Inaugurata il 20 novembre 2016 ed aperta al pubblico fino al 28 febbraio 2017, Storie di bambini è il nome della mostra che ha sede presso una delle sale restaurate della Real Casa dell’Annunziata (qui un approfondimento).
Letizia Galli è l’autrice nonché artista internazionale che ha realizzato un gruppo di circa duecento disegni dalla grafica molto accattivante soprattutto per un pubblico di bambini e che compongono la parte essenziale della mostra. Il fulcro principale di questo evento espositivo è quello di accendere l’attenzione in particolar modo sui diritti dei minori, dei bambini ed in questo caso specifico dei bambini abbandonati essendo stata la Real Casa dell’Annunziata con la ancor più nota “Ruota degli Esposti” fino agli inizi dell’800 brefotrofio e dunque luogo di accoglienza per molti bambini della Napoli di allora, i cosiddetti Esposti.
La mostra racconta dodici storie di dodici personaggi differenti, tutti bambini, dei quali si cerca di mettere in luce principalmente la loro infanzia, persone realmente esistite e figure d’invenzione ma che assumono un ruolo simbolico molto forte nel collocarsi in questo braciere ardente di storie commoventi. Storie dei Bambini ha intrinsecamente un sostrato itinerante in quanto guarda in maniera diretta all’Ospedale degli Innocenti di Firenze, luogo dove poi la mostra sarà trasferita, e che in molti hanno sempre pensato essere uno dei primi orfanotrofio in Italia senza considerare il ruolo primigenio giocato dalla Real Casa dell’Annunziata.
La scelta dunque dello scenario entro il quale ambientare questo evento artistico non è stata per niente casuale, anzi fortemente voluta dall’intero staff organizzativo nonché dalla stessa artista Letizia Galli. La proposta messa a disposizione del pubblico include oltre alla presentazione di queste tavole grafiche dallo stile molto ludico anche la possibilità di visionare i più antichi registri anagrafici conservati presso gli archivi del Comune di Napoli dove addirittura è stata rinvenuta l’intera documentazione inerente all’abbandono e alla poi futura adozione di uno dei più importanti artisti napoletani vissuti durante l’800, Vincenzo Gemito.
Gran parte di questi registri risultano essere una particolare fonte di attrazione per il pubblico in visita dato che molte persone accorse raccontano del proprio passato trascorso in quelle sale essendo stati abbandonati in tenera età, storie particolarmente toccanti come l’intero nucleo di base di questa mostra. L’accesso all’esposizione permette anche di riscoprire uno spazio forse non molto noto alla maggio parte degli stessi napoletani: gli spazi dell’Annunziata, a partire dal Succorpo spazio dall’indescrivibile atmosfera suggestionante passando per gli ambienti propri della chiesa purtroppo non sempre accessibili.
I dettagli di contorno a questi ambienti come ricchi ed antichi portali lignei intagliati o iscrizioni di epoca grecoromana riscoperti in seguito a sapienti lavori di restauro fanno da cornice all’intera bellezza di questo luogo. Un riconoscimento lodevole va allo staff di “Storie di Bambini”, attivo durante tutta la giornata ed al servizio del pubblico in visita, uno staff giovane, formato e mai stanco nonostante il duro lavoro che svolgono.
Il progetto prevede anche l’allestimento di molti laboratori formativi anche di carattere manipolativo per il pubblico composto soprattutto da bambini mentre per gli adulti che ne avessero il piacere è possibile partecipare a dei tour artistico-teatrali tra le vie della città di Napoli concludendo questi stessi con la visita dell’esposizione.
Vincenzo Morrone
Fonti fotografiche: storiedibambini.org