Johannes Vermeer , pittore vissuto nel Seicento, è stato con Rembrandt una delle figure più influenti della pittura olandese: in una società provata dalla Controriforma,in cui l’arte sacra perse d’importanza, così come anche le committenze per conto di aristocratici, i nuovi artisti modificarono i valori dati all’arte, e il fruitore “medio” della pittura è il ceto borghese, la cui attenzione viene catturata dalla pittura delle scene di genere, cioè scene di vita quotidiana, e che a lungo fu considerata un genere minore, subordinato alla ritrattistica e alla pittura storica.
Della pittura di Vermeer sono evidenti in particolar modo due caratteristiche: le tematiche e la tecnica pittorica.
Vermeer dipingeva spesso donne, ambienti di vita borghese, ritratta come legata a valori quali lavoro e famiglia, e i personaggi sono sempre ritratti mentre compiono azioni semplicissime.
La tecnica pittorica di Vermeer, chiamata pointillè, mirava ad una resa realistica anche tramite gli effetti del colore, in prevalenza ad olio. Pare che il nostro artista facesse uso della camera oscura per poter definire al massimo personaggi e scenari. Per “camera oscura” ci si riferisce ad una scatola chiusa, e in uno dei lati veniva collocata in un foro una lente, mentre nel lato opposto, su un foglio traslucido, veniva a formarsi, per proiezione, quanto si voleva andare a dipingere. In realtà la camera ottica in ambito artistico veniva utilizzata per scopi scientifici (si pensi ai vedutisti del settecento a Venezia), ma Vermeer la utilizza come espediente per rendere ancora più realistico ciò che rappresentava, in quanto, secondo lui, l’ arte non doveva essere semplicemente un prodotto interiore, ma una vera “fotografia” della realtà. ed è probabilmente per questo che non ci sono pervenuti molti disegni preparatori; e questo spiegherebbe anche gli effetti della luce nella sua pittura, in quanto alcune volte i soggetti rappresentati sembra che non siano messi a fuoco, resa dovuta anche all’abilità di Vermeer di saper rappresentare l’umidità.
La Donna con brocca D’Acqua fa sicuramente parte della sua produzione più matura, e rientra a pieno nella “pittura di genere”. Si tratta di un olio su tela, e la donna, dal costume tipico olandese, con lo sguardo basso, è rappresentata mentre apre una finestra reggendo una brocca di metallo. Gli oggetti preziosi fanno pensare ad una casa di famiglia benestante, e i colori dominanti sono il giallo e l’azzurro, accentuati da una luce fredda proveniente da sinistra.
Degna di nota è però anche l’ Allegoria della pittura: la scena si svolge nello studio dell’artista (ed è considerato dai più un autoritratto), e la luce proviene da sinistra da una finestra nascosta da una tenda che segna la divisione smbolica tra lo spazio dell’osservatore e quello dello studio. Sulla parete c’è la carta geografica dell’Olanda, perfettamente riprodotta, e la minuziosa descrizione sottolinea la sua vicinanza ai pittori fiamminghi della precedente tradizione. In questa scena, il pittore, messo di spalle, ritrae una modella che ha in mano una tromba e un libro, rispettivamente simboli della gloria e della storia,e questo fa pensare ad un ritratto della musa Clio. È interessante perché Vermeer non era solito eseguire allegorie, prediligendo la resa realistica, e questo rinvia in realtà al suo modo di intendere la creazione artistica, che pur subendo una rielaborazione interiore, parte sempre dall’osservazione della realtà. L’allegoria del titolo non si riferisce tanto alla storia quanto alla pittura, e la finestra aperta sottolinea quanto l’arte sia sempre aperta alla realtà, ma soprattutto che anche l’ osservatore può immedesimarsi o sentirsi coinvolto dalla scena. In sintesi, si tratta di uno scambio, anche se l’artista deve pensare alla verosimiglianza e non tanto a ciò che piace a chi osserva.
Quel che colpisce più di tutto di quest’opera, e che è perfettamente in concomitanza con la sua maniera, è la qualità del colore, studiato e adattato alla luce, che è quasi tangibile, come accade in molte altre sue opere.
Altra particolarità che accomuna molte sue opere è la luce proveniente da sinistra, questo perché Vermeer dipinge sempre nel suo studio, e la luce proviene dalla finestra di sinistra.
Rossella Cavallo