Il fatto che non siano colorate ma rese naturalmente proprio dello stesso colore del legno, è il dettaglio che aiuta a distinguere la scultura dalla realtà, sto parlando delle sculture di Peter Demetz. Maestro ormai affermato, protagonista della scena contemporanea artistica e soprattutto pregevole artigiano.
Si artigiano è forse l’appellativo che è necessario attribuire, prima di artista anche, a Peter Demetz (qui un approfondimento), in quanto con l’uso di “semplici” strumenti quali un martello ed uno scalpello, riesce a plasmare un materiale come il legno, dal quale non è semplicissimo ottenere dei risultati iperrealistici. A Peter Demetz va il merito di portare alto il nome della tradizione di artigiani, intagliatori, e sostanzialmente artisti, della Val Gardena. territorio di origine e di formazione dell’artista.
Le sculture del maestro della scuola Ladina raffigurano soprattutto personaggi umani, donne ed uomini, vestiti o nudi, in posa fissa o in atteggiamento dinamico, privi di un dettaglio che li distingua o caratterizzati proprio dalla presenza di un attributo.
Come tutte le grandi opere scultore anche nel caso dei lavori di Demetz abbiamo a che fare con un fermo immagine della realtà, un’istantanea di un qualcosa che sta accadendo o che già è accaduto e che con la scultura si vuole raccontare all’osservatore. Questi ha la possibilità di interagire con un soggetto che ha le sue stesse sembianze fisiche, un soggetto nel quale rispecchiarsi o del quale carpirne i pregi o i difetti, almeno estetici.
Anche se il fine di Peter Demetz è quello di riuscire a creare il solito, legittimo e realistico rapporto empatico con colui che sceglie di guardare negli occhi delle proprie creature. Donne dotate di una femminilità e di una sensualità particolarmente attraente, forme sinuose che danno il vero senso di realismo e che mai lascerebbero pensare che quella scultura possa derivare da un materiale così nodoso come il legno. Uomini che combattono con il proprio essere in pose rilassate o dinamiche tali da far trasparire un sostanziale trasporto emotivo ma anche energico.
E poi ciascuna delle creazioni di Demetz ha la particolarità di dialogare con l’ambiente circostante in maniera diretta o indiretta, in maniera immediata o rallentata ma senza mai annegare in ciò che lo circonda, diventandone parte integrante ma distinguibile.
Peter Demetz oggi ricopre un ruolo da protagonista, un protagonismo raggiunto con il tempo, l’esperienza, lo studio ed i riconoscimenti. Dopo aver frequentato la scuola d’Arte di Ortisei, ottenuto il titolo di Maestro Scultore, trascorrerà un periodo durante il quale insegnerà nella stessa scuola nella quale ha appreso tutte le sue tecniche.
Oggi continua ad insegnare ma soprattutto in territorio tedesco, presso il Corso di Studi d’Arte della Scultura Lignea dell’Università di Zwickau in Germania, e alla Facoltà d’Arte Applicata di Schneeberg, presso il Daetz-Centrum in Lichtenstein.
Vincenzo Morrone
Fonti: incisione.com, repubblica.it