Lucciola lucciola vieni da me
Che ti do il pan del re
Il pan del re e della regina
Lucciola lucciola stammi vicina”.
Così recita una dolce antica nenia per bambini su questo piccolo insetto.
Emblema delle sere estive, con la sua bioluminescenza, la lucciola ha da sempre incantato grandi e piccini, riconducendo a mondi fatati che profumano di erba fresca e notti magiche.
Vi è anche il famoso detto: “Non prender lucciole per lanterne” che invita a non farsi prendere dai facili entusiasmi, spesso cattivi consiglieri di scelte errate.
Lucciola deriva dal nome scientifico “Lampiride”, portatrice di luce, e in alcuni dialetti del sud è detta “catecatascia”, parola onomatopeica che riprodurrebbe l’accendersi e spegnersi della lucina. Essa rappresenta nell’immaginario collettivo una guida invisibile: un invito ad affidarsi all’istinto.
Come in Peter Pan finchè sopravvivono le fate, sopravviverà anche la capacità degli uomini di sognare, allo stesso modo, finchè si avvisteranno questi insetti si potrà confidare in un mondo dove qualcosa di salubre ancora perdura!
Simbolo di luce interiore, incarna la speranza che ci invoglia a resistere negli attimi di sconforto.
Associata anche al mondo onirico, in alcune leggende giapponesi rimanderebbe alle anime dei condottieri morti in battaglia. Un po’ come le falene notturne che, nella nostra tradizione meridionale, raffigurerebbero le cadute anime del Purgatorio.
Intorno a questo animaletto curioso, per il quale si organizzano raduni di osservazione nei punti di più forte concentrazione – come nella valle del Sele – ruotano leggende, credenze popolari e diversi significati.
Lucciola e significati allegorici
Nel mondo esoterico, viene collegata all’elemento del fuoco e simboleggia lo spirito. Il liquido che la contraddistingue rendendola luminosa si chiama “luciferina” . Unita al chiarore della Luna, anticamente i Romani la ricollegavano alla dea Diana, denominata anche Lucifera o Lucina.
In epoca Vittoriana, la gente credeva che quando una lucciola entrava in casa prefigurava la morte di uno dei componenti della famiglia. Ancora oggi, per certi versi, tra le accezione negative, sta ad indicare inganni ed illusioni.
Sognarne una presagirebbe l’arrivo di buone notizie o di un dono inaspettato. Sinonimo di fantasia e creatività, inconscio ed intuizione, ispirazione, consapevolezza. Risveglio ed illuminazione, perseveranza e giustizia. Riconducibile è ancora all’innocenza del fanciullo che, pascolianamente, prova stupore dinnanzi a ciò che non conosce.
Da bambini ci si divertiva a rincorrerle tra l’odore del fieno per vederle brillare tra le mani socchiuse e, poi, liberarle. Come a voler ,per un attimo, perdersi nell’incanto di questa magia.
Sotto cieli trapuntati di stelle, dentro i campi cosparsi di luci intermittenti, si assiste ad uno spettacolo straordinario che infonde pace in chi l’osserva!
Lucciola e leggende
La lucciola, oltre che in tante filastrocche per l’infanzia, la ritroviamo anche in tantissime leggende.Tra queste, abbiamo quella che narra di un contadino il quale, riferendosi al grano avrebbe esclamato la frase: “Qui c’è un tesoro!”.
Le lucciole, originariamente insetti neri, udendo questa esclamazione, si sarebbero avventurate nella notte con un lumino a far luce nel buio.
Non avendo trovato il bottino, sarebbero state destinate a vagare nelle notti d’estate. Alla ricercare dell’oro, senza aver inteso che la vera ricchezza è il colore del grano. Quel biondeggiare dei campi di luglio dove si perdono in scie luminescenti ed ipnotiche.
Un altro mito narra che un tempo le lucciole uscissero solo di giorno e non fossero luminose. Una notte, una di esse si lanciò in soccorso di una libellula sotto la luce lunare. Ad un tratto, densi nuvoloni oscurarono le stelle e nel buio una rana era in agguato per divorare i due insetti.
Improvvisamente il vento spazzò via i cirri dal cielo e rischiarò la luna che donò all’insetto un po’ della sua luminosità. Da allora, si dice che le lucciole non furono mai più attaccate da nessuno e illuminassero l’oscurità.
Un’ennesima leggenda racconta, invece, di due sorelle sarte che abitavano nel bosco ed erano intente a cucire l’abito da sposa della figlia del mugnaio.
Terminate le candele, rimasero al buio ma, le lucciole che avevano nutrito con miele e fiori, sentirono i loro lamenti e accorsero in aiuto.
Solo così riuscirono a terminare il vestito nuziale, il quale il giorno seguente risplendeva di una luce scintillante. Per questo si pensa che sugli abiti delle spose ci sia qualcosa di attraente legato alla magia delle fate luccicanti.
Pasqualina Giusto
Sitografia:
- https://www.cavernacosmica.com/simbologia-della-lucciola/