Milano: Gradient e la mostra di Vincenzo Simone

L’Edicola Radetzky ospita fino al 25 giugno la mostra dedicata all’artista Vincenzo Simone dal titolo suggestivo Ho visto il sole basso macchiato di errori

Continuano a Milano gli appuntamenti con l’arte contemporanea grazie alle iniziative promosse da Progetto Città Ideale, nato dalla collaborazione di Mirko Canesi, Fiorella Fontana e Stefano Serusi, che offre possibilità concrete agli artisti d’oggi che cercano di emergere in un contesto altamente competitivo e tentano di entrare in contatto con un pubblico sempre più ampio invadendo con le proprie opere gli spazi cittadini, non ufficialmente deputati all’arte.

Gradient: l’arte come caccia al tesoro

Con l’intervento Gradient in Parco Sempione, organizzato l’8 maggio 2016, si è sperimentato proprio questo sconfinamento urbano: lungo un percorso sono state sistemate dodici opere d’arte, realizzate dai tre ideatori di Progetto Città Ideale, le quali hanno assunto il carattere di installazioni site-specific, e il visitatore le ha cercate e scoperte servendosi di una mappa e di indizi ricevuti presso un gate. Una sorta di caccia al tesoro che non solo ha generato nuove forme di dialogo tra natura del parco e creatività umana, ma ha permesso di coinvolgere in modo diretto il pubblico, il quale ha compreso di essere non semplice destinatario, ma coautore dell’intervento.

Questi i curiosi indizi:
1 – Hai le ali ai piedi, e fretta di scoprire, ma il primo passo lo troverai poco lontano.
2 – Se vedi un salice nasconde una scultura, qualcuno è passato e ha lasciato delle cose.
3 – Devi attraversare la tovaglia, verso il Monte troverai l’albero in cui crescono i ventagli.
4 – A Monte Tordo nelle nicchie ci sono imperatori con sopracciglia e barbe di conchiglie.
5 – Vicino ai libri riposa Uncino: un umile tombino la sua pietra.
6 – Vicino a Napoleone una palla si crede un pianeta, ti farà guardare in alto.
7 – Nell’Oasi uno sportivo vestito di strisce ti ignora perché il suo premio è il pomeriggio al parco.
8 – Nell ponte sul laghetto pesca una rete di perle.
9 – La tartaruga preziosa in riva riflette la luce.
10 – Nessuna stalattite dice il vero, ma una tra tutte è la più falsa.
11 – Un ospite porta con sé le virgolette: se tutto è stato detto parliamo per citazioni.
12 – La maschera sta giustamente vicino al teatro, se senza paura le schiacci la lingua hai completato il percorso.

Stefano Serusi, Pianeta, 2016 Tessuto e magnete Fonte: http://www.progettocittaideale2.altervista.org/
Stefano Serusi, Pianeta, 2016
Tessuto e magnete
Fonte: http://www.progettocittaideale2.altervista.org/

Vincenzo Simone: Ho visto il sole basso macchiato di errori

Il centro di gravità di questi progetti di valorizzazione e promozione di artisti contemporanei continua però ad essere l’Edicola Radetzky, edicola storica degli inizi del Novecento in stile liberty sita sulle rive della Darsena nel quartiere milanese dei Navigli, restaurata e trasformata in vetrina espositiva. Dopo aver accolto l’opera L’imperatore era un vecchio di Daniele Carpi, essa ospita fino al 25 giugno la mostra dedicata all’artista Vincenzo Simone dal titolo suggestivo Ho visto il sole basso macchiato di errori, curata da Simona Squadrito.

Attivo a Bologna e con alle spalle parecchie esposizioni in varie città italiane, Vincenzo Simone è un pittore che punta tutto sul colore, steso con pennellate dense, materiche ed istintive, raggiungendo una deflagrazione cromatica di notevole impatto emotivo. È come se l’artista davanti al bivio del figurativo e dell’informale avesse scelto un compromesso, con un’evidente predilezione però per la seconda tendenza.

Egli disintegra le forme, ma esse ad uno sguardo attento risultano ancora riconoscibili nei loro tratti essenziali, come nei suoi paesaggi notturni dove il sublime, retaggio della pittura romantica di paesaggio, è espresso attraverso macchie di colore che creano l’illusione di profondità spaziale, mentre le nuvole ed altri elementi naturali sono comunque ancora percepibili. In alcune opere invece una barriera di pigmento monocroma impedisce di guardare oltre, ma non per questo viene meno quella sensazione che al di là di essa vi sia qualcosa di terribilmente potente e ingovernabile.

Vincenzo Simone, Ho visto il sole basso macchiato di errori, 2016 Edicola Radetzky (Milano) Foto di Maurangelo Quagliarella Fonte: http://www.edicolaradetzky.it/
Vincenzo Simone, Ho visto il sole basso macchiato di errori, 2016
Milano, Edicola Radetzky 
Foto di Maurangelo Quagliarella
Fonte: http://www.edicolaradetzky.it/

La spontaneità esecutiva è alla base anche delle opere ad olio su carta in mostra presso Edicola Radetzky il gesto pittorico è quello di sempre, rapido e per niente incerto, il pennello scorre senza soluzione di continuità sul foglio sostituendosi alla penna in una scrittura automatica che non è fatta di parole, ma di segni cromatici.

Il colore diventa strumento per trasporre sulla superficie del supporto uno spazio che appare dimensione interiore e personale, più che spazio reale. Il progetto è stato definito come “una metafora della pittura interpretata all’interno del ciclo perenne di alba e tramonto”: ogni sera, quando Milano verrà avvolta dal buio, l’edicola diventerà un faro sulle sponde della Darsena e le opere, grazie alla luce artificiale, saranno approdo di passanti curiosi; la luce alogena di colore giallo a ricordare quella del sole farà risaltare le pennellate blu, più che “errori” il frutto di azioni non pensate.

Emanuela Ingenito