L’artrite reumatoide, detta anche artrite deformante, è una patologia che colpisce le articolazioni, ma nei casi più gravi interessa altri organi come il cuore, i polmoni e il sistema nervoso; è decisamente più diffusa tra le donne di età compresa tra i 25 – 55 anni.
E’ una malattia cronica con decorso lento, caratterizzata da fasi di remissione ed esacerbazione della sintomatologia. Sicuramente presenta una certa predisposizione genetica, ma ancora non è chiaro il meccanismo di trasmissione ereditaria: recenti studi hanno proposto che l’artrite reumatoide è associata ad un antigene tissutale, la cui presenza conferisce la predisposizione allo sviluppo della patologia. Questo spiega perché è molto frequente tra i componenti di una stessa famiglia e perché i soggetti che hanno l’antigene tissutale sono a rischio di contrarre la malattia.
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Cause dell’artrite reumatoide
Per molto tempo si è pensato che la malattia fosse associata a cause infettive; tuttavia si sa che a prescindere dai fattori che la generano l’artrite reumatoide rientra in tutte quelle patologie su base autoimmune.
Essa è innescata da un antigene tissutale che stimola la produzione di anticorpi da parte delle plasmacellule a livello delle membrane sinoviali. Il complesso antigene – anticorpo stimola la liberazione di una sostanza detta appunto fattore reumatoide da parte delle plasmacellule sinoviali.
In seguito si hanno reazioni che provocano lesioni della membrana cellulare con rilascio di enzimi lisosomiali che causano un processo infiammatorio a carico delle cartilagini, delle ossa e dei tessuti. La sintomatologia è dovuta alla distruzione degli elementi articolari con successiva anchilosi articolare e comparsa di deformità. Si tratta di manifestazioni infiammatorie su base immunitaria, caratterizzata dalla presenza del fattore reumatoide nel sangue.
Sintomatologia dell’artrite reumatoide
In genere le manifestazioni di tale malattia compaiono lentamente e sono precedute da disturbi aspecifici come astenia, perdita di peso e, nei casi più rari, febbre.
Il principale sintomo è il dolore articolare accompagnato da tutti i segni e i sintomi classici dell’infiammazi0ne, come tumefazione (tumor), aumento di temperatura (calor), arrossamento (rubor) a livello della zona interessata.
Le prime articolazioni colpite sono quelle delle mani e dei piedi, ma in seguito sono compromesse anche quelle di polsi, ginocchio, caviglie, spalle, gomiti e anche. La caratteristica di questa patologia è che non solo si ha un interessamento multiplo delle articolazioni, ma in più si ha un andamento additivo.
Un’altra caratteristica dell’artrite reumatoide è il coinvolgimento simmetrico delle articolazioni: ad esempio se viene colpito il gomito sinistro, anche il braccio destro presenta gli stessi sintomi. Per questo motivo la malattia viene anche detta poliartrite reumatoide o poliartrite simmetrica e ciò la rende facilmente diagnosticabile.
Di solito la rigidità articolare è molto frequente al mattino, poi nell’arco della giornata scompare; spesso il paziente prova debolezza e spossatezza e ciò indica che la patologia ha coinvolto tutto l’organismo.
Inoltre il paziente manifesta segni che indicano il coinvolgimento di altri organi: sono colpiti gli occhi che sono appesantiti e dolenti e con possibile sviluppo di cheratocongiuntivite; da non dimenticare sono anche i polmoni e il cuore. L’andamento dell’artrite reumatoide è fluttuante, con fasi di quiescenza e di peggioramento.
Artrite reumatoide: ecco le possibili terapie
Per la terapia è necessario un minuzioso studio delle singole situazioni e della stesura di un programma personale di trattamento.
Gli obiettivi da raggiungere sono l’alleviamento dei dolori e la prevenzione delle gravi deformità articolari. Inoltre i pazienti devono sapere che la malattia si presenta con un decorso imprevedibile e il trattamento dura mesi, ma anche anni. Per tale motivi i soggetti malati ricevono dal medico un adeguato sostegno psicologico.
I farmaci usati presentano azione antinfiammatorio e consentono una riduzione del dolore e del gonfiore a livello delle membrane sinoviali. Questa terapia è efficace per vincere i dolori, ma comporta effetti collaterali allo stomaco, come bruciore, nausea e vomito.
Quando la malattia ha un decorso molto rapido si ricorre ad un altro approccio terapeutico che comporta l’uso di sostanze molto tossiche (come la penicillamina) nel tentativo di bloccare o rallentare il processo distruttivo.
Purtroppo in alcuni pazienti questi farmaci sono inefficaci e si ricorre a corticosteroidi come il prednisolone che riduce i sintomi infiammatori.
Oltre alla medicina classica, la fisioterapia e l’ergoterapia svolgono un ruolo importante nel trattamento dell’artrite reumatoide: questa terapia aiuta a mantenere il tono muscolare e la mobilità delle articolazioni, prevenendone la deformità.
Roberta Miele
Bibliografia
Robbins e Cotran – Le basi patologiche delle malattie – Elvesier 2010;
Pontieri, Russo, Frati – Patologia Generale – Piccin Editore.