Il Madre di Napoli lancia il biglietto sospeso

Fino al 31 dicembre 2016 il Museo Madre lancia il ‘biglietto sospeso’ per fare in modo che, come il caffè, anche una visita al museo diventi un rito sacro.

Il ‘biglietto sospeso’: iniziativa tutta napoletana del Madre

“Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo. È come offrire un caffè al resto del mondo…”. (Luciano De Crescenzo)

L’origine della tradizione napoletana del ‘caffé sospeso’ ha origini ancora piuttosto dibattute. Forse è nata dalla condizione di povertà, in cui versava la maggior parte della popolazione, che proprio al piacere del caffè non voleva rinunciare oppure dalla necessità di far trovare un accordo ai gruppi numerosi che si contendono il pagamento della bevanda.
Questa tradizione evidenzia i caratteri distintivi della personalità napoletana: recarsi a un bar per il rito quotidiano del caffè e chiederne uno ‘sospeso’ significa consumare il proprio e lasciarne uno pagato al prossimo avventore, chiunque esso sia. In tal modo si dona il sorriso a chi non può permetterselo, non è un gesto di elemosina ma di condivisione di un piacere. Bevendo dalla ‘tazzulella’ si assapora il gusto dolce della generosità.

Il Madre di Napoli lancia il biglietto sospeso
Thomas Bayrle. Foto Amedeo Benestante

È guardando a questa ritualità napoletana che il museo Madre propone il biglietto sospeso.

A partire da Pasqua 2016 fino al 31 dicembre 2016, il visitatore, al momento dell’acquisto o al termine della visita, potrà comprare un altro biglietto per la prossima persona a lui sconosciuta. Sono messi a disposizione 10 ‘biglietti sospesi’ al giorno ed è possibile contribuire al 50% dell’acquisto del biglietto sospeso, che costerà quindi ai visitatori che aderiranno solo 3,50 euro invece del prezzo intero di 7,00 euro.
L’idea proposta dal Madre nasce prima di tutto dalla volontà di entrare in connessione con il territorio in cui l’istituzione è collocata non solo attraverso l’arte, ma anche attraverso le modalità di funzionamento della struttura. Contribuire a questa iniziativa consentirà al visitatore non solo di far parte di una comunità, ma anche di riconoscere nel museo una realtà con cui si relaziona quotidianamente, come se si trovasse nel solito bar in cui ci si reca ogni mattina prima di iniziare una nuova giornata.
L’obiettivo è anche quello di cominciare a vedere il museo come una realtà aperta e quotidiana, in cui i biglietti possono essere generosamente distribuiti come i numerosi caffè fatti ogni giorno, dove anche il prezzo non aumenta più la distanza tra il visitatore e l’istituzione, ma come il caffè può divenire un piacevole momento di relax, da dedicare a se stessi e alla propria cultura. Il museo può divenire una parentesi quotidiana della vita di ogni persona.
Il caffè è di fatto un ‘rito sacro’, anche il suo prezzo e il suo essere a volte ‘sospeso’ dà sollievo. La visita presso il museo può assumere la stessa ritualità ‘sacra’ per lo spirito e per la mente, può dare serenità, perché il biglietto sospeso alleggerisce l’impegno economico e fa pensare che qualcuno che non si conosce ha pensato a te e ti ha fatto sorridere.

Tale iniziativa inoltre può dare l’occasione di partecipare alle numerose proposte e visitare uno dei maggiori musei all’avanguardia del nostro paese. Di forte impatto è il recente lavoro in situ realizzato dall’artista Daniel Buren (Boulogne-Villancourt, 1938),

Il Madre di Napoli lancia il biglietto sospeso
D.Buren, Axer/Désaxer. Lavoro in situ, 2015, Madre, Napoli.

Non sono solo i colori a colpire il visitatore, ma anche la strategia architettonica messa in atto dall’ artista, che ‘ruota’ il museo, consentendogli di allinearsi con Via Settembrini e ‘abbracciare la città’. Sembra quasi che egli abbia interpretato strutturalmente il legame del Madre con la sua città. Il museo cerca attraverso numerose attività di ‘abbracciare’ Napoli e divenirne organismo integrante, in cui le opere rispondono ad una logica consueta ma non scontata: esse hanno un valore e un senso solo se connesse con il loro territorio d’origine.

Museo Madre: http://www.madrenapoli.it/

Angela Maselli