Discutere di storia nel magnifico Complesso di Sant’Antonio delle Monache a Port’Alba: in questo consiste “Libri di Storia“, un ciclo di presentazioni di lavori a tema storiografico presso la Biblioteca di Ricerca di Area Umanistica – BRAU in Piazza Bellini 60, Napoli.
In occasione di ciascun incontro, l’autore di una determinata opera è invitata a presentarla con l’obiettivo di dar vita a dibattiti sul tema del giorno, accompagnato da storici che introdurranno i singoli volumi.
L’iniziativa è stata organizzata dalla Sezione di Scienze Storiche del Dipartimento di Studi
Umanistici dell’Università di Napoli Federico II, insieme con il Corso di Dottorato in Scienze Storiche, Archeologiche e Storico-Artistiche.
Il primo ciclo, appena concluso, ha visto la presentazione di tre opere storiografiche riguardanti il Settecento, tutte tenute di mercoledì pomeriggio.
Tra insegnamento e ricerca. La storia della Rivoluzione francese
Il ciclo è stato inaugurato il 9 novembre con la presentazione del volume a cura di Anna Maria Rao intitolato “Tra insegnamento e ricerca. La storia della Rivoluzione francese“, una raccolta di interventi dell’omonimo convegno organizzato dalla storica Anna Maria Rao presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” nel 2003.
Gli interventi degli storici Luigi Mascilli Migliorini e Giuseppe Ricuperati hanno dato luogo ad una interessantissima discussione sul rapporto tra Illuminismo e Rivoluzione francese: la seconda è scaturigine della prima o non vi è alcun legame? Una risposta definitiva non è stata data, ma sono stati dati molti spunti di riflessione.
Racconti di confine. Nel Mezzogiorno del Settecento
Il secondo incontro è dedicato alla presentazione del volume di Marco Meriggi “Racconti di confine. Nel Mezzogiorno del Settecento“. Il contesto è quello dell’affermazione dello Stato moderno, fenomeno che portò ad un pieno e omogeneo controllo dei governi sul territorio, con la definizione dei confini statali, fino ad allora fluidi e imprecisi. In questo preciso periodo storico c’è la formalizzazione dei confini che diventano, anche in senso militare, frontiere.
La ricerca dello storico Meriggi è volta a indagare quali siano state le conseguenze di tale fenomeno nelle comunità che vivevano, appunto, a ridosso del confine tra Stato Pontificio e Regno di Napoli: da una situazione fino ad allora fluida, iniziarono a subire il disciplinamento e le intromissioni dello Stato moderno, che, però, non riuscì a pieno nel suo intento. Gli storici Carlo Capra e Anna Maria Rao hanno discusso con l’autore di un volume che recupera la centralità del racconto in ambito storiografico, dopo che diverse tendenze storiografiche hanno cercato di relegare il racconto in soffitta.
La santa, i miracoli e la Rivoluzione
Il terzo e ultimo incontro di questo primo ciclo di presentazioni è stato dedicato a “La santa, i miracoli e la Rivoluzione“, volume di Pasquale Palmieri, dedicato alla vicenda di Teresa Margherita Redi: quest’ultima, morta giovanissima, a soli 23 anni, nel monastero carmelitano di Firenze il 7 marzo 1770, fu oggetto di una intensa devozione da parte di molti cristiani.
Secondo quanto riferiscono gli agiografi, il suo corpo, dopo poche ore dalla morte, aveva infatti perso il suo pallore, iniziando ad emanare un odore gradevole, e non mostrò segni di decomposizione per diverse settimane. Nonostante non si sapesse e non si sappia praticamente nulla della sua vita, per Teresa Redi si avviò l’iter del processo di canonizzazione, che dopo 150 anni si concluse con la sua santificazione il 19 marzo 1934 ad opera di papa Pio XI. Della particolarissima vicenda hanno discusso l’autore con la storica Elvira Chiosi e l’antropologo Valerio Petrarca.
Per questo genere di iniziativa si tratta solo dell’inizio: è già stato annunciato il prossimo appuntamento per il 23 gennaio, sempre alla BRAU. Ad essere protagonista, questa volta, sarà Alessandro Barbero.
Davide Esposito