Markus Wüste: la nuova frontiera della pietra

Materiale praticamente bistrattato dalla maggior parte degli artisti, la pietra è invece particolarmente gradita a Markus Wüste (qui un approfondimento).

Artista berlinese particolarmente affermato sulla scena contemporanea, è ben noto al panorama napoletano, avendo esposto presso il più che conosciuto Studio Trisorio, fucina di molteplici innovazioni artistiche contemporanee.

Markus Wüste
Markus Wüste

Markus Wüste reinterpreta il mondo che circonda ciascuno di noi, la realtà nella quale viviamo secondo le sue linee guida e le sue direttive stilistiche che prendono forma nella dura pietra, la quale tra le mani dello scultore diventa duttile e malleabile quasi fosse dotata di una caratteristica di friabilità che le permette di assumere le ben inimmaginabili forme dal carattere concettuale si ma specificamente significativo.

Tenendo in considerazione la gran parte dei materiali e degli oggetti che ormai fanno parte del mercato odierno Markus Wüste cerca di mettere a confronto quello che può essere un ipotetico concetto di eternità che contraddistingue la natura e la forma della pietra, che se soggetta alle intemperie non è detto che resti tale, con una forma di efferatezza che invece può essere tipica di tutti gli altri elementi artificiali come le plastiche che ormai compongono tutti i nostri beni di uso comune.

Markus Wüste
Markus Wüste

Nonostante si tratti di un materiale freddo dal punto di vista estetico la pietra, se messa a confronto con alternative che hanno lentamente preso il suo posto, come il vetro, molto più duttile ed esteticamente molto più apprezzato, o la plastica prodotto degli ultimi decenni, potrebbe perdere la gara in partenza, ma tra le mani dello scultore tedesco riesce a raggiungere un livello di indipendenza che la proietta verso vette inaspettate.

Wüste è stato in grado di dimostrare quanta eleganza possa esistere nella linearità della dura massa rocciosa se vista con un occhio critico che guardi solo all’aspetto artistico-concettuale e non principalmente alla trasparenza fisico-molecolare che conduce immediatamente a pensare a qualcosa di brutto, duro e privo di vita. Il ruolo dello spettatore dinanzi a queste opere è un ruolo da protagonista e che implica anche un grande sforzo di fantasia in quanto si cerca di generare un giudizio critico dettato da un principio di leggerezza non tanto di natura materica quanto piuttosto di carattere intellettivo.

Vincenzo Morrone

Fonti: artribune.com, artwort.com