La festa d’aprile è l’evento religioso più importante di questo mese nel piccolo ed accogliente paese di Fontanarosa (Av). Simbolo di devozione verso la Madonna della S.S. Misericordia da parte del popolo, essa ricorre ogni anno, l’ultima domenica d’aprile. E’ una festività solenne che unisce la comunità, momento folkloristico di aggregazione e anticamera della festa ancor più imponente del Ferragosto, durante la quale, questa occasione di giubilo corale si rinnova, con il valore aggiunto del trasporto del “Carro” (obelisco di paglia).
La festa d’aprile racchiude in sé il gusto che solo chi nasce radicato alla propria terra può veramente capire fino in fondo. Un’emozione forte che sa di legame stretto e un senso di appartenenza che è storia e radici del proprio paese.
In un testo musicale sanremese del 2007, intitolato “Il terzo fuochista”, interpretato da Tosca, si può ritrovare ben accennato quel clima raro ed unico, tipico della “festa paesana” e di eventi locali come la festa d’aprile a Fontanarosa.
La festa d’aprile
Là’ nce stace lo bello fiore:
ma chillo non è fiore!
E’ la Maronna re l’altare maggiore.
E chera non è rosa
E chist’non è giglio.
E’ la Maronna co lo suo figlio.
(Litania popolare fontanarosana innalzata alla Madonna della S.S. Misericordia, durante le veglie di preghiera)
La festa d’aprile celebra la consacrazione del Santuario della Misericordia, avvenuta nel 1731. Tale ricorrenza, quest’anno, cade nei giorni del 23-24 e, come tutti gli anni, vede protagonista la Madonna dell’Assunta, portata in processione per le strade del borgo normanno. Il 15 agosto, invece, la stessa festa, anche se con eco più ampio, acclama ed esalta l’assunzione in cielo della Vergine.
I fontanarosani attendono questi due eventi con grande entusiasmo e, in tali occasioni, a dominare la scena è la statua sacra di Maria S.S. della Misericordia, esposta e collocata di fianco all’ altare maggiore dell’omonima chiesa. Sul trono dorato si erge maestosa con il suo manto di stelle a proteggere il popolo che la contempla.
I fedeli innalzano canti, litanie, novene e preghiere, nel rispetto della tradizione e la semplice genuina spiritualità risuona in quelle voci di donne devote che rivolgono i loro sguardi ed i loro cuori colmi di intensa religiosità verso l’Assunta.
Dall’inizio della settimana che precede la festa, al mattino, mezzogiorno e sera, colpi di “spari a vuoto” (fuochi pirotecnici bianchi) contribuiscono a creare un’atmosfera singolare che prepara l’animo alla domenica di adorazione massima. Il centro del paese si ricopre di luminarie; tra il concertino serale e le note degli orchestrali, tra un pacchetto di noccioline e una bustina di pistacchi, i festeggiamenti incalzano. Banchetti e bancarelle riempiono le vie della piazza, dove immancabile è la signora dello zucchero filato, nella cui nuvola soffice affondano i visi giocondi dei bambini che attendono il prossimo giro di giostra!
La festa d’aprile, organizzata in onore della Madonna, prevede anche l’allestimento “dell’oro”, ovvero i tesori accumulati dalla chiesa nel tempo: catenine, bracciali, monili preziosi vanno ad ornare la nicchia centrale dov’ è riposta la figura della Madonna del Pozzo, donando ancora più luminosità alla splendida chiesa di S. Maria.
L’odore di fiori che abbelliscono il Santuario in quei giorni è il classico profumo “della festa”, dei periodi in cui le acque miracolose del Pozzo benedetto si sollevano.
L’apice della festa d’aprile culmina nella processione che vede la partecipazione dei fedeli e delle autorità pubbliche, riuniti nel culto mariano.
Per ogni abitante di Fontanarosa, vedere la Madonna che esce e poi rientra, dopo il giro del paese, è l’emozione più grande, accompagnata da quel colpo di grancassa della banda musicale che rimbomba in pancia fino a bloccarsi nella gola e, in quel frangente, ti senti fiero dei tuoi natali. In quell’attimo, come non mai.
I campanili delle numerose chiese del paese risuonano “a gloria” e radunano le tre Confraternite dai mantelli colorati (Immacolata, Annunziata, Sant’Antonio), le quali aprono la strada alla Madonna. Le donne scalze camminano davanti, con ceri in mano a chiedere grazie e, tra altarini, petali di rose e coperte ricamate che ricoprono i balconi, la Vergine in trono passa, con al seguito il suo palio-manto di colore azzurro e bianco, sostenuto da otto fedeli. Ha in braccio il suo figlio diletto e nella mano stringe una rosa, mentre le luci delle case si accendono al suo passaggio. Le signore più anziane escono sulle finestre e sugli usci, a dare il loro omaggio e saluto alla Madre di tutti.
Il paese in festa si riunisce e, dai centri limitrofi, la gente accorre per prendere parte all’ evento che termina con la gara dei fuochi d’artificio, i quali accendono il cielo notturno di una vaga primavera che, intrepida, attende l’estate!
La Madonna della Misericordia
Anticamente, a Fontanarosa, vi erano due chiese dedicate alla Vergine: Santa Maria a Corte e S. Maria del Pozzo, quest’ultima legata alla leggenda già trattata nell’ articolo inerente “Il Pozzo della Madonna”.
La statua di S. Maria, presente nella chiesa e fatta di stucco, risale al XI-XII secolo. Fino al 1308-1310, il Santuario era denominato “Chiesa di S. Maria”; fu tra il ‘500 ed il ‘600 che divenne “Sancte Marie della Misericordia in patronatus” come attesta la lapide del 1596.
Nel 1884, fu posta una seconda corona sul capo della Vergine e la chiesa fu ricostruita dopo il terremoto del 1456, restaurata nel 1596 e successivamente nel 1700, anno in cui fu aperta l’attuale “nuova porta” e la chiesa fu divisa in tre navate.
Nel 1710 fu costruito il coro (abside) e nel 1884 fu arricchita con marmi pregiati, lavorati da artisti napoletani come Gabriele del Caiso e Generoso Salvatore, e da magnifici affreschi dipinti dai partenopei B. Ribaldo e Chiambrianti.
Pasqualina Giusto
File multimediali:
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https://www.youtube.com/watch?v=nNav2HbbXEQ&nohtml5=False
Bibliografia:
Nicola Gambino, Fontanarosa e la Madonna della Misericordia