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Il Nuovo Barnum: l’ultimo libro di Baricco
Il 2016 Alessandro Baricco pubblica Nuovo Barnum. Baricco è uno scrittore italiano già attivo dal 1998 con alcuni saggi di critica musicale per poi dedicarsi alla letteratura dagli anni novanta. Noi de La COOLtura analizzeremo qui alcuni articoli presenti nell’opera.
Il mondo come un “festivo spettacolo di freaks”
Dopo Barnum, nel 1995, e Barnum 2, nel 1998, esce ora in libreria l’ultimo della collana, sempre edito per La Feltrinelli. Il titolo rimane pressoché invariato, dunque, per coerenza tematica: sono tutte raccolte di vari articoli pubblicati per la Repubblica e La Stampa. L’idea alla base è che questo mondo sembri un po’ un vecchio circo e gli eventi che lo riguardano ricordino il susseguirsi continuo di spettacoli portentosi. Di conseguenza, non ci sarebbe nome più appropriato di quello di Phileas Taylor Barnum, fondatore del circo The Greatest Show on Earth, in cui era notoriamente possibile trovare stramberie e spettacoli per tutti i gusti.
Storia di una tata fotografa
Tra gli articoli contenuti nel libro vi è Si chiamava Vivian Maier, la storia di quella che si è rivelata essere una delle più importanti fotografe del ‘900.
Un altro è Il teatro dei fondi pubblici 2, una sorta di appendice esplicativa a un altro pubblicato pochi giorni prima. Questo è stato scelto da Baricco stesso e, nonostante la questione risalga al 2009, è chiaro come per l’autore sia ancora pressante, sia la vicenda in sé sia le polemiche da essa scaturite. Facendo giusto un accenno riassuntivo, si tratta della proposta di spostare i fondi pubblici dal teatro e dalle manifestazioni artistiche alla scuola e alla televisione, mezzi preliminari e più efficaci, a parere di Baricco, per la diffusione della cultura.
Altro punto è l’affidare il teatro ai privati al fine di evitare quello che chiama monopolio statale. Afferma l’autore riguardo le contestazioni che ne nacquero: «Io andavo a toccare un privilegio. Loro hanno questa sindrome del tradimento, di chi ti colpisce alle spalle. Probabilmente mi giocai anche qualsiasi ingresso a teatro per un anno. Due giorni dopo scrissi un articolo più breve in risposta a queste obiezioni. C’era ancora Berlusconi e funzionava così: se dici di un altro della sinistra, che so, “certo si lavasse i capelli”, allora significa che stai dall’altra parte!».
Improvvise ispirazioni
Il terzo articolo di cui parleremo di natura più pittoresca, Dieci idee nate così. Sono appunto dieci notizie, alquanto buffe, commentate dall’autore. Ognuna di loro è stata stimolo per una possibile storia, puntualmente mai scritta per varie ragioni. Afferma Baricco: «Nei miei appunti potete trovare “uno che suona e non scende mai da una nave”: nasce tutto da micro cellule. Seta nasce da un amico che mentre stavamo sciando mi raccontò dello zio Casimiro che andava dal Piemonte al Giappone per prendere i bachi. Poi da lì c’è un sacco di lavoro!». Gli episodi narrati sono quasi incredibili, molto in linea con il titolo della raccolta. «L’ottanta per cento di quello che scrivo» assicura Baricco, «è vero. Sempre però quando parlo, non vado oltre l’ottanta».
Una visione particolare della cronaca
Con il Nuovo Barnum, insomma, si possono rivivere molti avvenimenti di cronaca e non, degli ultimi vent’anni. Più che articoli sono racconti, considerazioni e quasi mini-saggi, tutto ciò che vi è riportato passa per il filtro del personale stile e punto di vista di Baricco. Come recita l’introduzione:
Un lungo libro che parla del nostro tempo lo sto scrivendo eccome, da anni, ma sui giornali, a colpi di articoli. Se devo scrivere di quel che mi succede intorno, non so, non mi viene da usare la forma romanzo: mi viene da scrivere articoli, di andare dritto allo scopo, ecco.
Francesca Lomasto