Il farmaco Xarelto (rivaroxaban) è un potente anticoagulante di nuova generazione da anni al centro di grandi polemiche per via dei suoi pericolosi effetti collaterali. Approvato in Europa dall’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) nel 2008 e negli Stati Uniti dalla Food and Drug Administration (FDA) nel 2011, il farmaco appartiene alla categoria dei Nuovi Anticoagulanti Orali (NOAC), un gruppo di molecole già conosciute per le tremende reazioni avverse che hanno in taluni casi cagionato perfino la morte dei pazienti. Lo Xarelto è indicato per la profilassi ed il trattamento della trombosi venosa profonda in pazienti sottoposti ad interventi sostitutivi di anca e ginocchio. Negli Stati Uniti è anche indicato per la riduzione del rischio d’infarto in pazienti affetti da fibrillazione atriale non valvolare e per la prevenzione e trattamento delle embolie polmonari. E’ prodotto e commercializzato dalla Bayer S.p.A. e dalla Janssen-Cilag, un’azienda del gruppo Johnson & Johnson.
Il rivaroxaban è un inibitore diretto e selettivo del fattore della coagulazione Xa, ed agisce prevenendo la formazione di trombi e coaguli sanguigni. Proprio per via di questo peculiare meccanismo d’azione, non esistono antidoti in grado di antagonizzarne i pericolosi effetti. In caso infatti di sanguinamento accidentale o emorragia interna, il paziente ospedalizzato può soltanto essere trasfuso con plasma fresco in attesa che il farmaco sia stato metabolizzato ed eliminato naturalmente dall’organismo. Proprio per questa ragione, anche il più semplice sanguinamento gastrico (come una banale ulcera), un impatto accidentale, o perfino una mestruazione troppo abbondante possono trasformarsi in una pericolosa emorragia che può talvolta esitare anche nella morte del paziente. Negli Stati Uniti migliaia di pazienti hanno subito gravissimi danni che hanno in alcuni casi portato ad invalidità permanenti, e le famiglie di molti che hanno perso uno dei loro cari a causa degli effetti collaterali del farmaco hanno portato la Bayer in tribunale citandola per danni.
Lo Xarelto è stato ideato in origine per sostituire il più antico farmaco appartenente alla classe degli anticoagulanti, il Warfarin (in Italia commercializzato come Coumadin). Fra le caratteristiche che avrebbero dovuto permettere al nuovo farmaco della Bayer di soppiantare il rivale che da più di 40 anni domina il mercato, la grande azineda farmaceutica tedesca ha sempre dato grande risalto alla semplicità d’uso. Il Warfarin infatti è un farmaco intrinsecamente pericoloso, in quanto anche un leggero sovradosaggio può esporre il paziente al rischio di gravi emorragie. Per evitare questo rischio dunque, i soggetti che ne fanno uso devono sottostare a specifiche restrizioni alimentari e controllare periodicamente l’indice di coagulabilità del loro sangue (il cosiddetto INR) in apposite cliniche. Il rivaroxaban invece non richiede nè controlli specifici di alcun genere nè restrizioni nella dieta, ed è utilizzato in tutti i pazienti con un unico conveniente dosaggio standard. Ma la comoda soluzione “una pillola al mattino e via” è davvero così sicura per tutti?
A quanto pare no. Nel 2012 l’Institute for Safe Medication Practices (ISMP) ha indicato lo Xarelto come il farmaco più pericoloso disponibile in commercio per via di un “elevato rischio di effetti collaterali potenzialmente letali.” L’utilizzo di un’unica forma di dosaggio per pazienti di qualsiasi sesso, età e peso e la mancanza di controlli periodici, ha infatti ridotto considerevolmente l’opportunità da parte del personale clinico di monitorare più da vicino l’eventuale pericolosità del farmaco. Inoltre, come già accennato prima, mentre in caso di sovradosaggio ed emorragia grave gli effetti del Warfarin possono essere rapidamente antagonizzati con la somministrazione di Vitamina K, nel caso del rivaroxaban non è nemmeno possibile dializzare il paziente per facilitare l’eliminazione della sostanza dall’organismo.
Recentemente, l’EMA e la FDA hanno inoltre rivalutato i risultati del ROCKET-AF, il gigantesco trial clinico che avrebbe dovuto dimostrare la superiorità in termini di efficacia e sicurezza del rivaroxaban rispetto al Warfarin. Durante il trial sarebbe stato infatti utilizzato uno specifico dispositivo per misurare l’INR che sarebbe poi però risultato difettoso, ed in seguito ritirato dal mercato dalla stessa FDA. Giacchè nel caso dello Xarelto questo parametro della coagulabilità ematica non può però essere monitorato, le misurazioni finali avrebbero pertanto inficiato unicamente le rilevazioni del Warfarin, avvantaggiando di fatto il farmaco più nuovo rispetto a quello vecchio. Dato che la differenza in fatto di sicurezza ed efficacia fra i due farmaci consisteva di un mero scarto di pochissimi punti percentuali, la presenza di un device inaffidabile durante i controlli potrebbe infatti aver rimesso in discussione le ragioni stesse per cui lo Xarelto è stato approvato inizialmente 8 anni fa. Nel frattempo però, il numero di pazienti che fa uso di questo costosissimo anticoagulante aumenta ogni anno, così come il numero di quelli che ne subiscono i pesanti effetti collaterali.