Qualche tempo fa sui social network è apparso un articolo del sito di Tv Sorrisi e Canzoni in cui gli 883 vengono definiti “i nostri Nirvana“. L’inusitato e improbabile accostamento ha istantaneamente suscitato ilarità nella collettività, diventando, per l’appunto, virale. Se però provassimo ad analizzare brevemente il percorso artistico di entrambe le band, vedremo che i punti in comune sono tutt’altro che pochi…
Indice dell'articolo
883 vs Nirvana: Solita Notte Da Lupi Nel Bronx
Il meccanismo di diffusione di entrambi i fenomeni presenta più di un’analogia: mentre i Nirvana avevano già messo agli atti la pubblicazione di un album, “Bleach”, nel 1989; gli 883 erano reduci da una partecipazione al Festival di Castrocaro 1991, vinto da Bacco Di Graci. Entrambi inoltre hanno ottenuto un successo graduale e prevalentemente radiofonico: a decretare la fama di “Smells Like Teen Spirit” sono state inizialmente le radio dei College statunitensi e solo in un secondo momento è avvenuta la traslazione audiovisiva sui canali di MTV. Stesso discorso applicabile agli 883: in un’epoca in cui il videoclip era un mezzo di diffusione facoltativo (in Italia, altrove era già un’imprescindibile istituzione), Mauro Repetto e socio dovettero affidare tutta la loro fortuna al massiccio airplay radiofonico e a qualche sporadica comparsata televisiva, tanto che in molti non conoscevano neppure il volto dei loro idoli, venendone a conoscenza solo durante la presentazione ufficiale della band ad opera di Claudio Cecchetto al Festival di Castrocaro ’92.
883 vs Nirvana: …E Forse Quel Che Cerco Neanche C’è
L’apatia giovanile, il disagio generazionale, la noia e il malessere esistenziale, la sfiducia in se stessi e nel futuro, tutte tematiche che troviamo abbondantemente nel Grunge e che in parte sono presenti, attraverso sfumature, anche nei testi degli 883. E se Kurt Cobain preferisce filtrare questi concetti attraverso una lente poetica, fatta di oscure metafore e conturbanti allusioni, gli 883 comunicano in un idioma spoglio, immediato, parecchio disadorno e talvolta persino sguaiato, un linguaggio adolescenziale fruibile da tutti.
883 vs Nirvana: Ma Chi Sarai, Per Fare Questo A Me?
Nell’aprile del 1994, dopo appena poco più di due anni di travagliati successi l’ascesa dei Nirvana si interrompe bruscamente, nel più tragico dei modi. Contemporaneamente, Repetto pone fine a un sodalizio decennale, lasciando gli 883 per perseguire una breve e discutibilissima carriera da solista. Ciò non porterà a grossi sconvolgimento dal punto di vista commerciale e formale, dato che Max Pezzali continuerà a suonare con la sua band sotto lo pseudonimo “883” fino al 2003, partecipando anche al Festival di Sanremo 1995, arrivando ottavo con “Senza Averti Qui”. Negli anni successivi, nonostante il riscontro ancora forte e palpabile, seppur non monopolizzante come prima, si perderà lo spirito inconfondibilmente ingenuo e caratteristico di quel magico duo che tanto avevo donato al Festivalbar, senza chiedere poi molto in cambio.
883 vs Nirvana: Sei Un Mito Per Me
Già subito dopo il boom dei Nirvana, nell’autunno del 1991, le case discografiche americane, consapevoli del fatto che ormai il mondo della musica alternativa era di fatto divenuto mainstream, non persero occasione nell’accaparrarsi il meglio del panorama underground statunitense sperando di replicare il successo della band di Seattle: Pearl Jam, Soundgarden, Alice in Chains, Stone Temple Pilots, Nine Inch Nails, Smashing Pumpkins… questi sono solo alcuni dei nomi che ottennero onore e gloria in quegli anni, anche grazie al pionierismo dei Nirvana. In Italia, Cecchetto, ringalluzzito dal successo dei propri assistiti, comincia a produrre dei progetti analoghi, tra i quali ricordiamo i Vernice, i B-Nario, Nikki, Caterina e, per l’appunto, Mauro Repetto. Tutti loro ottennero un buon riscontro iniziale ma nulla di paragonabile a quello degli 883, e dopo il clamore iniziale sparirono nel nulla.
Fonte: Sorrisi.com
Alfredo Gabriele Galassi