Morroni è una piccola frazione di Bonito (Av), paese situato sulle colline dell’Irpinia, a ridosso tra la provincia di Avellino e quella di Benevento.
Sorge qui il grazioso Santuario di Maria S.S. della Neve, un accogliente luogo sacro che nasce in aperta campagna, lungo l’incrocio di stradine secondarie che lasciano avvistare in lontananza la vetta del campanile. Uno spiazzale si estende dinnanzi alla chiesetta fiancheggiata da un antico pozzo ristrutturato e da una scuola materna, mentre tutt’ intorno regna un silenzio religioso e suggestivo.
In questa chiesa rurale, una volta si venerava la Madonna Nera o Madonna di Costantinopoli, introdotta forse dai Bizantini e chiamata popolarmente “la Zengarella”. Il tempio, eretto per volontà del popolo, costituisce un punto di riferimento spirituale, legato alla storia, alla tradizione e alla leggenda locale.
Tra le verdeggianti pianure di tabacco, la contrada di Morroni congiunge i territori di Apice e Mirabella Eclano ed appartiene alla diocesi di Ariano Irpino.
Morroni ed il Santuario: cenni storici
Sul finire del VI secolo, nel punto dove oggi si trova il Santuario della Madonna della Neve di Morroni, tradizione vuole che sarebbe più volte apparsa, ad alcuni contadini, la figura di una donna con in braccio un bambino e dinnanzi alla quale giovenche, buoi e muli si inchinavano. Si pensò fosse la Madonna, circondata ed accompagnata dalla luce divina delle sue schiere angeliche. Nel punto in cui si verificava l’ “apparizione miracolosa “, anticamente, sorgeva un tempio pagano dedicato alla dea Vesta Ticale ,che fu, successivamente, sostituito da una Chiesa cristiana dedicata a S.S. Maria.
I resti dell’antico tempio, frammenti di vetusti marmi con su incisioni risalenti all’ epoca imperiale romana, sono attualmente custoditi nel Santuario. In una di queste fonti, si legge il nome di Marco Aurelio Augusto, l’imperatore filosofo detto “Pio”. Vi è, poi, un sarcofago commissionato da Quinto Fabio e da Publio Cliziano, che ha oltre 2250 anni e, nel quale furono deposte le spoglie di una fanciulla di nome Filistea, molto cara ed amata dalla Domina romana Marcella.
Gli stessi marmi dell’altare Maggiore che fanno da cornice all’icona centrale della Madonna Nera, Maria ad Nives detta anche “la Zingarella”, sono parte del tempio pagano del passato.
Nel corso della storia, il Santuario ha subito crolli e devastazioni a causa delle invasioni barbariche, delle guerre, delle lotte intestine tra gli Stati e per via di catastrofici terremoti. Diversi papi hanno soggiornato a Morroni, tra cui: Onorio II, Onorio III, Urbano IV, Leone IX e, lo stesso san Francesco d’Assisi, nel 1222 fu qui accolto.
Morroni e la leggenda di Carlo VIII
Credenza popolare narra che re Carlo VIII, provenendo dal castello di Apice, dove si era insediato, si diresse verso Morroni attraverso la via Minucia. Era l’inizio dell’estate, faceva molto caldo ed il re con le sue truppe, giunto davanti alla Chiesa, dopo aver schierato i soldati, entrò con prepotenza e con l’intento di terrorizzare i fedeli riuniti lì in preghiera. Mentre il popolo invocava la Madonna, cominciò a nevicare così forte che nel giro di pochi minuti l’esercito di Carlo VIII si ritrovò bloccato e corse al riparo in Chiesa e nei casolari dei dintorni. I giorni passavano ma la situazione non cambiava, i viveri vennero a mancare e i soldati erano sempre più stanchi.
Essendo la neve sempre più insistente, si giunse alla conclusione che quella fosse una punizione divina per aver profanato il tempio sacro; per tale motivo, il re fece pubblicamente atto di umiltà e penitenza davanti alla Madonna. Solo allora la nevicata si placò, il sole ricomparve all’ improvviso e, poco dopo, il 6 luglio 1495, Carlo VIII fu costretto a lasciare definitivamente l’Italia che si era sollevata in rivolta contro di lui. Da quel momento, alla Madonna di Morroni, fu dato l’appellativo di “Madonna della Neve “ e, il 10 giugno 1517, fu dichiarata dal vescovo Chiesa Maggiore.
Il Santuario, per volere della comunità, è stato ricostruito e consacrato il 26 luglio 1998. In questa data, la contrada di Morroni festeggia con rito solenne accompagnato da momenti musicali e folkloristici.
Pasqualina Giusto