Lo studio anatomico è certamente la base della maggior parte delle opere d’Arte, e di questo è sicuramente consapevole Julia Randall.
Artista statunitense dal curriculum espositivo già discretamente corposo, Julia Randall ha concentrato la sua attenzione analitica su un punto in particolare del nostro corpo, la bocca.
Smorfie, artifici facciali e derivati di saliva sono i dettagli che caratterizzano le opere di questa giovane artista. Apparentemente l’osservatore che si trova dinanzi ad un’opera della Randall potrebbe essere inizialmente sconcertato; in realtà è necessario trascorre un istante in più dinanzi a queste molteplicità di labbra per trarne i significati intrinseci.
Senza alcun dubbio alla base della creatività di Julia Randall c’è un acceso erotismo che risulta il dettaglio più evidente di ogni opera, ma non bisgna tralasciare lo stretto legame che si crea con la realtà, dato che mediante un egeregio gioco di colori, riflessi e luci ed ombre il risultato che si ottiene permette di definire questa pittura molto affine all’Iperrealismo.
La forza poetica di un soffio d’alito che genera una conformazione sferica di saliva intorno alle labbra, connotata da molteplici rifrazioni di luce, quasi come se si stesse osservando l’interno di un buco nero, si contrappone alla vena ironica di Julia Randall che dota animali come pesciolini o piccoli uccelli di caratteristche facciali tipicamente umane. Il percorso creativo di questa giovane artista viaggia sempre a ridosso di un crinale molto sottile che si pone al centro del rapporto tra fisicità stimolante ed ironia spegiudicata, quasi impossibile.
Il soggetto delle labbra sulle quali si concentra Julia Randall sono anche lo strumento che genera il secondo gruppo di opere che caratterizzano il catalogo dell’artista. Infatti la gomma da masticare, ben modellata ed elaborata dalle labbra, dalla lingua e dalle varie conformazioni orali diventano opera d’Arte. Bisogna precisare che in questo caso non si vuole prendere in giro nessuno, ciò che deriva dalla masticazione di un chewingum rappresenta, in una maniera un po astratta, parti interne del nostro copro viste in maniera meno rigida ma multiforme, sceondo la Randall.
Il potere della fantasia ha un ruolo predominante nella lettura delle opere di Julia Randall, ma c’è anche da sottolineare che il suo punto di vista è molto soggettivo, poco legato allo stereotipo tradizionale della società che la circonda e forse anche un po anticonformista. Risulta meramente comprensibile la difficoltà di alcuni di considerare validi questi lavori, ma è altrettanto opportuno che si travalichi il muro preconcettuale al quale si tende ad essere abituati e si cerchi di ragionare in maniera più elastica ed immaginaria.
Vincenzo Morrone
Fonti: www.dudemag.it
www.collater.al