Pegaso tra mito e realtà: sulle ali della libertà

Pegaso, emblema dei sogni di libertà degli uomini

Pegaso è il maestoso cavallo alato della mitologia greca, figura amatissima nei secoli ed icona utilizzata in diversi contesti per la sua forte carica simbolica legata al concetto di libertà.

In epoca medievale era considerato il traghettatore delle anime dell’Oltretomba, guarigione a tutti i mali, soluzione ad ogni avversità; gli veniva riconosciuta un’accezione salvifica.

Etimologicamente, il nome si farebbe derivare dal greco “Pègasos” o “Pègè”, il cui significato è “fonte” “sorgente”, riconducibile alla leggenda inerente la sua nascita,  avvenuta dove l’Oceano aveva origine.

Secondo il racconto classico, Pegaso sarebbe stato generato dall’unione della Gorgone Medusa con il dio del mare e dei cavalli, Poseidone, all’interno del tempio di Atena, dea della ragione. Quest’ultima, infuriata per l’oltraggio avvenuto nel suo luogo sacro, trasformò Medusa in un essere mostruoso dalla testa di serpenti, che avrebbe pietrificato chiunque l’avesse guardata in volto.

Creatura selvaggia ed irrequieta, il leggendario cavallo dotato di ali sarebbe stato domato dalla dea Minerva, per essere affidato a Bellerofonte al fine di uccidere Chimera, mostro dalle ibride sembianze animali.

Figlio della Notte, nato dalla Terra e dal Mare, conoscitore di strade sotterranee e legato all’elemento dell’acqua, esotericamente è sinonimo di vita e morte, a cui si attribuisce anche la capacità di far sgorgare sorgenti con un colpo del suo zoccolo lunare.

 Pegaso tra Bellerofonte e Perseo

Pegaso
Pegaso Costellazione

La figura di Pegaso è inevitabilmente legata ai personaggi di Bellerofonte e Perseo e, alle vicende che li vedono protagonisti.

Si narra che, quando Perseo decapitò Medusa, dal collo di questa fuoriuscirono l’animale alato ed il guerriero Crisaore. Il cavallo volante si sarebbe subito abbeverato alla fonte Pirene, nei pressi del santuario di Poseidone.

Da qui, avrebbe poi raggiunto il monte Elicona durante la gara di canto tra le Muse e le Pieridi che lo avrebbero commosso fino ad indurlo a colpire il monte con il suo zoccolo magico e generare la cd. “sorgente del cavallo”, denominata Ippocrene: la fonte a cui attingevano le Muse. Per questa ragione, Pegaso è anche considerato il simbolo dell’ispirazione, del furore poetico e della creatività.

Solo in seguito, il cavallo sarebbe stato assegnato a Bellerofonte, un prode cavaliere a cui da giovane un veggente aveva vaticinato questo incontro.

Dopo aver vissuto tante avventure in groppa al mitico Pegaso, il paladino, preso dal delirio di onnipotenza, e dal sogno dell’immortalità, decise di salire in cielo fino all’Olimpo a sfidare gli dei.

Zeus punì, dunque, Bellerofonte per la sua tracotanza mandando un tafano a pungere Pegaso, il quale sgroppò, facendo precipitare il cavaliere sulla Terra. Il mitologico animale, da allora, sarebbe diventato una Costellazione.

Pegaso oltre il mito greco

Pegaso
Cavallo alato in Chagall

Nella cultura Orientale, il corrispondente del Pegaso greco è l’Ippogrifo che, però, nasce dall’incrocio di una giumenta con un grifone e rappresenta qualcosa d’impossibile da ottenere, proprio come nell’ “Orlando Furioso” di Ariosto, dove esso simboleggia l’Amore impossibile per Angelica.

Con il nome di Pegaso sono riconosciuti altri esseri favolosi di importanza minore, tra cui si ricordano: i “Pegasi” di Plinio corrispondenti a degli uccelli con testa di cavallo nel cielo dell’Etiopia; Pomponio Mela, invece, parala di un uccello dalle orecchie di cavallo.

Oggi, ogni figura riconducibile ad un cavallo alato o che ne abbia vaghe sembianze, come pure l’Unicorno, è detto genericamente “Pegaso”, riconoscendone le antiche origini asiatiche del mito.

Il Pegaso alato è anche lo stemma della Toscana ed è, nei tempi moderni, molto gettonato nel mondo del tattoo, dove si esalta il significato di questa libertà impellente e  necessaria.

Altro esempio lo ritroviamo nella cinematografia di fantascienza o in saghe come quella di “Harry Potter”, dove compaiono i “Therstral” : cavalli scheletrici, dalle grandi ali invisibili, i quali trainano le carrozze che conducono i piccoli maghi alla scuola di Hogworts.

Esso è utilizzato anche come logo di aziende o società (“Asus” che sta per “Pegasus” nel mondo dell’ingegneria informatica ed elettronica; la “Mobilgas”), il nome di un razzo, il modello di un aereo, la motocicletta Aprilia etc.

La cosa certa è che questo simbolo si ripropone nel tempo e nello spazio, ispirando artisti di ogni genere, uno tra i tanti, il pittore Chagall , di cui si ricorda il “Cantico dei cantici” , dove vediamo riprodotta su tela una coppia di sposi a cavallo di un Pegaso in volo, con un cielo rosso in sottofondo.

La stessa Grecia, di cui questo simbolo è figlio, ha dedicato alla mistica creatura un francobollo.

Pasqualina Giusto

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