Valentina De Poli, direttrice di Topolino, ha raggiunto quest’anno il traguardo dei dieci anni al timone della storica testata di fumetti Disney.
49 anni, ha iniziato a collaborare col Topo nel 1988, entrandone nella redazione ai tempi della direzione di Gaudenzio Capelli. È stata membro del PK Team sin dal numero zero negli anni Novanta per diventare poi direttrice di W.I.T.C.H. dal primo numero nel 2001 fino al 2007. L’abbiamo incontrata al Napoli Comicon 2017, dove ci ha accolto allo stand Disney Panini con la sua splendida gentilezza e col suo sorriso da eterna ragazza che abbiamo imparato a conoscere bene negli anni passati (ecco le interviste precedenti che le abbiamo fatto: nel 2015 e nel 2016). Ecco cosa ci ha raccontato.
Quale può essere una caratterizzazione dei suoi dieci anni di direzione?
È una domanda difficilissima, ci vorrebbero dieci anni di tempo per rispondere bene! (ride)
Mi sono sentita ripetere spesso questa domanda negli ultimi mesi. ed ogni volta provo a cercare una sintesi ma è difficile perché sono stati dieci anni veramente intensi in cui sono capitate molte cose, alcune anche radicali, ad esempio l’acquisizione di Panini circa quattro anni fa con cui abbiamo proprio cambiato pelle e per certi versi anche cambiato modo di lavorare, per esempio ora siamo qui in una fiera che è diventata uno degli appuntamenti principali della nostra attività durante l’anno, cosa che prima assolutamente non succedeva, ci capitava di partecipare alle fiere ma solo ad alcune e più per “rappresentanza” che per altro, adesso le fiere le viviamo diversamente tramite la realizzazione di contenuti dedicati alla fiera e quindi al popolo della fiera, ai lettori diretti, quelli che si incontrano qui, e soprattutto sfruttiamo questi momenti per lanciare delle cose o far capire che cosa stiamo facendo.
Poi questi dieci anni sono stati molto intensi anche perché ci sono state tante variabili in vari aspetti del mio lavoro da affrontare come una trasformazione del mercato, purtroppo non in senso positivo,la crisi delle edicole è evidente ed è sotto gli occhi di tutti, per cui doversi muovere con progetti ambiziosi o comunque di cambiamento in un momento di conclamata crisi non è facile perché devi tener conto di tantissimi fattori, non ultimo quello economico. Non sono tempi in cui si può dire “sto lavorando senza preoccupazione”, essa c’è sempre e devi tener conto della realtà.
E poi sicuramente l’idea, la quale esisteva anche prima ma è stata più istituzionalizzata, di valorizzare di più gli autori e la loro produzione, quindi di evidenziare le cose migliori per cui il ritorno di PK che è stato una delle cose eclatanti degli ultimi 4 anni dentro il settimanale, e nello stesso tempo dare la possibilità ai fan di trovare un prodotto unico e prestigioso in modo da valorizzare davvero il lavoro che viene fatto dagli autori e dalla redazione. Redazione che è parte fondamentale di tutto il processo produttivo, perché lavorare su Topolino in quanto settimanale e per di più di contenuti inediti è faticosissimo, non ti lascia tregua, non hai mai un attimo di tempo per fermarti davvero a pensare, è un lavoro di grande organizzazione, e alla tutta questa fatica, tutto il contenuto, tutto lo sforzo si risolve e passa in una settimana che è pochissimo, per cui è anche un po’ una frustrazione impegnarsi così ed essere poi veicolati dentro al fatto che la settimana successiva ci dev’essere già qualcosa d’altro, ed è stato importante capire che bisognava valorizzare questo lavoro per farlo rimanere dando anche ai lettori la possibilità di goderne di più.
Poi un’altra cosa degna di nota è il rapporto con i lettori, e al riguardo mi piace ricordare l’istituzionalizzazione dei Toporeporter che è stato un altro intervento rispetto ai ruoli dei lettori giovani, ovvero il core-target che è sempre quello dei ragazzini dagli 8 ai 12 anni. Consiste in attività che vengono realizzate insieme ai lettori i quali partecipano alla creazione del giornale e poi ci sono anche i laboratori di Topolino, ovvero l’incontro con scuole o gruppi di lettori piccoli e grandi o anche famiglie. Questa è una delle cose che prima sembravano fossero solo un’opportunità da utilizzare occasionalmente, mentre invece sono diventati un appuntamento riconosciuto che ci aiuta innanzitutto a capire chi sono i nostri lettori e poi ad aggiungere un pezzo di partecipazione al giornale da parte del pubblico.
Alla fine si può dire che il mio obiettivo è quello di riuscire a dare un equilibrio e un’armonia ai vari pezzettini che compongono il mondo di Topolino e cercare il più possibile di fare in modo che ogni componente si relazioni con l’altra in un equilibrio armonico. Non è facile e bisogna avere delle persone che ti seguano, ma su questo io sono stata fortunata poiché nonostante le fatiche siamo riusciti a crescere invece di cadere in una sorta di “depressione”, in cui si sta lì aspettando di vedere cosa succede, mentre abbiamo sempre questa voglia di superarsi e di fare cose nuove.
Quindi qual è la direzione che ha in mente per il futuro, sia per Topolino che per tutte le varie iniziative editoriali Disney Panini?
Beh, intanto ci concentreremo su Topolino che è il volano che dà vita a tante iniziative, per cui lì cercheremo di continuare quello che abbiamo cominciato dando innanzitutto spazio a serie particolari e grandi storie celebrative, durante l’estate ad esempio anticipo che a supporto del tradizionale gadget estivo avremo un ritorno di Doubleduck preceduto, e ne abbiamo parlato qui al Comicon, da una bellissima saga umoristica di Radice e Turconi intitolata Ducks On The Road. Poi stiamo costruendo pezzo per pezzo anche una parte di giornale che per il momento è definita “estate di risate” , quindi vogliamo tornare a concentrarci anche sulla parte umoristica dato secondo me negli ultimi anni abbiamo privilegiato storie dai contenuti forti, belli, intensi come PK, Topo Maltese o Metopolis, adesso invece l’idea è quella di tornare ad avere una parte del giornale dedicata all’umorismo, perché quella è un’altra delle nostre missioni e anche perché il periodo estivo si presta.
Poi c’è il volume dedicato al meglio di Ridi Topolino, che è una cosa fortemente voluto da Faraci che ne fu la mente e gli è rimasto nel cuore, quindi abbiamo voluto fare un omaggio ad un giornale durato per 13 numeri ma che era entrato nel mito. Lo spunto per tornare con Ridi Topolino poi ce l’ha dato Sio il quale più volte ha dichiarato che le pagine di Ridi Topolino furono un caposaldo della sua formazione facendolo ancora di più rivalutare, e per questo stiamo facendo nascere una sua emanazione chiamata Ridi Paperoga che proporremo a giugno.
Poi mi preme molto insistere sulla nuova collana dei Tesori Made in Italy, bimestrale, con i primi numeri dedicati a Giorgio Cavazzano con le sue 50 storie più belle selezionate direttamente da lui. Numero dopo numero vedo arrivare le bozze e trovo sia una testata meravigliosa, pieno di cose bellissime che solamente i curatori riescono ad ottenere, non so quali cassetti aprano per farlo, e spero che dopo Giorgio Cavazzano che ha aperto la strada questa testata possa decollare dando spazio anche a tutti gli altri autori.
Oltre a quello già annunciato di Doubleduck quali altri grandi ritorni sono previsti sulle pagine di Topolino?
Per contrastare l’estate di risate, e quindi non scontentare anche quel pubblico che è più tradizionalista e si aspetta grandi ritorni, abbiamo pensato di realizzare un pensiero che avevamo nella testa da qualche anno e far tornare Reginella in una versione particolare scritta da Bruno Enna e disegnata da Giada Perissinotto, e sono molto curiosa di vedere l’interpretazione di una donna alle prese con un personaggio femminile così particolare perché è entrato nel cuore dei lettori, era atteso da 25 anni e quindi c’è una bella aspettativa verso ritorno che porterà senz’altro qualcosa. Poi sicuramente qualcuno avrà qualcosa da ridire pensando ai vecchi maestri, però i tempi cambiano. Inoltre avremo un altro lancio sempre nel prossimo autunno dedicato al mondo dei paperi dove sono impegnati esclusivamente i giovani autori, mentre l’anno prossimo invece sarà tutto dedicato ai 90 anni di Mickey, e hanno già iniziato a lavorarci Faraci e Artibani insieme.
A proposito di grandi ritorni, lei fu anche direttrice di W.I.T.C.H. dalla sua fondazione nel 2001 fino al suo passaggio alla direzione di Topolino. E’ previsto anche un ritorno di nuove storie di quella serie?
Ne abbiamo parlato recentemente, perché a me piacerebbe molto e ci stiamo pensando, ma nell’immediato non abbiamo piani al riguardo.
La diffusione dei social media come ha influito sul rapporto che avete col vostro pubblico?
Beh, ci ha fatto scoprire un pubblico nuovo. Quando ci si mette a fare le analisi con l’ufficio marketing, dato che non ci siamo solamente noi che lavoriamo al giornale, ci soffermiamo per vedere quali sono le tendenze e abbiamo notato che in questi ultimi anni il cambiamento più grande è stato quello di vedere che ogni pezzettino digitale si rivolge ad un pubblico diverso, cioè ad esempio noi sappiamo che sul sito vanno il core-target, ovvero i bambini, poi invece hai Facebook in cui è emerso il target dei ventenni, che è un target che non pensavamo di avere. Abbiamo sempre visto i genitori dei bambini che si pensava fossero tornati fan per via dei loro bambini, quasi come se aspettassero di avere figli per tornare a leggere prodotti Disney senza “vergognarsi”. Poi c’era il pubblico degli adulti spesso anche collezionisti e fan di vecchio stampo, tra i quaranta e i sessanta, ma quella fetta di pubblico in mezzo non aveva evidentemente modo di esprimersi prima e quindi l’abbiamo scoperta così; tra l’altro poi abbiamo notato una cosa particolare: la nostra pagina Facebook ufficiale è leggermente sbilanciata verso il pubblico femminile, a dispetto del “poche ragazze da quelle parti” di pikappica memoria. E poi appunto abbiamo visto il moltiplicarsi di tante community su Facebook, tra cui quella dei Ventenni che piangono leggendo la Saga di Paperon de’ Paperoni.
[A questo punto io e Mattia, entrambi admin di Ventenni Paperoni, abbiamo spiegato alla De Poli l’evoluzione avuta dalla pagina nell’ultimo anno con la fine della pubblicazione online delle storie ed il puntare sulla creazione e la gestione di una community diventata viva e attivissima ed aperta a quanta più gente possibile. La direttrice ha apprezzato innanzitutto il fatto di non pubblicare più le storie, cosa che creava problemi di vario tipo in redazione, e ha lodato il lavoro fatto e i risultati ottenuti, promettendo di seguirci. (N.d.r.)]
La scelta fatta di saltare la ormai consueta storia semestrale di PK prevista ad ottobre per dare appuntamento alla nuova avventura col papero mascherato direttamente al prossimo Comicon ha creato nella comunità dei pkers la paura che si stia assistendo a una sorta di ridimensionamento di PK. E’ così?
Assolutamente no, il problema è semplicemente di risorse e di spazio. PK a causa della complessità si prende veramente molto tempo e molto lavoro, e quest’anno oltre a tutte le novità annunciate cominciano i festeggiamenti per i settant’anni di Zio Paperone, quindi tutta la seconda parte dell’anno dopo l’estate sarà dedicata allo zione. Ci sarà un grandissimo ritorno di cui non dico nulla, oltre a quello già annunciato di Cuordipietra che aprirà le danze, e dalla coppia che avrebbe dovuto dedicarsi a PK ci sarà una storia che porteremo a Lucca, molto intensa e dedicata a Zio Paperone, e questo gli ha sottrato il tempo originariamente destinato al papero mascherato. Poi Artibani è un vulcano e mi propone tipo 350 altre idee, tutte bellissime, e bisogna avere il tempo materiale di concretizzarle. Quindi se non ci fosse stata la celebrazione di Zio Paperone saremmo andati avanti tranquilli con un’altra storia di PK a novembre, invece l’abbiamo semplicemente spostata e magari si farà anche un’altra saga l’anno prossimo, anche se questo non lo so ancora dire con certezza. Quindi i pkers possono stare tranquilli, non c’è alcun ridimensionamento in atto, è solo che abbiamo veramente tantissime idee e per mere questioni di tempo dobbiamo scegliere le varie priorità, ma senza togliere spazio a nulla.
La Ducklair Tower prima o poi la rivedremo intera.
Giacomo Sannino con la collaborazione di Mattia del Core
Foto di Mattia Del Core