L’arte e la cultura attraversano ormai da tempo un periodo piuttosto difficile a causa dei finanziamenti pubblici che scarseggiano o che sono completamente assenti. Ed ecco in questo buio pesto degli sprazzi di luce: tutte quelle iniziative che partono “dal basso”, da chi ancora crede che qualcosa si possa fare per risollevare le sorti culturali di questo Paese, e che proprio per questo meritano l’attenzione e il sostegno dei cittadini. A Perugia Emergenze ed Edicola 518 ne sono un esempio.
Tra le più recenti, oltre al milanese Progetto Città Ideale che ha promosso la riapertura di Edicola Radetzky (ve ne abbiamo parlato qui), è infatti da segnalare Emergenze, un progetto artistico-editoriale autofinanziato nato a Perugia nel dicembre del 2014 dalla passione e dall’impegno di Antonio Brizioli, che ne è anche il curatore, dei giornalisti Antonio Cipriani e Valentina Montisci e dell’artista Kristina Borg (attualmente non più collaboratrice), il quale ha già raggiunto risultati significativi anche grazie alla graduale adesione di nuove menti. Esso offre una piattaforma ad artisti, scrittori, giornalisti e studenti in modo che si possano generare sinergie tra queste figure, purtroppo ai margini del mercato del lavoro, dando finalmente giusto spazio all’Umbria, alla sua cultura e alla sua arte.
Emergenze si muove su più livelli, attraverso vari mezzi di comunicazione. Innanzitutto ha promosso la pubblicazione dell’omonima rivista cartacea trimestrale, rigorosamente autoprodotta (di cui oggi sono usciti cinque numeri), la quale ha stabilito un legame speciale con il territorio umbro, valorizzando e diffondendo la conoscenza delle testimonianze e delle azioni artistiche e culturali che la regione ospita.
Creare connessioni: questo l’obiettivo principe raggiunto attraverso non solo l’editoria, ma anche l’arte. Nel febbraio 2015 i responsabili del progetto, con il patrocinio del Comune di Perugia, hanno realizzato l’istallazione dal titolo Riprendere il filo: un filo rosso che attraversa, sospeso tra edifici e monumenti, l’intero centro storico cittadino rigenerando la comunicazione tra i quartieri e le persone e che nella sua evidenza materiale e valenza artistica è ancora oggi a mezz’aria, come simbolo di Perugia, ma anche della volontà di fare e di cambiare le cose.
Emergenze è anche recupero di ciò che è stato abbandonato. Recentemente è stato effettuato l’acquisto regolare dell’Edicola 518 che si trova sulle scalette di fronte alla chiesa di Sant’Ercolano nel centro storico cittadino e fino ad oggi chiusa, per riattivarla a partire dal 1° giugno 2016 come fucina di nuove idee ed esperienze: vi si potranno acquistare copie della rivista Emergenze, ma anche le opere degli artisti che collaborano con essa, tra cui Mattia “FIENO” Torelli che è autore delle copertine della pubblicazione, il grafico e calligrafo Steve Gobesso e i fotografi Walter Meregalli e Salvatore Cerniglia; inoltre sono previsti la consultazione e l’acquisto di altre pubblicazioni di cultura, arte e politica, si potranno presentare nuove idee da vagliare per trasformarle eventualmente in progetti concreti ed assistere ad azioni performative e ad eventi culturali che coinvolgeranno artisti provenienti da varie parti del mondo. L’Edicola 518 sarà anche dotata di una parete-bacheca sulla quale verranno esposte varie opere d’arte.
Insomma, Emergenze è la dimostrazione che nel campo dell’arte e della cultura qualcosa si può fare anche senza fare affidamento su finanziatori, editori, distributori e pubblicità, e che dopo qualsiasi tuffo in acque profonde si può sempre riemergere e respirare di nuovo.
Edicola 518: Intervista ad Antonio Brizioli, uno dei fondatori e curatore del progetto Emergenze
Emanuela Ingenito: Salve Antonio, puoi parlarci un po’ del vostro progetto? Cosa è Emergenze?
Antonzio Brizioli: Noi siamo nati intorno ad una rivista che esce a cadenza trimestrale e che progettiamo, creiamo, stampiamo e distribuiamo noi. Date le difficoltà di questo metodo totalmente autoprodotto e autofinanziato, eravamo in cerca di un posto per distribuirci direttamente nel cuore della città e l’Edicola 518 è stata la risposta. Più economico di qualunque immobile, in una posizione strategica e con una licenza per vendere carta stampata, che è ciò che noi produciamo. Quindi questo spazietto rappresenta per noi la chiusura del cerchio.
Emanuela Ingenito: Dato che i finanziamenti pubblici sono esigui o assenti, come è possibile autoprodursi e autofinanziarsi? Quali strategie avete adottato?
Antonzio Brizioli: Anzitutto la vendita del giornale, che è in fin dei conti il metodo con cui si sono autofinanziate tutte le avanguardie artistiche della storia (dadaisti, surrealisti, situazionisti). Inoltre abbiamo fondato un’associazione culturale che in un anno ha superato i 500 soci ed anche questo è stato fondamentale; poi in tutte le mostre e gli eventi che abbiamo fatto abbiamo venduto insieme al giornale anche le opere; abbiamo tenuto per scelta sempre prezzi molto accessibili e questo ci ha dato ottimi risultati, creato anche un rapporto di intimità con chi ci segue, che in qualche modo percepisce di essere il nostro ossigeno. Abbiamo trovato anche delle sponsorizzazioni, ma sempre legate alla realizzazione del singolo progetto. Per restare indipendenti è importante non essere legati in modo stabile a istituzioni o privati.
Emanuela Ingenito: Anche il titolo del progetto, Emergenze, è molto significativo. Puoi spiegarne il significato?
Antonzio Brizioli: Certo. Siamo nati in un momento in cui a Perugia la parola era molto utilizzata relativamente a problemi di spaccio e malavita che affliggevano e affliggono tutt’ora la città. I media locali e nazionali hanno speculato molto su questo, facendo sembrare Perugia una sorta di Gotham City. Noi allora giocando su questa parola abbiamo messo in rete le Emergenze positive della città: artisti, scrittori, studenti, giovani volenterosi e abbiamo creato un movimento. La stessa dinamica può essere riprodotta in altre città d’Italia, dove esistono gli stessi problemi di rassegnazione, assenza di spazi, carenza di autostima… Ma poi se vai a scavare, dei punti di riferimento a cui aggrapparsi per ripartire Emergono.
Emanuela Ingenito: Emergenze promuove sia l’editoria, sia l’arte. Quanta importanza avranno le performances e le opere d’arte contemporanea tra le iniziative dell’edicola?
Antonzio Brizioli: Uno dei lati dell’Edicola 518 sarà una bacheca illuminata e quindi visibile 24 ore su 24 dedicata alle opere d’arte, ma in generale a urgenze espressive di ogni tipo: una bacheca più che una teca. Invece coinvolgeremo lo spazio circostante con momenti performativi, intorno ai quali intercetteremo artisti italiani e internazionali per metterli in comunicazione con quello spazio e con la nostra storia. Sicuramente ci saranno tante iniziative artistiche, sarà un work in progress continuo, anche se dal nostro punto di vista la vera opera d’arte è l’edicola.
Emanuela Ingenito: L’ultima domanda. Che consiglio daresti ai giovani che vorrebbero lavorare a un progetto come Emergenze?
Antonzio Brizioli: Di non dare per scontato che certe cose siano impossibili. Credo ci sia nei giovani una giustificata rassegnazione, dovuta alla stanchezza verso determinati meccanismi di produzione culturale e di gestione politica. Lo spazio per agire diversamente dal senso comune c’è e ci vuole gente che abbia il coraggio di occuparlo. Poi i progetti in sé possono andare bene o male, durare più o meno, ma un certo tipo di atteggiamento volto a ridare senso alle cose e percorrere vie secondarie non deve e non può sopirsi.