Il Duomo di Amalfi, situato a piazza Duomo, è il principale luogo di culto cattolico di Amalfi. Esso è dedicato a sant’Andrea apostolo.
Amalfi ha una storia molto autorevole. Fondata dai Romani nel VI secolo, la sua fortuna è notevole a partire dal IX secolo grazie al suo ruolo di repubblica marinara insieme a Genova, Pisa e Venezia. In tutto il mondo Amalfi è conosciuta per la sua bellezza.
Amalfi: contesto storico e geografico
Qui è il giardino che cerchiamo sempre e inutilmente dopo i luoghi perfetti dell’infanzia. Una memoria che avviene tangibile sopra gli abissi del mare, sospesa sulle foglie degli aranci e dei cedri sontuosi negli orti pensili dei conventi.
Così Salvatore Quasimodo descrive Amalfi, in provincia di Salerno, giunto il 20 gennaio 1966. Come dargli torto. Patrimonio dell’Unesco, costantemente i turisti giungono da ogni parte del mondo per godere dello spettacolo naturale della Costiera Amalfitana. La meraviglia sta nel fatto che cielo e mare si fondono perfettamente senza poter distinguere l’inizio di uno e la fine dell’altro.
Il cuore della città di Amalfi è la cattedrale cittadina. La chiesa è dedicata a Sant’Andrea Apostolo in ringraziamento del miracolo del 27 giugno 1544. Le fonti raccontano che quel giorno le navi dei pirati stavano per entrare nel porto della città e gli amalfitani si ripararono in chiesa chiedendo l’aiuto del santo. Un vento forte si abbatte contro le navi dei nemici, impedendo loro di realizzare l’offensiva.
Il Duomo di Amalfi sorge nella piazza principale a circa 20 metri sul livello del mare; il turista si trova di fronte ad un’architettura imponente grazie alla monumentale scalinata che la precede. All’inizio le basiliche ad Amalfi erano due, entrambe a tre navate: la prima corrisponde al Duomo vecchio eretto dal duca Mansone II attorno all’anno 1000: la seconda eretta a metà del IX secolo è più ampia. La fabbrica del Duomo di Amalfi fu costruita nel IX secolo quando la Repubblica Marinara iniziò ad affermarsi come potenza commerciale dialogante anche con i mercanti arabi.
La cattedrale amalfitana viene indirettamente menzionata nella lettera che papa Gregorio Magno inviò nel 596 al rettore delle Chiese della Campania, rimproverando ufficialmente Pimenio, vescovo della città, perché non risiedeva stabilmente nella sua sede.
La struttura del Duomo di Amalfi
Si tratta di una struttura a pianta a basilicale con transetto e abside; il tutto è rivestito da marmi commessi e racchiudenti colonne antiche. Le navate sono coperte da un soffitto a cassettonato. L’interno però non è originale. Rifatto nel XVII secolo in forme barocche, ha pianta a croce latina e si dispone su tre navate; l’accesso si realizza attraverso il portale maggiore decorato, nella lunetta, da un affresco di Domenico Morelli e chiuso da una imponente porta realizzata prima del 1066.
La bellezza del Duomo di Amalfi è suggerita sicuramente dal portale di ingresso realizzata verso il 1060 dall’artista orientale Simone d’Antiochia. L’altare, opera di Domenico Fontana, è sovrastato dalla statua bronzea raffigurante S. Andrea (vedi foto), realizzata da Michelangelo Naccherino e donata da Filippo III di Spagna, e sulla trabeazione che conclude l’altare vi sono le statue marmoree di S. Stefano e S. Lorenzo di Pietro Bernini. Sotto l’altare sono custodite le reliquie del Santo patrono, trasportate nel 1208 dal cardinale Pietro Capuano, reduce dalla Terra Santa.
Il portale è meglio conosciuto come bronzeo ma analisi profonde hanno evidenziato che si tratta di una lega ternaria, composta di rame, zinco, piombo con tracce rilevanti di stagno. Essa è caratterizzata da quattro figure ageminate in argento. Nella parte superiore si notano il Cristo Redentore e la Beata Vergine Madre di Dio, affiancati da simboli alfabetici greci. Nella parte sottostante vi sono gli Apostoli fratelli Andrea e Pietro.
Una volta entrato, il visitatore si trova in uno spazio sontuoso che culmina con l’altare maggiore barocco su cui si trova una grande tela raffigurante Il martirio di sant’Andrea Apostolo, patrono di Amalfi, dei pescatori e dei marinai.
Il corpo del campanile ha caratteristiche tipiche di molti edifici campani. Nella parte più antica si trovano delle colonne angolari piani superiori sono aperti da due ordini di finestre, bifore in basso, trifore in alto. La sommità risale invece al 1276 ed è costituita da un nucleo centrale cilindrico contornato da quattro torrette angolari. Il motivo sembra essere di derivazione calabro-bizantina ed è stato utilizzato anche in alcuni campanili campani, quali quelli di Salerno e Caserta.
Serena Raimondi