La terza stagione del “Maggio d’arte” del teatro San Carluccio, inaugurata il 5 maggio con Estratti di anime femminili- donne che danno voce alle donne, ha visto in scena il giorno 18 Maggio l’associazione Liberaimago con l’altro Totò- dietro le quinte di una vita passata.
Interessante la soluzione di uno spettacolo che sia, nella variante meno riduttiva del termine, una sorta di “documentario” della vita del personaggio sul quale si concentra. Infatti, L’altro Totò, scritto e diretto da Fabio Pisano, è definibile in quanto “docu-spettacolo”, il quale poggia su un accurato lavoro di ricerca di testimonianze veritiere: le lettere lette durante la pièce, gli aneddoti raccontati, le persone citate, le immagini e i video proiettati, sono tutti estratti di una realtà effettiva, quella che si celava, appunto, “dietro le quinte” dello spettacolo, dell’uomo di spettacolo, della maschera, dei sorrisi, delle battute, degli sberleffi, dei luoghi comuni, di tutte quelle immagini che hanno passato un uomo alla storia.
Ci sono le porte chiuse in faccia, le difficoltà dei primi tempi, degli anni in cui Antonio De Curtis non conosceva e neanche immaginava l’uomo che sarebbe diventato Totò, ma sapeva solo di voler fare l’attore. Ci sono le verità che non si immaginano quando si guarda con il naso all’insù una “star”, e si pensa che la sua vita sia perfetta e soprattutto che lo sia sempre stata: ed invece anche Totò aveva sofferto le sconfitte, le critiche accanite, le relegazioni a vuoti stereotipi, le malattie, i rifiuti, anche quelli sentimentali, si. Perché anche l’attore De Curtis, che tanto piaceva alle donne, poteva venire rifiutato. Poteva amare senza essere ricambiato. E non per forza ogni prodotto del suo estro creativo doveva venire capito.
E poi ci sono le opinioni, magari non sempre condivise, magari in disarmonia con i tempi, ma ci sono comunque, le astratte teorie sull’arte e sul mondo dell’arte dell’uomo Totò.
Ci sono i racconti altrui, quelli di grandi che raccontano altri grandi, offrendo la possibilità di toccare la materia grezza di quella confezione impacchettata che è la “star del cinematografo”.
C’è l’uomo che ce l’ha fatta e quello che ha perso, e nessuno dei due dovrebbe essere sacrificato all’altro.
Roberto Ingenito è stato la voce narrante che ha accompagnato il pubblico a curiosare negli anfratti di un’esistenza-simbolo, di quelle che diventano status e perdono la concretezza della persona che c’è sotto.
Con lui sul palco, oltre che un manichino con indosso gli abiti e la bombetta del principe Totò, proprio a rappresentare che anche lui era lì, che aleggiava nell’aria, impalpabile ma presente, ci sono state la voce di Francesca Borriero e la musica di Francesco Santagata; che nelle canzoni, nelle poesie, nei dialoghi, nei ricordi, nelle persone che hanno attraversato la vita di quello che resta, in maniera curiosa, il protagonista dello spettacolo, hanno intrappolato la grandezza di un mito intramontabile.
Lo spettacolo l’altro Totò- dietro le quinte di una vita passata è inserito anche nella corrente edizione del Maggio dei Monumenti Napoletano, pertanto, rappresentato presso il Palazzo De’ Liguoro nei giorni 26,27 e 28 maggio e 2, 3 e 4 giugno..
Intanto, Tiempo Antico sarà il prossimo appuntamento previsto dalla rassegna Maggio d’arte del San Carluccio, in data 26 maggio.
Letizia Laezza
Teatro San Carluccio – (sito ufficiale)