Maggie Smith nasce nell’Essex, in Inghilterra il 28 dicembre del 1934. Gli inizi della sua carriera risalgono al 1951, quando inizia a studiare all’Oxford Playhouse, un teatro di Oxford. Il primo debutto dell’attrice sul palcoscenico avviene nel 1952 con una riproduzione dell’opera teatrale La dodicesima notte, di William Shakespeare. Lavora al National Theatre con il noto attore britannico Laurence Olivier, con cui continuerà la collaborazione anche nel cinema. Nel 1965, infatti, la Smith e Olivier recitano in Otello, di Stuart Burge, trasposizione cinematografica della tragedia shakespeariana. Entrambi ricevono una candidatura al premio Oscar per le loro performance, la prima — ma non l’ultima — per Maggie Smith. La primissima apparizione sul grande schermo, tuttavia, avviene nel 1965 in Child in the House in un ruolo non accreditato
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Gli anni degli Oscar
Grazie alla sua interpretazione in La strana voglia di Jean (The Prime of Miss Jean Brodie, 1969) di Ronald Neame, l’attrice inglese ottiene il suo primo premio Oscar come migliore attrice protagonista.
Nel 1978 Maggie Smith vince il suo secondo premio Oscar, grazie a California Suite di Herbert Ross, stavolta per la categoria di miglior attrice non protagonista. Nel ruolo di Diana Barrie, una giovane attrice candidata all’agognata statuetta d’oro, Maggie Smith «sfrutta il suo talento unico per la commedia che nasce da cose tutt’altro che divertenti». Dopo aver mostrato le manifestazioni di sentimenti contrastanti da parte di Diana — allegria, speranza, disperazione, paura —, la pellicola si concentra sull’analisi del matrimonio di Dana con Sidney Cochran, interpretato da Michael Caine, e i due attori «creano personaggi di inaspettata profondità e compassione» (Vincent Canby, The New York Times).
In Scontro di titani (1981) di Desmond Davis l’attrice lavora di nuovo con Laurence Olivier, e nel 1986 è di nuovo candidata agli Oscar per il film Camera con vista di James Ivory, tratto dall’omonimo romanzo di E.M. Forster.
Nel 1991 la Smith interpreta Wendy Darling nel film di Steven Spielberg Hook – Capitan Uncino, una sorta di sequel delle canoniche avventure di Peter Pan, con Robin Williams, Dustin Hoffman e Julia Roberts nel cast principale. Indimenticabile il contributo di Maggie Smith in Sister Act, commedia del 1992 di Emilie Ardolino, con Whoopi Goldberg nei panni della protagonista e la Smith in quelli della rigida ma compassionevole Madre Superiora del convento in cui Whoopi Goldberg trova rifugio. Il film ha avuto un sequel l’anno successivo, con la regia di Bill Duke, a cui ha partecipato anche la Smith.
Gli anni Duemila, fra Harry Potter e serie tv
Nel 2001 inizia la collaborazione dell’attrice alla serie di film di Harry Potter nei panni di Minerva McGranitt, professoressa di Trasfigurazione nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Grazie alla saga, trasposizione cinematografica del ciclo di opere nato dalla penna di J.K. Rowling, il cui ultimo film è uscito nelle sale cinematografiche nel 2011, il volto di Maggie Smith sarà noto anche alle nuove generazioni.
Sempre nel 2001 l’attrice ottiene un’altra candidatura agli Oscar come migliore attrice non protagonista per il film Gosford Park di Robert Altman, che include nel cast anche Michael Gambon — preside di Hogwarts in Harry Potter a partire dal 2004 dopo la morte di Richard Harris. A questa pellicola è ispirata la serie televisiva Downton Abbey, in onda dal 2010 al 2015, che vede fra gli attori anche la Smith.
Negli anni Duemila Maggie Smith lavora in diversi film con l’attrice Judi Dench — Ladies in Lavander (2004), Marigold Hotel (The Best Exotic Marigold Hotel, 2012), Ritorno al Marigold Hotel (The Second Best Exotic Marigold Hotel, 2015) —, con cui aveva già collaborato in Camera con vista e in Un tè con Mussolini e di cui è anche buon’amica.
Maggie Smith, «forza della natura»
Nel 2015 l’attrice è protagonista di The Lady in the Van di Nihcolas Hytner, tratto dall’omonima opera teatrale di Alan Bennett che nel 1999 aveva visto sempre Maggie Smith nei panni di Mary Shepherd. Il ruolo le valse, all’epoca, la vittoria del Laurence Olivier Award come miglior attrice, il maggior riconoscimento teatrale inglese, conferito dalla Società dei Teatri Londinesi in onore, appunto, di Olivier.
Nella sua seconda interpretazione di Mary Shepherd, «Maggie Smith è una traballante e barcollante forza della natura in questo adorabile adattamento dell’amata opera di Alan Bennett» (Tim Robey, The Thelegraph). Bennett ha partecipato alla scrittura anche del film del 2015.
Francesca Santoro
Fonti
Internet Movie Database – Maggie Smith
Internet Movie Database – Gosford Park