Dopo 35 anni di carriera in uno dei gruppi più eclettici e poliedrici del panorama italiano ed internazionale, Sergio Conforti, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Rocco Tanica, ha abbandonato gli Elio e le Storie Tese. La notizia, data al concerto tenutosi al Forum di Assago, in occasione del Piccoli Energumeni Tour, ha stupito tutti i fan presenti, e lo stesso gruppo ci ha tenuto a precisare che il suo non sarà un addio vero e proprio, ma un “arrivederci”. Nonostante l’ufficialità sia arrivata soltanto adesso, tutto questo non rappresenta esattamente un fulmine a ciel sereno per chi, negli anni, ha seguito il gruppo, le sue dinamiche e, soprattutto, la sua attività live.
Le ragioni della separazione da Elio e le Storie Tese
In molti, al concerto del 29 Aprile a Milano, quasi si erano stupiti di vedere nuovamente Rocco Tanica esibirsi dal vivo con Elio e le Storie Tese: come da lui stesso ammesso successivamente, erano ormai quasi 3 anni che “latitava”, che disertava la maggioranza, per non dire la totalità, degli show tenuti dal gruppo, senza aver mai dato alcuna giustificazione. Gli stessi fan avevano provato a darsi le spiegazioni più disparate: dalle collaborazioni con altre band, anche solo in veste di autore, fino ad arrivare ai suoi impegni televisivi.
Grazie per 35 anni molto divertenti, è stato un bellissimo giro di giostra
A spiegare la realtà dei fatti è stato Rocco in persona: il motivo per cui è dovuto uscire dagli Elio e le Storie Tese consiste nel logorio causato dall’attività live del gruppo. Sempre stando alle sue stesse parole, lui, a differenza dei suoi colleghi, non avrebbe più le energie fisiche e mentali per affrontare i tour che il gruppo tiene in tutta Italia, affermando che quello che gli riesce meglio è l’attività compositiva in studio, e che, per questa ragione, il suo addio è limitato solamente all’attività concertistica della band.
Il logorio dell’andare in tour
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Se, ad un primo impatto, le parole del talentuoso tastierista possono sembrare bizzarre o poco comprensibili, occorre chiarire subito un concetto: andare in tour è logorante come poche altre attività. In molti vedono l’andare in giro a suonare come un “andare in vacanza venendo pagati”, con la possibilità di girare il mondo con il proprio strumento a tracolla: questa visione è completamente sbagliata e fuori dal mondo. Andare in tour significa essere sottoposti ad una serie di orari non molto diversi da quelli di un qualsiasi altro lavoro: orari per prendere aerei, per fare e disfare la valigia, orari per mangiare, per bere, per andare in bagno, orari persino per dormire. Gli stessi spostamenti da una location alla successiva possono risultare problematici, soprattutto quando sono in aereo e prevedono il passaggio da un fuso orario all’altro.
Se tutto questo vi sembra poco credibile, prendiamo ad esempio gli Iron Maiden, una delle band più attive dal punto di vista concertistico: tra il 1984 ed il 1985 tennero il World Slavery Tour, in occasione dell’uscita di Powerslave, l’album che li consacrò come uno dei gruppi metal per eccellenza. La tournée toccò praticamente tutti gli angoli del mondo, per un totale di ben 187 spettacoli, praticamente quasi un concerto ogni due giorni, con pochissimi attimi di riposo tra uno show ed il successivo. I ritmi furono talmente alti che la band decise di prendersi un intero anno di pausa prima di rimettersi all’opera, e lo stesso Bruce Dickinson ammise di essersi quasi estraniato, fino quasi a sentirsi come un ingranaggio di una macchina.
Problemi di depressione per Rocco Tanica
In occasione di un’intervista per RSI, una rete televisiva svizzera, l’artista aveva dichiarato di aver attraversato un periodo di grave depressione, nei momenti subito successivi al Festival di Sanremo del 2013. Nel corso dell’intervista, Rocco Tanica parla dei brutti momenti attraversati, di come lui non fosse per niente preparato ad affrontarli, e di come lo stress dell’attività live con il gruppo non avesse assolutamente facilitato le cose. Proprio per questa ragione, si era trovato costretto, suo malgrado, ad interrompere le sue esibizioni con Elio e le Storie Tese, limitando le sue apparizioni unicamente alle comparse televisive e radiofoniche, nonché alle attività di promozione del gruppo.
In occasione del suo “addio alle scene”, il musicista ha deciso di fare uno strappo alla regola, assicurando la sua presenza ai prossimi concerti del Piccoli Energumeni Tour che, di fatto, rappresenteranno le ultime occasioni per ammirare dal vivo Rocco Tanica nell’esecuzione dei pezzi che l’hanno reso celebre. Questa rappresenta una ragione in più, se mai ce ne fosse bisogno, per comprare un biglietto ed assistere allo show di Elio e le Storie Tese, una band creativa, divertente, originale e mai banale, nella speranza che quello di Rocco Tanica non sia un addio, ma un arrivederci.
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