La Campania e le sue leggende per il Napoli Teatro Festival
Alcuni studiosi si sono occupati di trascrivere 99 fra fiabe, miti e leggende campane in una sorta di enciclopedia, chiamato “Decamerone Campano”. Il ricco bagaglio culturale partenopeo meritava di essere messo per iscritto per non andare perduto nel tempo, ma c’è una ricchezza celata nell’oralità in sé stessa che non và accantonata. È questa la motivazione latente del progetto di Marco Balsamo Una favola di Campania, un itinerario di eventi che girano appunto la Campania, per sette posti, in sedici serate, con dieci storie e grazie a dieci grandi interpreti che daranno voce a tali storie. Alla riscoperta della cultura e nel rispetto per la tradizione, presteranno il proprio contributo all’iniziativa grandi nomi del teatro e del cinema, quali, per citarne alcuni, Vincenzo Salemme, Giuliana De Sio, Isa Danieli, Giancarlo Giannini, Leo Gullotta ed altri ancora. E proprio durante questo periodo che a Napoli brulica di arte e spettacolo, ovviamente l’iniziativa non poteva che rientrare nell’ambito del Napoli Teatro Festival.
In particolare, alle ore diciannove del giorno 22 giugno, in Villa Pignatelli, ovvero in una suggestiva location all’aperto all’orario del tramonto, è stata l’esperta voce di Umberto Orsini, diretta dalla regia di Fabrizio Arcuri, ad accompagnare il pubblico per la strada della tradizione, tramite storie che tutti quanti almeno una volta avremo sentito rievocare ai nostri genitori o forse ai nostri nonni, storie intrise di religiosità come quella di Mastro Francesco o di paura e di credenze popolari alle quali restiamo affezionati nonostante siano state superate dal tempo, quale ad esempio quella del lupo mannaro. Storie che trascinano in dimensioni altre con il solo supporto della voce narrante, della fantasia dello spettatore e di un unico supporto digitale quale un telone dove scorrono in video immagini che richiamano alcune delle location descritte nelle storie secondo il progetto video di Lorenzo Letizia. Storie consumate e maltrattate dal tempo ma che a volte costituiscono l’origine di fiabe fra le più comuni al mondo, come la gatta cenerentola, storie di eroi e di magia che giravano per i villaggi quando ancora non si usava stamparle su carta, quando ancora erano fruibili a tutti, passando di bocca in bocca fino ad essere confuse con la realtà. Storie ingiallite da tempo, fraintese e malinconiche come gli anni e le generazioni che le hanno attraversate… storie che sono ancora in grado di trascinarci e stupirci solo se siamo noi a decidere di abbandonarci alla voce di chi racconta con passione e di lasciarci trascinare in questo viaggio nel tempo, nella fantasia e in epoche e mondi lontani e perduti. Originale l’orchestra, o meglio, “L’orchestrina musica da ripostiglio”, che ha seguito il tutto dal vivo, accompagnando i momenti di maggiore e minore suspance con suggestive colonne sonore, per poi concludere la serata, finita la lettura, con un simpatico pezzo dedicato a quanti decidono di consacrare la propria vita all’arte.
Letizia Laezza