La “Mammarella”: genesi della genialità
Dov’è che nasce il genio? Ebbene, esso nasce quando si possiede un solido e quanto più ampio possibile background di conoscenze, quando ci si pone in maniera innovativa ed originale nei confronti di una materia conosciuta e si dà inizio al cambiamento. Ma occorre stare attenti: infatti, innovare va bene, ma senza voler per forza cambiare tutte le carte in tavola. In fisica e, per estensione, nelle discipline scientifiche ciò è permesso. In cucina non sempre. I carciofi arrostiti sono sicuramente un topos del periodo pasquale: suvvia, chi non ne gode irrinunciabilmente ogni anno e non ne fa incetta in quella che è la domenica per eccellenza? Perfetto, adesso immaginiamo che ad un pizzaiolo venga in mente di prendere un cibo/concetto tanto statico e renderlo dinamico portandolo su una pizza. Dovrà per forza nascerne qualcosa di unico, come la “Mammarella“.
Vincenzo Di Fiore, Bella Napoli e la sua “Mammarella”
Il pizzaiolo in questione è Vincenzo Di Fiore, resident della Pizzeria Bella Napoli ad Acerra. In cosa consiste il suo lampo di genio? È presto detto. Prende i carciofi arrostiti (ovviamente solo ed esclusivamente le parti edibili), un lardo di ottima fattura (buono sia dal punto di vista della scioglievolezza al palato che da quello relativo al riscontro olfattivo), la provola affumicata e li utilizza come materie prime per dar vita ad una pizza fantastica. Attenzione: potrebbe sembrare una scelta scontata, ma non lo è. Per non correre il rischio di attenuare troppo i sapori ed ottenere in tal modo una pizza di poco carattere, occorreva inserire un elemento dal sapore deciso: ecco perché la scelta della provola e non del classico fior di latte.
Il nome della creazione? “Mammarella“, of course. Il boccone è ricco, saporito ed ogni elemento rimane al suo posto, sul filo di un rasoio immaginario che di fatto non fa precipitare mai nessuno dei tre ingredienti. È una pizza da gustare da sola, magari accompagnandola da un antipasto come la frittatina.
Qui è lecito mangiarla, ma soprattutto è doveroso assaporarla fino all’ultimo morso. E’ golosissima. Insomma, prendete un navigatore, impostate “Via Ludovico Ariosto, Acerra” e regalatevi una serata di relax e piacere. Poi fateci sapere se ne sarà valsa la pena!
Andrea Docimo