Il gioco non è sempre un semplice passatempo infantile, ma spesso è la riproduzione di antichi riti religiosi. Ad esempio, il tiro alla fune rappresentava la lotta tra il bene e il male, la dama simboleggiava il viaggio dell’anima e i dadi consentivano agli uomini di interrogare gli dei per ricevere aiuto nelle scelte.
I giochi, comunque, facevano anche divertire ed educavano.
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Il gioco degli scacchi
Il gioco degli scacchi probabilmente ha origine in India nel V secolo d.C. e fu introdotto in Europa dagli Arabi nel VII secolo d.C.
Una leggenda racconta che un principe indiano promise in premio al saggio, che gli aveva insegnato il gioco, qualunque cosa volesse. Il sapiente rispose:
«Eccellenza, mi accontento di avere un chicco di grano per la prima casella della scacchiera, due per la seconda, quattro per la terza, otto per la quarta e così via raddoppiando fino alla sessantaquattresima».
Il principe pensò che quella fosse una richiesta modesta e si mise a ridere, ordinando subito che fosse consegnato all’uomo ciò che aveva chiesto.
Quando, però, il ministro fece tutti i conti, gli annunciò che per soddisfare quella richiesta non sarebbero bastati i magazzini di grano di tutto il mondo allora conosciuto.
Infatti, il numero dei chicchi di grano si ottiene sommando le potenze di 2 da 0 al 63. Il risultato è dato da è di 264-1 (due alla sessantaquattro meno uno), pari ad un numero esorbitante, cioè a 18.446.744.073.709.551.615.
Backgammon
Il backgammon è uno dei giochi più antichi ancora oggi praticati. Forse ha origine dal pachisi, il gioco nazionale indiano. Il nome inglese esprime la dinamica del gioco perché spesso le pedine sono costrette a tornare indietro.
La leggenda indiana racconta che il gioco raffigura l’evoluzione dell’anno.
Ecco la descrizione del gioco:
La scacchiera comprende un totale di 24 punti, che corrispondono alle 24 ore del giorno, mentre i 12 punti di ciascuna metà rappresentano i mesi e i segni dello zodiaco. I 30 gettoni sono i giorni del mese e due dadi simboleggiano il giorno e la notte. I 7 punti ottenuti sommando le facce opposte di un dado, rappresentano i giorni della settimana e il numero dei pianeti del sistema solare conosciuti nell’antichità.
Aquilone
L’aquilone sembra essere un banale gioco per bambini, ma in realtà ha svolto un ruolo essenziale nella costruzione del primo aereo ed è stato utilizzato per la fotografia aerea, le osservazioni meteorologiche e le telecomunicazioni.
Probabilmente, l’aquilone fu inventato in Cina, circa 3000 anni fa.
In Oriente agli aquiloni è affidato un significato magico; in Polinesia rappresentano il collegamento tra gli dei e gli uomini; in Malesia si racconta che acquistino vita non appena prendono il volo; in Tailandia si crede che essi scaccino la pioggia e in Giappone augurano al neonato una lunga vita se il loro volo è lungo. I giapponesi lo chiamano tako e i cinesi feng cheng, che significa “arpa eolica”.
Tante curiosità
Ci sono tanti altri giochi belli da fare e da imparare. Il gioco delle bocce, praticato da greci e Romani, era conosciuto dagli Egiziani fin dal V millennio a.C., il gioco dei birilli è stato codificato nell’Europa medievale e divenne più famoso quando, dopo la seconda guerra mondiale, fu inventata la macchina per rimettere automaticamente in posizione i birilli. La bambola è il gioco più antico del mondo, tanto che sono state trovate bambole la cui costruzione risale all’epoca preistorica, mentre la bambola-mannequin (manichino) è l’invenzione di un sarto del XVIII secolo. Si sa, infine, che per giocare a hula hoop bisogna entrare nel cerchio e farlo ruotare intorno al corpo. Il saggio greco Artemidoro scrisse:
«Se sogni di far rotolare un cerchio, significa che le tue pene stanno per scomparire e stai per passare in un periodo di grande felicità».
Bisognerebbe riscoprire la bellezza dei giochi di sempre, quelli da fare all’aria aperta, quelli che fanno scatenare la fantasia.
Raffaela De Vivo
Bibliografia:
R. ZANONI, Scoperte scientifiche che hanno cambiato il mondo, Giunti, Verona, 2001.