L’erotismo e la bellezza di Jeanloup Sieff si definiscono come una lama tagliente all’interno delle sue fotografie. L’erotismo è un aspetto difficile da esprimere senza correre il rischio di cadere nell’eccesso e nella volgarità. Ma quando ad esso si combina la ricerca di una bellezza intramontabile, senza tempo, allora l’erotismo diviene elemento che dona un accento provocatorio ad una fotografia dotata di carattere.
Noto principalmente per le fotografie di nudo, Jeanloup Sieff è considerato uno dei più importanti maestri del Novecento. Le tematiche scelte sono state le più varie dalla moda ai ritratti, dal nudo alla danza, eppure il suo stile è inconfondibile.
Jeanloup Sieff: una biografia
Nato a Parigi da una famiglia di origine polacca, iniziò a coltivare la passione per la fotografia a soli quindici anni, quando ebbe in regalo una macchina fotografica di plastica. La sua formazione avvenne tra il 1945 e il 1954, quando abbracciò la sua vocazione, intraprendendo gli studi di fotografia presso la scuola parigina Vaugirard.
Negli anni Cinquanta debuttò come fotografo per la rivista Elle. Dopo qualche tempo si dimise e fu assunto dalla agenzia fotografica Magnum, per cui realizzò i suoi primi reportage in Grecia, Italia, Turchia e Polonia. Di particolare interesse è il reportage che Sieff realizzò sugli scioperi nelle miniere del Belgio. Dopo tale esperienza incominciò a dedicarsi al mondo della moda, in particolare collaborò con le maggiori riviste del settore, come: Elle, Vogue e Queen. Tale esperienza avvenne nella città di New York, dove l’artista cominciò a realizzare scatti che ritraggono anche personaggi noti.
Dopo aver raggiunto la fama mondiale, Sieff ritornò a Parigi e incominciò ad esporre in ambienti internazionali. Anche il suo paese riconobbe il talento del fotografo e furono molti i riconoscimenti che gli vennero attribuiti, come l’onoreficenza di Chavalier des Art set des Lettres e negli anni Novanta il Grand Prix nationale de la photographie française. La sua imponente carriera si concluse nel 2000, quando morì a Parigi. Alla famiglia lasciò in eredità la passione per la sua arte, che trasmise alla moglie e alla figlia, entrambe divenute fotografe.
Per quanto noto per la sua attività nella moda, Jeanloup Sieff ha un linguaggio che lo distingue, adattandosi ad ogni soggetto. Nel caso dei ritratti ad esempio, l’artista definisce col bianco e nero quelli che possono essere i tratti distintivi. Il linguaggio utilizzato è legato ad una doppia definizione: il bianco e nero sono gli elementi che corrispondono alle zone da definire e quelle da ‘addolcire’. Definiti sono i volti, che con il contrasto chiaroscurale più tagliente, evidenziano i caratteri unici del soggetto. Delicati e morbidi, invece, sono i corpi, che richiamano a volte al biancore della porcellana e alcune parti vengono quasi sfumate e dissolte.
Paesaggi, nudi, danze e ritratti questi sono i temi realizzati dall’artista ed ognuno di essi viene trattato con assoluta originalità. Quello che accomuna tutti i suoi soggetti è l’assenza di tempo. L’opera è sempre attuale, sempre moderna. Nei corpi in movimento, riesce a catturare il momento in cui la sagoma ha raggiunto la posa perfetta, in quanto affascinato dai ballerini e dalla loro “intelligenza corporea”.
La sua capacità di ritrarre il corpo femminile resta unica nella storia della fotografia. Il movimento, combinato alla sinuosità, determina la nascita di un’opera dinamica, che esalta la perfezione del corpo femminile.
Erotismo ed elogio della bellezza femminile sono solo alcuni degli elementi che hanno distinto il linguaggio di Jeanloup Sieff. È stato un fotografo che come tanti ha sperimentato le differenti strade che l’arte della fotografia può offrire. Quello che caratterizzato è stato l’uso personalissimo del bianco e nero, che crea una profondità nel tessuto fotografico. La ricerca della bellezza e l’erotismo raffinato fanno delle opere di Jeanloup Sieff un marchio di fabbrica unico al mondo.
Informazioni utili:
http://www.jeanloupsieff.com/
Angela Maselli