Mario Natangelo, vignettista del Fatto Quotidiano, è sbarcato a Napoli Comicon 2016 per presentare Pensavo fosse amore e invece era Matteo Renzi, il suo ultimo libro edito dalla Magic Press. Noi de La Cooltura l’abbiamo intervistato per saperne di più.
Natangelo, dalle pagine del Fatto quotidiano al Comicon: cosa pensi di questa Kermesse, è la prima volta che vieni qui?
Sono già venuto diversi anni fa, sette anni fa, e per tre anni abbiamo fatto diverse mostre, l’ultima nel 2011 più o meno. Si tratta di una bella manifestazione, dove poter incontrare i disegnatori, e gli organizzatori saranno sicuramente contenti del suo sold-out.
Sei qui per presentare la tua ultima opera, Pensavo fosse amore e invece era Matteo Renzi, ci puoi raccontare esattamente cos’è?
Il libro è uscito a novembre del 2015, è un libro di attualità e quindi ancora in corso, non si tratta di una semplice raccolta di strisce, perchè col tempo sarebbe diventata inattuale. Si tratta di una storia, vale a dire l’ascesa politica di Renzi e al contempo racconto il paese, l’Italia e noi, gli elettori: ho quindi ambientato una piccola storia, quella renziana, in una storia ancora più grande.
Renzi ha preso nella satira il posto che era di Berlusconi. Secondo te chi fornisce più spunti per fare satira politica, Berlusconi o Renzi? Con chi ti riesce più facile fare satira?
In realtà non è facile fare satira con nessuno dei due: se intendiamo con satira semplicemente fare battute, allora è facile farla, ma io ho intenzione di fare una cosa più diversa, più spiazzante, più interessante, e in questo caso non sono né Renzi né Berlusconi i personaggi più interessanti. Il mio obiettivo è raccontare l’elettore, il punto di vista mio e degli Italiani, l’elettore è molto più divertente, io conosco benissimo i nostri tic, le nostre idee, le nostre paure, ed è ciò che ho fatto con il libro.
Ma tu cosa pensi in realtà di Matteo Renzi? Il Matteo Renzi dell’opera quanto dista da quello reale? Quanto hai deformato di Matteo Renzi?
Personalmente non riesco a dirti quale politico mi piace e quale no: in realtà non mi piace nessuno. Non lo dico per fare il populista: come chi non segue il calcio non riesce a tifare per una determinata squadra, ma può trovare divertente raccontarlo in modo distaccato, così io mi comporto con la politica. Non patteggio nessuno per le due parti in campo, mi sembra che, in realtà, nessuna delle due stia realmente giocando. Non riesco a credere né al Movimento 5 Stelle, né a quelli che c’erano prima, né a quelli che ci saranno dopo.
Natangelo, puoi anticiparci qualche progetto futuro?
Qualche progetto futuro già c’è, ma vorrei che sia qualcosa di molto diverso rispetto a tutto ciò che ho fatto sino ad ora, voglio dedicargli molto tempo e farlo con lentezza, senza l’ansia della data d’uscita. Vorrei farlo con i miei tempi.
Davide Esposito