Un viaggio alla scoperta della pizza nel ruoto di Bob a Cercola, perfetta sintesi tra tradizioni e concezione moderna di fast-food.
Introduzione alla pizza nel ruoto
La pizza nel ruoto è stata ormai sdoganata ovunque. Il motivo? È una perfetta sintesi tra la concezione moderna di fast-food, nella sua accezione letterale di “cibo veloce”, e i dettami old-fashioned della tradizione, visti nella loro declinazione agreste. Un successo su tutta la linea, che, tuttavia, fa nascere un interrogativo: a cosa è dovuto? Cosa differenzia la pizza nel ruoto dalla classica pizza napoletana, tanto da dare luogo ad una tale escalation di consensi? Ebbene, la risposta è molto articolata: prima di tutto cambia l’ impasto (che è più simile a quello adoperato per il pane), quindi l’ idratazione e la lievitazione (quest’ultima presuppone l’utilizzo di lievito madre), infine l’ aspettoin toto (un profilo più spesso e più “massiccio”) e le sensazioni che è in grado di regalare. E’ forse questo il topic più importante, quello da non sottovalutare: tali pizze regalano attimi di magia; sono buone, goduriose, e, anche se a volte lasciano in eredità un po’ di pesantezza, sono il classico “sgarro” che tutti dovrebbero concedersi una tantum, senza esagerare.
Il Panificio Michelangelo, alias Bob a Cercola
In questo cielo di “stelle della farina bianca”, in provincia di Napoli, e più precisamente a Cercola, c’è la sua stella polare, che chiunque dovrebbe conoscere per orientarsi correttamente (e maturità critica) nell’ impervio universo della pizza nel ruoto. Il luogo in questione è il Panificio Michelangelo, aka Bob. Un panificio che sforna tutti i giorni piccoli capolavori, tra i quali le sue imperdibili pizze nel ruotino, poste nel banco con il fiordilatte che frizza ancora. Numerose le proposte: si spazia da una ortolana da n.c. perché troppo buona, ad una “salsiccia e friarielli” che tira fuori dalle corde vocali di chiunque uno “chapeau”, passando per una “porchetta e patate al forno” od una “pizza gâteau“ (ricoperta da quello che è uno dei piatti simbolo della cucina campana) da urlo. Ovviamente sono fruibili anche le classiche, anch’esse di qualità stupefacente. E poi dolci, pizze ripiene, cornetti, pane e panini di qualità, “casatielli”… Il giardino dell’ Eden è qui, e non è mai stato così goloso.
Qualche considerazione
La prima volta che andai da Bob a Cercola non potevo credere ai miei occhi: atmosfera di altri tempi, qualche panchinetta per i clienti ed un meraviglioso profumo di pane e pizza. La fila c’è, ed è tanta, tutti i giorni. Ma un motivo ci sarà. Il costo dei singoli tranci (1/4 di pizza) si aggira sui 2€/2.50€. Non è poco, ma un motivo ci sarà. La verità è che non ci si fa nemmeno caso, perché, quando la hai tra le mani, scopri una pizza “lussuriosa”, che ammalia sin dal primo morso, scatenando una sorta di dipendenza che spinge a mangiarne anche più del dovuto. Il toppingè ricco, la mozzarella è abbondante, così come l’ olio che, tuttavia, non appesantisce troppo. Bob a Cercola convince e stra-convince, nonostante ce lo si possa permettere non troppo spesso, per ottemperare una dieta equilibrata. Ma se ci si torna sempre con piacere (mandando all’aria diete e regimi alimentari vari), come sempre, un motivo ci sarà.