Protagonista della storia del ‘900, leader rivoluzionario cubano dotato di grande carisma, Primo Ministro dell’isola di Cuba per 49 anni, creatore di uno stato comunista da sempre avversato dagli Stati Uniti: poche espressioni per creare un fedele ritratto di Fidel Castro, morto all’età di novant’anni il 25 novembre 2016. La notizia è stata diffusa dal fratello, Raúl Castro, attuale presidente di Cuba, alle reti televisive.
Le reazioni sono nettamente divise: a L’Avana alcuni residenti si sono rattristati per la scomparsa del capo della rivoluzione cubana; a Miami, invece, molti esiliati del governo comunista hanno sventolato le bandiere cubane, contenti della notizia. In effetti, la figura di Fidel Castro è controversa. Se la capitale cubana è in lutto e lo ricorda come padre della rivoluzione, per gli anti-castristi è finalmente morto un dittatore. Tuttavia, quello di Castro è un esempio di potere – per quanto possa essere giusto considerarlo dittatoriale – derivato dal carisma: la figura dell’ex Primo Ministro, quindi, può essere analizzata proprio in funzione del suo dono divino.
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Il carisma di Fidel Castro
Possono esistere tanti pareri su Líder Màximo Fidel Castro, ma non si può negare che ha fatto parte, in modo clamoroso, della storia del ‘900 facendosi notare per la sua personalità carismatica. Mosso da grandi ideali prese il potere a Cuba nel 1959, mantenendolo per 49 anni e rovesciando il regime dittatoriale di Batista: Castro è stato un fedele oppositore della sua dittatura.
La rivoluzione inizia nel 1953 con un attacco alla caserma Moncada per il quale subì un processo e ottenne una condanna a 15 ani di carcere – sarà poi rilasciato in seguito ad una grazia. Esiliato in Messico, diede vita ad un piccolo esercito per combattere Batista – tentativo, stavolta, riuscito. Proprio per la sua lotta, è stato considerato nemico degli Stati Uniti, accusato di aver distrutto una dittatura per crearne un’altra e, contemporaneamente, ammirato da molti esponenti della sinistra, nonché dal suo popolo. Fidel Castro ha trasformato Cuba da “parco giochi per i ricchi americani” in società comunista egualitaria, non tollerando il dissenso, monopolizzando i media – alla stregua di un vero dittatore – e creando una controversa immagine di sé.
Nonostante ciò, Fidel fu molto amato dalle folle, che lo ritenevano capo della rivoluzione contro la dittatura. Questa grande fama è merito di un “dono divino”, il carisma. Iniziando dall’aspetto fisico: si mostrava come un eroe, alto, virile, di bella presenza. Indossava la tuta verde militare, abbinata a barba lunga e sigaro cubano. Durante i suoi lunghi discorsi riusciva ad esporre brillantemente le sue idee, parlava al popolo in modo diretto ed efficace riuscendo ad infiammare gli animi anche mentre chiedeva loro sacrifici; con il suo modo di gesticolare attirava facilmente l’attenzione e l’ammirazione del popolo; in poche parole, “ci sapeva fare”.
Max Weber e l’autorità carismatica: ideal-tipo del potere
Le caratteristiche attribuite a Fidel Castro hanno un riscontro nelle scienze sociali grazie all’analisi sul potere condotta da Max Weber. Il sociologo, differenziandosi dai filosofi e dai giuristi, ha studiato i rapporti di potere attraverso una prospettiva concreta, quella della sociologia politica, la quale analizza la validità empirica delle riflessioni astratte. Secondo Weber, il potere legittimo – distinto da quello illegittimo – si articola in potere tradizionale, legale-razionale e carismatico. Su quest’ultimo si concentra la riflessione sulla personalità di Fidel Castro.
Lo studioso, nel condurre la sua riflessione, parte dal concetto di carisma, ripreso dalla tradizione ebraico-cristiana:
una certa qualità della personalità di un individuo, in virtù della quale egli si eleva dagli uomini comuni ed è trattato come uno dotato di poteri o qualità soprannaturali, sovrumane, o quanto meno specificamente eccezionali. Questi requisiti sono tali in quanto non sono accessibili alle persone normali, ma sono considerati di origine divina o esemplari, e sulla loro base l’individuo in questione è trattato come un leader […]
Quindi, un’autorità carismatica non ha bisogno di legittimare il proprio potere, perché esso è fondato sulla devozione verso le sue doti eccezionali – santità, eroismo o carattere esemplare: un leader con carisma punta all’adesione spontanea dei suoi seguaci, i quali gli attribuiscono l’insieme dei poteri straordinari citati in precedenza.
Il potere carismatico non vive di per sé e non dipende esclusivamente dal leader ma ottiene la sua validità dall’esterno, dal riconoscimento da parte dei seguaci e delle masse determinato dall’entusiasmo, dalla passione, dalla speranza. Ne deriva una caratteristica importante: si tratta di un rapporto irrazionale, fondato sulla passione e sulle emozioni delle due componenti – leader e seguaci; quest’irrazionalità è tipica delle organizzazioni politiche alterate, soggette a rotture o rivoluzioni. Si spiega, quindi, il grande successo di Castro.
La precarietà del potere carismatico
La forte emotività e la natura rivoluzionaria del potere carismatico hanno, tuttavia, una componente negativa: la precarietà. Infatti, le novità – politiche, etiche, culturali, economiche – che un leader con carisma cerca di introdurre nella società subiranno, prima o poi, una “routinizzazione“, una normalizzazione con conseguente perdita dell’entusiasmo iniziale.
Questo processo è legato all’incorporazione nella società dell’autorità carismatica. Ciò che in principio era considerato una novità è destinato, secondo Max Weber, a diventare norma comune. Tuttavia, nel tentativo di mantenere la straordinarietà del potere, possono generarsi forme di governo incentrate sul culto della personalità, così da mantenere sempre vivo – seppure in modo indotto – l’entusiasmo.
Fidel Castro: rivoluzionario o dittatore?
La sociologia si contraddistingue per la sua neutralità di fronte ai fenomeni sociali. Il concetto di autorità carismatica non è, quindi, da intendere esclusivamente in positivo: l’interpretazione sociologica considera allo stesso modo Adolf Hitler e Gesù come uomini dotati di carisma.
Quanto alla figura di Fidel Castro, il discorso non cambia. Le differenti reazioni alla sua morte lo rendono una figura controversa, difficile da identificare. Alla sociologia, però, non sfugge che il Líder Màximo è stato un uomo di grande carisma, grazie al quale ha fatto conoscere i suoi ideali e ha convinto le masse a seguirlo. I metodi e le conseguenze sono, tuttavia, un’altra storia.
Alessandra Del Prete
Fonti
[1] Weber, Maximillan. Theory of Social and Economic Organization.
Per maggiori informazioni:
Bibliografia. E.Clemente, R.Danieli, Sociologia, contesti e problemi del mondo socio-politico, Pearson Italia, Milano, 2012
Sitografia. Carisma in Enciclopedia delle Scienze Sociali – Treccani