Magi: l’epifania del Signore

Qual è il vero significato della festa dell’Epifania? Al di là delle tradizioni essenzialmente pagane che costellano la giornata del 6 gennaio, identificata dai più come la “festa della befana”, occorre spiegare cosa significa “epifania” e il significato della festa cattolica. L’adorazione dei Magi, secondo il Cristianesimo, costituisce il vero senso della festa dell’Epifania.

I magi

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Adorazione dei Magi, affresco di Giotto, Cappella degli Scrovegni a Padova.

I magi (dal gr. Μάγοι, lat. Magi) erano originariamente (Erodoto, I, 101) una delle sei “tribù” nelle quali era ripartito il popolo dei Medî: probabilmente i membri della classe sacerdotale, che, come tali, saranno stati avversi a una riforma religiosa come quella di Zarathustra.

Nel Vangelo di Matteo si narra che dei “magi d’Oriente”, guidati da una stella, giunsero a Betlemme per onorarvi Gesù bambino, portandogli in dono oro, incenso e mirra. Nella più tarda tradizione agiografica, forse dal numero dei doni, si parlò di tre magi che furono detti re (dal 3° sec.): i nomi Gaspare, Melchiorre, Baldassarre sono attribuiti da una tradizione attestata dal 6° secolo.

Melchiorre sarebbe il più anziano e il suo nome stesso deriverebbe da Melech, che significa Re. Baldassarre deriverebbe da Balthazar, mitico re babilonese, quasi a suggerire la sua regione di provenienza. Gasparre, per i greci Galgalath, significa signore di Saba.

I doni dei Magi hanno un significato: fanno riferimento alla duplice natura di Gesù, quella umana e quella divina: l’oro perché è il dono riservato ai Re e Gesù è il Re dei Re, l’incenso, come testimonianza di adorazione alla sua divinità, perché Gesù è Dio, la mirra, usata nel culto dei morti, perché Gesù è uomo e come uomo, mortale.

Il significato dell’Epifania

Il termine “epifania” significa “manifestazione”, tuttavia Gino Rocca dice:

Nel caso nostro sarebbe meglio parlare di “annunciazione”; annunciazione della nascita di Gesù quale troviamo nei Vangeli dell’infanzia di Matteo e Luca. Nel Vangelo di Luca l’annuncio viene fatto a dei pastori, persone semplici e molto povere dei dintorni di Betlemme. Nel Vangelo di Matteo invece l’annuncio viene fatto a dei sapienti, persone di rango elevato, originarie dell’Oriente e dedite probabilmente allo studio degli astri. In Luca l’annuncio viene fatto attraverso un messangero angelico; in Matteo invece attraverso una stella. Questo breve racconto di Matteo, secondo cui i sapienti venuti dall’Oriente erano giunti a Betlemme guidati da una stella per adorare Gesù Bambino, era già noto agli albori della Chiesa. Nella prima lettura della messa presa dal profeta Isaia si annuncia che nell’era messianica Gerusalemme sarebbe stata invasa da uno stuolo di cammelli, dromedari di Madian e di Efa, tutti sarebbero venuti da Saba portando oro, ed incenso e proclamando le glorie del Signore. E nel salmo 72 (salmo responsoriale) si parla dei re di Tarsis e delle isole che avrebbero portato offerte e dei re degli Arabi e di Saba che avrebbero offerto tributi. Matteo vede l’adempimento di queste profezie precisamente in questi sapienti venuti dall’Oriente. Racconta la partenza di questi personaggi dal loro Paese e la loro ricerca del luogo della nascita del Messia guidati da una stella.

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“I re Magi” nella visione di Gentile da Fabriano

Le origini della festa dell’Epifania

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Adorazione dei Magi, dipinto di Sandro Botticelli, Galleria degli Uffizi, Firenze.

La prima menzione della festa dell’Epifania in Occidente ci è testimoniata in Gallia, festa voluta probabilmente dall’imperatore Giuliano e il suo contenuto era la Natività. Anche a Roma s celebrava l’Epifania al 6 gennaio, festa proveniente, molto probabilmente- come sostiene Botte- dalla Spagna; altri invece ritengono che sia giunta a Roma attraverso il Mediterraneo, proveniente dall’Africa. La festa dell’Epifania a Roma fece disgiungere l’Adorazione dei Magi dalla Natività, i due misteri che erano celebrati nel Natale, e portò l’Adorazione dei Magi al 6 gennaio, avendo come contenuto il mistero come la manifestazione del Verbo fatto carne ai pagani.

Leone Magno, nella sua prima omelia sull’ Epifania, sottolineò il prolungamento della gioia per la nascita del Salvatore e dall’altra, attraverso il racconto dell’adorazione dei Magi, la sua manifestazione al mondo intero. Infatti, se il mistero dell’Incarnazione comporta l’ingresso in una famiglia, l’Epifania ne rivela la portata universale che abbraccia tutti i popoli.

Raffaela De Vivo

Bibliografia:

G. BELLUSCI, L’universale concretum, categoria fondamentale della Rivelazione a partire dall’analisi del ciclo natalizio, Pontificia Università Gregoriana, Roma 2006.

G. ROCCA, Seguendo Gesù con Luca. Commento al Vangelo della domenica e delle feste, Città Nuova, Torino 1990.

Sitografia:

http://www.treccani.it/enciclopedia/magi_(Enciclopedia-Italiana)/

http://www.treccani.it/enciclopedia/magi/

http://www.settemuse.it/costume/costume_re_magi.htm