I tre allegri ragazzi morti sono ormai un affermato trio, portano da 20 anni circa la loro musica su e giù per il nostro stivale italiano, e con Inumani hanno dato prova di sapersi rinnovare, cambiarsi d’abito, e cercare nuove sfumature.. una cosa che non sempre riesce con il risultato sperato ma anche questa volta Toffolo e Co. hanno saputo portarci canzoni e un suono tanto riconoscibile quanto in evoluzione.
Ed eccoci ad esplorare Inumani, un viaggio nella giungla del trio toffoloso, atmosfere reggae, una sostanziale calma, la voglia di rilassarsi, un sound che riprende “il giardino dei fantasmi” e “primitivi dal futuro” ma che ne sviluppa ulteriormente le sfumature sonore, si eccoli, spuntano da una siepe e ci raccontano storie..
In questa grande città
Il primo singolo estratto ossia “In questa grande città (la prima cumbia)” è una canzone dai tipici ritmi sudamericani che appunto richiama la cumbia ossia un ballo folk colombiano. In questa canzone è anche presente Lorenzo Cherubini, alias Jovanotti, già amico e compagno di live dei t.a.r.m negli stadi, ora accompagna la voce di Toffolo in questo viaggio in una giungla moderna ossia la metropoli di Milano, un meandro di via e palazzi dove ci si puo’ nascondere, perdersi, apparire e scomparire di continuo, in un costante gioco da labirinto degli specchi. Milano diventa quindi “la capital ben vestida” dove di giorno si lavora e di notte ci si consola, dove qualcuno di arricchisce, qualcuno si fa male. Una città che come tutte le metropoli vive di contraddizioni e di mille sfumature, una grande giungla nella quale c’è da perdersi. Le atmosfere della canzone sono tipicamente sulfuree e psichedeliche, è questo il tocco che il trio di Pordenone sa dare ad ogni sua creazione e che anche in quest’ultimo album non manca.
Sonorità diverse invece per la prima canzone che apre “Inumani” ossia “persi in nel telefono”, una melodia più pop e un incidere che a tratti ricorda i tre allegri ragazzi morti degli anni ’90; “e invece niente” è un pezzo che si rifà esplicitamente alle sonorità reggae dei t.a.r.m più recenti, “parlavo troppo svelto, pensavo troppo svelto, credevo di sapere molto cose e invece niente”, quante volte pensiamo di conoscere, sapere, avere la parole giuste e invece in un attimo ci rendiamo conto che le nostre sicurezze non sono più tanto sicure?
“Ruggero” si apre invece su altre atmosfere, nostalgiche e tristi, pezzo scritto in collaborazione con Alex Ingram dei Lupetto, si potrebbe riassumere con queste righe riprese dalla canzone:”e poi si guarda le mani, tutto è cambiato, quanti anni son passati.” Gli anni e i momenti passano, non sempre ce ne accorgiamo, ma prima o poi bisogna prenderne atto e non lasciarsi abbattere da ciò, questo sarà il percorso che intraprenderà anche il Ruggero della canzone.
“Ad un passo dalla luna”
Il pezzo che considero davvero significativo di “Inumani” è “ad un passo dalla luna”, sonorità sognanti e a tratti psichedeliche, quasi chili, il tutto accompagnato dallo slide di una chitarra che lentamente scivola e si confonde con la voce ricolma di echi e riverberi di Davide Toffolo, la ciliegina sulla torta psichedelica che personalmente raccomando di gustare. Il testo invece è davvero breve, molto criptico, ma che a tratti sa essere molto chiaro:”è questa la mia fortuna che sono nato qua ad un passo dalla luna e prenderla quando mi va, ma adesso che sono lontano e gli oceani non vedo più sai quanto mi consola pensare a quel punto di blu” voi come interpretereste queste parole? Io ci ho visto pezzi di ricordi nostalgici verso la propria casa, le proprie origini, ma accompagnati da una musica che triste non è, perché in fondo i cambiamenti nella vita sono inevitabili e talvolta la sera prima di riposare tranquilli fa capolino qualche ricordo del passato..
Inumani
La giungla di Inumani è composta da 11 tracce, di cui quasi la metà sono arricchite da collaborazioni: Vasco Brondi, Maria Antonietta, Pietro Alessandro Alosi de Il Pan del Diavolo, Alex Ingram dei Lupetto, la scrittrice Peris Alat e come non citare la chitarra di Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion) su “ad un passo dalla luna” che con le sue dita ha saputo dare un ”tocco magico” alla canzone.
Cosa ci vuole dire inumani?, il tempo passa e scorre via inesorabile, a volte ci guardiamo indietro con un po’ di nostalgia, certe volte i ricordi ci fanno sorridere altre volte no, ma fanno parte di un percorso chiamato vita, e nel percorso dei tre allegri ragazzi morti quest ultimo album è l’ennesimo passo avanti di un gruppo che sempre di più sta influenzando la scena musicale italiana.
P.S: il nuovo album è già online, cosa state aspettando? se non lo avete fatto correte ad ascoltarlo, e se lo avete già fatto correte lo stesso a riascoltarlo.