Mitch Griffith: realtà deviata ma a colori

Scene di una pittura tradizionalmente quattrocentesca o cinquecentesca, con colori tipicamente moderni, messi in risalto da una radente luce, raccontano una realtà quanto mai contemporanea: questo è Mitch Griffith.

Mitch Griffith
Mitch Griffith

Artista inglese, narratore di una vita quotidiana vittima di un gran numero di vizi ed abitudini malsane, Griffith sta scalando la china della piramide degli artisti contemporanei più apprezzati e lo sta facendo grazie alla sua forma realistica e biologicamente analitica di fare Arte.

Facendo un’analisi critica della pittura di Mitch Griffith è impossibile non ritrovare una sicura formazione legata alle tradizioni della pittura classica, ai grandi maestri che hanno fatto la storia dell’Arte in genere. Queste pose tradizionali, questi giochi di luce ed ombra vengono attualizzati e riflessi in un’ottica totalmente moderna, anzi contemporanea.

La pittura di questo giovane artista non ha principalmente l’intento di denunciare un processo di decadimento, causato da una realtà sempre più materialista e speculativa della vita, ma ha solo il fine di mettere in risalto ciò che spesso le persone non vogliono o non riescono a vedere. Mitch Griffith vuole far calare quella cortina nebulosa che ciascuno di noi ha creato dinanzi ai suoi occhi, senza rendersi conto di essere entrato a far parte di un circuito vorticoso e vizioso, decadente e depravato in alcuni casi dal quale sembra difficile uscirne con le prorprie sole forze.

Scene di violenza esasperata si alternano a scene di sofferenza assimilata, figure maschili o femminili, caratterizzate in alcuni casi anche da una fisicità provocante, una fisicità costruita e non sempre naturale diventano i protagonisti delle opere. Simboli plastici, sempre più vicini al mondo moderno si sostituiscono alla simbologia della grande tradizione classica ma al contempo hanno lo stesso effetto esemplificativo, volto a mettere in risalto il morboso peccato al quale si è legati.

Mitch Griffith
Mitch Griffith

Le pennellate sono brevi ma taglienti, i colori luminosi ma al contempo lividi per sottolineare la sconcertante sensazione delle scene. Queste sono tutte caratterizzate da alcuni fattori comuni: un primo piano d’inquadramento che getta le figure addosso all’osservatore, uno sfondo neutro o poco accentuato porpio per mettere in rislato la scena in primo piano ed una conoscenza anatomica sublime.

I soggetti scelti non hanno età, non hanno sesso, non hanno classi sociali che li pregiudichi, tutti fanno parte del decadente disegno che si è creato nel mondo e tutti soffrono a causa di questo. Mitch Griffith ha una visione binoculare della realtà circostante in quanto, pur essendo consapevole di esserne un membro partecipe anche se forse non così deviato, riesce ad estraniarsi dall’incline panorama intorno a se ed assume un atteggiamento critico ma consapevole.

La maggior parte delle gallerie del Regno Unito oggi si contende le sue opere, che stanno cominciando a generare interesse anche negli altri continenti, dato che sono state esposte per brevi periodi anche in paesi come la Russia.

Vincenzo Morrone

Fonti: collater.al