Topolino: come nasce il fenomeno Disney

Il più delle volte, quando la si cerca, l’ispirazione tarda ad arrivare. Altre volte, invece, idee improvvise, che sembrano poco realizzabili, possono portare alla nascita di grandi progetti. Fu proprio da un’idea improvvisa che nel lontano 1928 nacque Mickey Mouse, il personaggio che ha poi dato vita al fiabesco e magico mondo Disney.

Topolino: la grande idea di Walt Disney

Topolino
Mickey Mouse

Walt Elias Disney, nato a Chicago nel 1901, a soli ventisette anni era già fumettista, imprenditore e animatore. Giovane e brillante, Walt era in cerca dell’occasione perfetta per compiere il cosiddetto “salto di qualità”, l’occasione che avrebbe fatto decollare la sua carriera e cambiato la sua vita. Appassionato di produzione cinematografica, nel 1928 durante un viaggio di ritorno da New York, il giovane Disney viveva un momento di amarezza e delusione personale per aver perduto i diritti d’autore sul suo personaggio, “Oswald the Lucky Rabbit”, e anche i membri del suo gruppo-lavoro del suo studio di Hollywood. Fu durante quel viaggio che arrivò l’idea. Un nuovo cartone animato prendeva forma: il personaggio aveva “le orecchie di un topolino”.

Inizialmente il nome del topolino avrebbe dovuto essere Mortimer, ma su consiglio della moglie il giovane fumettista cambiò idea, optando per un nome più simpatico: fu così che la scelta ricadde su Mickey Mouse. Walt e l’amico Ub Iwerks scelsero un gruppetto di pochi fidatissimi collaboratori e lavorarono in gran segreto al progetto, fin quando il 15 maggio del 1928 finalmente, durante una proiezioni privata, Topolino (nome con cui Mickey Mouse è conosciuto in Italia) comparve nel film “Plane Crazy”: il personaggio era un topo umanizzato, con grandi orecchie nere, una lunga coda, un musino simpatico e due grandi occhioni neri.

Però il “progetto Topilino”, nonostante la discreta accoglienza, non poteva competere con il gatto Felix. Senza rinunciare dopo il primo tentativo, Walt Disney ripropose Topolino ancora una volta, lavorando alla produzione di un nuovo film, “Gallopin’ Gaucho”. Mickey Mouse aveva un nuovo nemico da sconfiggere: il grosso gatto Gambadilegno.

Il cartoon e il successo di Mickey Mouse

Topolino
“Steamboat Willie” movie

Mentre nel cinema di tutto il mondo si diffondeva il sonoro soppiantando i film muti, Disney lavorò ad un terzo film che aveva come protagonista il suo Topolino. Con l’aiuto del fidato Ub Iwerks nacque “Steamboat Willie”, un cartone nato come parodia di una performance comica di Buster Keaton, dal titolo “Steamboat Bill Jr.”, uscito nelle sale il 12 maggio del 1928.

Il cartoon venne prodotto con il sonoro  e fu  il primo nella storia del cinema. Disney accettò l’offerta del titolare di una sala di Broadway e finalmente il 18 novembre 1928 il film venne proiettato al Colony Theater di New York, conquistando il successo e l’interesse dell’opinione pubblica e della critica. Il fenomeno Topolino si diffuse in pochi mesi e nel 1929 il personaggio di Disney consolidò sempre di più il suo successo, trasformando il suo autore da giovinetto di provincia a brillante uomo d’affari.

Topolino a fumetti

La storia di Topolino conobbe ben 15 cortometraggi prima che il personaggio divenisse un piccolo “eroe” del fumetto. La Kyng Feature Syndacate si mise in contatto con Walt Disney per le “daily strips” a fumetti e la prima apparizione delle avventure di Mickey Mouse risale al gennaio 1939. Prendendo spunto dai film, Walt scriveva le storie, Iwerks le disegnava e Win Smith le concludeva.

Dopo che Iwerks passò alla concorrenza, nel maggio 1930 arrivò nel team di fumettisti Floyd Gottfredson e il 5 maggio 1930 usciva “Topolino e la valle della morte”, la storia completa iniziata da Disney e conclusa dal nuovo arrivato. In poco tempo e con molto impegno Gottfredson trasformò e fece maturare il personaggio di Topolino; da ribelle di provincia diventò un bravo investigatore di città. Mentre i cartoon si concentravano sulla commedia, il fumetto trattava anche l’avventura.

Topolino
Topolino, formato giornale

In Italia il fumetto di Topolino apparve il 30 marzo 1930,  sul numero 13 del settimanale torinese “llustrazione del popolo”, con la striscia dal titolo “Le avventure di Topolino nella giungla”. Nel 1932 usciva in Italia anche il primo libro con le illustrazioni, “Sua Altezza Reale il Principe Codarello”.

Con cadenza settimanale nel formato di giornale per Nerbini Editore, il 31 dicembre 1932 usciva il primo numero di Topolino, accompagnato dalle strisce di Floyd Gottfredson, con didascalie in rima scritte dal direttore del giornale, Paolo Lorenzini. 

Dopo diverse dispute e vicende, avendo perso Nerbini i diritti dell’originale americano, l’11 agosto 1935 uscì il numero 137 del giornale di “Topolino” con il nuovo editore, Mondadori. Durante gli anni del conflitto mondiale per motivi di censura e propaganda, la pubblicazione di Topolino conobbe fasi di sospensione e fasi di ripresa. Finalmente alla fine degli anni Quaranta mentre i fumetti che pubblicavano storie a puntate con solo due tavole ad episodio entrarono in crisi, Mondadori non voleva rinunciare al giornale di “Topolino”, prodotto fruttuoso, e decise di cambiare formato e periodicità.

Nel 1949 nacque finalmente “Topolino”, il periodico in formato e dimensione di libretto, proprio come lo conosciamo oggi, prima con uscite mensili e poi settimanali. Un successo senza fine che ha dato origine ad un fenomeno mondiale che, a distanza di oltre settant’anni, è ancora amato da adulti e piccini. In onore del grande creatore di Topolino, il signore Walt Disney, è stato anche creato il parco divertimenti più celebre di tutti, Disneyland.

Il fenomeno Topolino nasceva da un’idea improvvisa di Disney in un suo momento di crisi profonda: eppure da essa sarebbe emerso il topino più famoso al mondo. Grazie, zio Walt!

Valentina Labattaglia

Sitografia:

  • http://www.topolino.it/video/storie-di-una-storia/
  • http://www.wired.it/play/fumetti/2014/01/13/nascita-topolino/