Bobo Rondelli canta Piero Ciampi

Livorno

“Viaggio d’andata senza ritorno,  bella Livorno,  mi fermo qui, dentro a un bordello come a Paris”, (Bobo Rondelli, Madame Sitrì).

Bobo Rondelli canta Piero Ciampi

Livorno è una bella città, affaccia sul mare e come ogni città di mare ne è inevitabilmente impregnata dalla brezza marina e da tutto ciò che il mare porta.

La storia e i luoghi parlano di una città che senza il mare non sa stare e che dal mare è nata, in questa città piena di vicoli e di ricordi sono nati anche due cantautori, essi appartengono ad epoche diverse e ad anni diversi ma in comune hanno la città natale, questa Livorno che va e viene e che fa da sfondo alle loro vite.

I due cantautori sono Piero Ciampi e Bobo Rondelli, due stili diversi ma che sono uniti nella città e ora anche sulle note, perché è ormai da qualche mese che Bobo Rondelli porta in giro il suo personale omaggio a Piero Ciampi rivisitando i pezzi che hanno fatto la storia della vita e della sua carriera musicale.

Piero “Litaliano” Ciampi

Bobo Rondelli canta Piero Ciampi
Piero  Ciampi è stato uno dei più sottovalutati cantautori degli anni 60 e 70, non era per l’apparire e la sue canzoni parlano spesso di una vita fatta di alti e bassi, più questi ultimi a dire il vero, e un abisso che giorno dopo giorno gli ha scavato dentro come un galleria. Un cuore girovago e irrequieto, turbolento e schivo, In Francia cominciò a farsi le osse e si guadagno il soprannome di Piero “Litaliano” dagli intellettuali parigini. Negli anni avvenire viaggiò molto, passando di amore in amore, di fallimento in fallimento e un bel giorno ci lasciò ma ben pochi se ne accorsero sul serio, negli anni avvenire poi ha goduto di gloria postuma.

Bobo Rondelli canta Piero Ciampi

Bobo Rondelli canta Piero Ciampi

Roberto Rondelli, in arte Bobo, è anche lui un cantautore, a differenza di Piero Ciampi, ha un aspetto forse meno austero e meno grigio, più scapellato e contemporaneo ai nostri anni irrequieti, ha uno stile diverso anche nel cantare, il suo timbro rauco, baritonale è spesso alternato fra una tensione che sta per esplodere e un quieto monologare, come chi preso dalle troppe birre consumate ad un’osteria alterna momenti  impulsivi a momenti riflessivi senza vie di mezzo, senza compromessi.

“Bobo Rondelli canta Piero Ciampi è la racconta in un cd doppio di tutti i pezzi che più hanno inciso e caratterizzato la carriera di Ciampi, canzoni pregne di quei pensieri e di quella malinconia che hanno accompagnato Ciampi lungo tutta la sua strada, è un viaggio nel grigio di una vita e della vita.

Cd doppio, diviso in due parti, nella prima parte sono registrati tutti i pezzi dal vivo in una formazione essenziale ossia solo voce, talvolta chitarra, pianoforte e tromba, un’atmosfera minimale da jazz club notturno dove tra un sigaro e un bicchiere di whisky c’è ancora un trio pronto a spargere le sue ultime grigie riflessioni. La seconda parte è una raccolta dei migliori pezzi di Piero Ciampi, semplicemente questo ma anche ciò serve a ricordare ancora una volta il cantautore.

Ha tutte le carte in regola

“triste, troppo triste questa sera” è così che si apre il primo cd, con le parole di “Livorno”, un’atmosfera malinconica e parole dolcemente tristi dedicate alla città natale. “Una visiona romantica di essere artista, alla fine poi quando sei artista anche se non hai una lira ma una bella ragazza che ti paga la cena la trovi sempre”, è con queste parole che Bobo Rondelli introduce forse la canzone più celebrativa del repertorio di Ciampi ossia “ha tutte le carte in regola”, un suo personale manifesto su chi era l’artista secondo Piero Ciampi:”ha tutte le carte in regola per essere un artista, detesta lavorare intorno ad un parassita, vive ma la sua vita ma lo fa con grande amore, ha amato tanto due donne, erano belle bionde, alte, snelle, ma per lui non esistono più..”, queste parole Ciampi le scrisse durante il suo vagabondare per l’Europa e L’asia, durante questo periodo amò tante donne ma due in particolare più delle altre, ma non fo fortunato con nessuna delle due, e anzi una lo porterà negli anni a seguire pure in tribunale, “In un palazzo di giustizia” racconto appunto il momento della difficile separazione da sua moglie che lo porterà più volte davanti ad un giudice anche per l’affidamento del figlio.

Inevitabili le riproposizioni di canzoni che sono pietre miliari della storia di Ciampi, ossia quelle che fanno riferimento al periodo Marchetti, compositore che conobbe in seguito all’ennesima disavventura discografica, ma con Gianni Marchetti il vento cambiò e con lui Ciampi si sento libero di esprimere se stesso ed uscirono perle come “Tu no” e ”che buffa che sei”, Bobo Rondelli sa come prendere queste canzoni e cucirsele addosso senza sfigurare o apparire fin troppo vicino a Ciampi da scomparire, anzi sa come dare il suo personale tocco ad ogni verso e i suoi due compagni di avventura al piano e alla tromba completano il quadro, da questo punto di vista è sottolineare la reinterpretazione di “il merlo”, pezzo ironico e autoironico di Ciampi che in chiave Rondelli non perde tale vena e si trasforma in duetto a due voci fra Bobo e la tromba di Filippo Ceccarini.

https://www.youtube.com/watch?v=b5Y5ZzZRyoI%20

La città di Livorno non è l’unico anello di congiunzione fra i due cantautori toscani ma c’è un altro filo rosso che li unisce ossia il tema della separazione, anche Rondelli è stato in un palazzo di giustizia e crescendo ha capito l’importanza della famiglia e cosa significa affrontare momenti più delicati e problematici.

https://www.youtube.com/watch?v=vi7qpf4B3Bo%20

Conclusioni

“Bobo Rondelli canta Piero Ciampi” è una raccolta che rende omaggio ad un cantautore che con la sua musica e la sua disillusione ha saputo influenzare la musica italiana, riscoperto e rivalutato in maniera abbastanza postuma è pur sempre bello ascoltare le sue vecchie canzoni reinterpretate da chi forse oggi è più “vicino” a lui ossia Bobo Rondelli.

Qui potete ascoltare per intero i due cd, buon ascolto.

Vincenzo Marino.