periodo in cui è ambientato lo show, e sono più che altro eccellenti prodotti della creatività. La designer di costumi Meredith Markwork-Pollack, infatti, si è ispirata all’haute couture moderna (tra i tanti a McQueen, Dolce&Gabbana, Free People) e ha arricchito con elementi antichi suoi costumi dal sapore indiscutibilmente moderno.
Anche dal punto di vista prettamente storico, la serie si prende qualche libertà. La mancanza di accuratezza rigorosa è però giustificata se si considera che Reign è un prodotto destinato a un pubblico di giovani e che il suo scopo primario è quello di intrattenere e coinvolgere e nel mentre di avvicinare gli spettatori al fascino della storia. A personaggi realmente esistiti quali i sovrani, Nostradamus, Diana di Poitiers e molti dei nobili comparsi, se ne affiancano quindi altri fittizzi ma essenziali allo svolgersi della trama.
L’atmosfera che scaturisce da questo mix di antichità e contemporaneità è unica. Nelle scene, nei dialoghi, nell’evoluzione dei personaggi, ci si riesce a immergere in un mondo fuori dal tempo, a cavallo tra epoche diverse e indefinite.
Chiara Martino