“Sono diventato un artista perché non volevo fare niente di quello che mi offriva la vita”
Osservare le opere realizzate da Francesco Clemente significa entrare in una storia per poi scoprirne l’influenza di culture differenti. L’artista napoletano dopo essere stato protagonista della Transavanguardia, ora è uno degli artisti più celebrati in America.
Francesco Clemente nasce a Napoli nel 1952 dove conclude gli studi nel 1970. Fin dalla sua prima formazione, l’artista compie numerosi viaggi in India e in Afghanistan insieme ad Alighiero Boetti. I primi successi risalgono agli anni Ottanta dove oltre a ad esporre alla Biennale di Venezia, si trasferisce a New York ed espone a numerose retrospettive. Clemente può vantare la collaborazione con alcuni grandi del tempo come Andy Warhol. Negli anni Novanta espone nei più importanti musei del mondo come a Londra, Parigi e New York in cui si tenne una sua grande retrospettiva presso il Salomon R. Guggenheim.
Attualmente vive negli Stati Uniti ma presso il museo MADRE di Napoli si è tenuta la mostra Naufragio con spettatore (1974 -2004) che evidenzia come l’aspetto partenopeo abbia da sempre condizionato l’opera di Clemente anche durante i suoi numerosi viaggi.
L’opera d’arte per l’artista nasce dalla capacità di saper interpretare diversi elementi che esprimono la stessa cosa nello stesso istante. A ciò si aggiungono fattori determinati dalle esperienze personali come il viaggio e la capacità di saper raccontare una storia tracciandone solo i punti essenziali. Il viaggio è lo stimolo maggiore per la sua creatività perché l’estraneità accresce la sua curiosità.
L’India è la terra da cui Francesco Clemente ha tratto maggiore ispirazione. L’artista è stato affascinato dalla cultura mistica del luogo e i suoi aspetti più remoti, tanto da trascorrere parte della sua attività a Varanasi. Allo stesso tempo l’artista è condizionato dalla cultura pop degli Stati Uniti in cui Clemente è riuscito a raccontare le sue ‘storie’ e a fare amicizia con Warhol e Basquiat. A Napoli però lascia il suo tesoro: presso il museo MADRE realizza un affresco di dimensioni monumentali (Ave Ovo) che ripercorre la sua infanzia napoletana fatta di luoghi e simboli antichi.
Francesco Clemente attraverso l’arte racconta delle storie che sono la combinazione di tante culture ed esperienze che l’artista ha conosciuto personalmente. Questa è l’arte di un artista napoletano amato in Italia e celebrato oltre oceano che assapora il non conosciuto per appropriarsene e raccontarlo nella sua produzione. Sono opere che non sono semplici racconti ma il risultato di una profonda metabolizzazione di culture diverse che nelle mani dell’artista cercano di dare un senso alla storia dell’uomo.
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Angela Maselli