Andrea Paggiaro, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Tuono Pettinato, è un fumettista italiano, classe 1976. Il suo stile è facilmente riconoscibile, dissacrante e dalle tinte comiche.
La sua carriera da fumettista inizia con la pubblicazione di libri per la casa editrice Campanile, per poi passare per le riviste XL di Repubblica, Canicola, Animals e Mono. Il successo però arriva più avanti, con la pubblicazione di fumetti per la casa editrice Rizzoli Lizard, con la quale, infatti, ha pubblicato diverse storie autobiografiche, tra cui: Enigma (la strana storia di Alan Turing, con Francesca Ricci ai testi), Garibaldi (resoconto veritiero delle sue valorose imprese ad uso delle giovani menti), e Nevermind (incentrato sul personaggio di Kurt Cobain, frontman della band Nirvana). Altre opere meno famose ma non meno importanti sono: Corpicino, Galileo! Un dialogo impossibile, Apocalypso! gli anni dozzinali, Il Magnifico Lavativo e OraMai, presentato al Lucca Comics and Games 2014. Sempre al Lucca Comics and Games, Tuono Pettinato ha vinto il premio ” Miglior Autore Unico “.
Tuono Pettinato è inoltre socio fondatore di Donna Bavosa & Laghetto, Superamici, Inquisizione Spagnola, Loggia del Leopardo, Accademia della Crusca, Illuminati Bavaresi.
Al Napoli Comicon 2016 abbiamo avuto modo di dialogare con lui, qui l’intervista.
Perché il nome Tuono Pettinato, da cosa nasce?
Perché quando ho cominciato a fare fumetti pensavo ci volesse un nome tipo Zorro, Batman, per avere l’anonimato e poter raccontare tutte le cose che volevo. Ho scelto questo nome un po’ dai meandri del cervello, non ricordandomi di aver letto un sacco il libro di Jorge Luis Borges, tipo la biblioteca di Babele, dove si parla di questo personaggio ma in realtà si parla di un libro che si chiama Tuono Pettinato, io me ne ero completamente dimenticato e ho scelto questa cosa, poi l’ho ritrovato in un secondo momento e ho pensato che Borges mi citasse.
Dobbiamo aspettarci una tua nuova pubblicazione a breve?
Adesso dovete aspettarvi che mi recluda in casa per mezzo anno per poi uscire a Lucca Comics con due libri. Il primo libro sarà pubblicato da Rizzoli Lizard e segue un po’ questo solco delle biografie musicali e lo faccio assieme al buon Dario Moccia, il quale è efferratissimo sui Queen e facciamo una biografia su Freddie Mercury. Per quanto riguarda il secondo libro, che verrà pubblicato sempre per Lucca da GRRRZ, già mio editore per Corpicino, che mi farà fare questo libro in cui emerge finalmente il mio lato malvagio.
Nella maggior parte dei casi, le tue graphic novel sono incentrate su figure importanti o quantomeno popolari. Come mai? Sono personaggi che ammiri particolarmente?
Diciamo che la cosa era nata un po’ con Garibaldi, che mi era stato proposto dall’editore, e mi ero trovato benissimo a raccontare, mi son divertito tantissimo, era diventato comunque un progetto mio. Di lì un po’ ho capito come funziona questa nicchia particolare del fumetto biografico che comunque esce in concomitanza con ricorrenze, celebrazioni, centenari etc..
Abbiamo iniziato sia io che Francesca con Enigma, oppure solamente io, con Nevermind, ad utilizzare questo filone per raccontare dei personaggi che, in qualche modo, avevamo già a cuore.
Sei molto fan dei Nirvana?
Assolutamente sì. Sono un grandissimo fan degli anni 90, e documentandomi ho scoperto tutta una serie di aspetti che non conoscevo all’epoca, su Kurt Cobain. In questa maniera sono quindi riuscito a raccontare un Kurt Cobain un po’ diverso dall’icona del rocker maledetto, che era quello che volevo esattamente togliere dal mio fumetto.
Facendo un passo indietro e ricollegandoci all’argomento musica, tu hai avuto anche una carriera da musicista. Questa esperienza da musicista ha in qualche modo influito sulla tua carriera da fumettista?
Diciamo che sono stato un musicista finto, perchè nella band Il Laghetto io suonavo una chitarra finta, nel senso che portavo una chitarra di plastica, che ovviamente non emetteva nessun suono, però mi hanno tenuto nel gruppo per oltre cento concerti e quindi si è creata questa figura professionale anomala nel mondo della musica. Il fare da chitarrista finto è una cosa che ci permetteva in realtà , a me, Ratigher e ad altri fumettisti come il Dr.Pira, di entrare in un giro di fumetti diverso rispetto a quello delle fumetterie e librerie, che era quello dei concerti punk, per cui, magari, non trovavi degli appassionati del fumetto di per sè ma delle cose matte che facevamo. Quindi sì, è stata anche un occasione per trovare un nostro referente di pubblico particolare.
Cos’è Enigma?
Allora: Enigma è la biografia di Alan Turing, che io non conoscevo prima del 2012 e Francesca Riccioni, che prima era qui con me, amica di lunga data, è divulgatrice scientifica, mi ha spiegato un po’ questo personaggio dalle mille vite, tutte incredibili, e tra queste, questa sua “affascinazione ” per Biancaneve della Disney, che è diventato un po’ il filo conduttore per raccontare questo personaggio che in realtà è al centro; la vittoria degli alleati sui nazisti, pioniere dell’intelligenza artificiale, padre del software di oggi. Quindi una figura centralissima e a distanza di due anni dal fumetto è uscito anche un film con Benedict Bumberbatc, e siamo molto contenti che sia uscito.
Andrea, tu vieni spesso al Napoli Comicon, cosa ne pensi di questa fiera? Noti qualche miglioramento rispetto alle edizioni passate?
Si, il Comicon ormai è un appuntamento di casa. Ciò che si nota maggiormente è la disparità tra le persone che vengono effettivamente per i fumetti e quali invece per il lato più scherzoso, giocoso, e del cosplay. Mi sembra che pian piano forse questa cosa stia diminuendo.
Tra l’altro la schiera di fan che ti seguono è in continua crescita, ci sono sempre più persone che comprano i tuoi fumetti e che vengono al Napoli Comicon per incontrarti.
Quello è bellissimo, assolutamente. Abbiamo fatto una cosa assieme ai ragazzi di Alt, di Torre del Greco, c’era una mia mostra e si sono presentati tutti lì vestiti grunge per Nevermind, ed io ero contetissimo.
Simone Capuano