Dare un diverso punto di vista dell’Ucraina, rispetto a quello stereotipato di oggi, è questo l’intento di Oleg Oprisco (qui il suo sito personale). Fotografo concettuale, definizione corretta derivante da tutte le realizzazioni attribuite all’artista ucraino.
Pochi minuti non sono sufficienti per comprendere cosa nasconda ogni fotografia intrinsecamente, donne principalmente ritratte in ambienti naturali o urbani ma spesso isolati, divengono baluardo di una battaglia morale e simbolo di un’incondizionata frenesia di riconoscimento legittimo. Un lungo percorso di preparazione è una delle caratteristiche peculiari delle opere di Oleg Oprisco, scenografia, luci, pose, abbigliamento, accessori e dettagli sono tutti minuziosamente raccolti dal fotografo in persona, giustapposti ed abbinati all’idea precostruita nella propria mente.
Attenzione è riposta anche nei confronti di una giustapposizione cromatica che renda tutta la figurazione omogenea ma al contempo non risulti troppo irruenta dal punto di vista dell’osservatore.
La fotografia di Oleg Oprisco, la quale nasce solo dopo un estenuante lavoro di perfezionamento, come si è potuto ben comprendere, vuole raccontare la realtà quotidiana che vive purtroppo questo paese dell’Europa dell’est ma in un modo poetico, estraneo e discostante dalla violenza, dal dolore e dalle sofferenze.
Sguardo fisso, testa reclinata, volto serio, carnagione chiara messa in risalto dalle ramate colorazioni dei capelli, queste le caratteristiche delle figure protagoniste degli scatti di Oprisco, contornate sempre giocoforza da luoghi idilliaci, ambienti puri che si collegano strettamente per colori ed impianto strutturale con la costruzione fotografica desiderata.
Un dettaglio della fotografia di Oleg Oprisco è la tecnica o per meglio dire il materiale, macchina fotografica e pellicola di vecchia data, dalle quali si traggono prestazioni con un certo accento vintage che mette ancor più in risalto la bellezza delle opere realizzate. Una sensazione di silenzio, un continuo interrogarsi e contemporaneamente desiderare di poter essere in quello stesso posto, queste sono le sensazioni che scaturiscono, sensazioni che crescono lentamente come lento è il processo creativo di una singola immagine la quale diventa perfetta solo dopo essere stata sottoposto ad uno studio critico dello stesso Oleg Oprisco.
Diversamente dalla comune fotografia che praticano i più o meno appassionati di scatti, le opere di Oleg Oprisco non subiscono nessun tipo di modifica cromatica, di ombre, di luci o correzioni di qualsiasi tipo che potrebbero mettere davanti ad un artifizio plastico che non ha più niente da raccontare. Verità, reinterpretazione e vena poetica, tutte caratteristiche comuni di queste opere.
Vincenzo Morrone
Fonti: mymodernmet.com