Fiorella Mannoia fa tappa a Gaeta con il suo tour “Combattente”
Classe 1954. Classe da vendere, inoltre. Sessantatre anni di donna, (sarebbe ineducato, per quanto corre il rischio di apparire falsamente adulatorio, non precisare quanto siano splendidamente portati), più di quaranta di carriera, una inconfondibile ed irriducibile chioma color ruggine, voce calda e profonda: la “tigre rossa” avanza sul palco con l’eleganza silenziosa del sanguigno felino al quale è stata accostata dal “jet set”. Parliamo di Fiorella Mannoia, che il giorno 16 agosto 2017 ha rallegrato la platea gaetana con la tappa del suo tour “Combattente” in arena Virgilio.
E c’è da ammettere che la maggior parte delle sue canzoni sono un inno alla vita, celebrano la forza e la caparbia di donne dai vissuti e dai percorsi differenti che però sono accomunate da un unico respiro di energia che le spinge tutte quante a non arrendersi di fronte alle complicanze, ed inesorabilmente, a combattere.
Questo non vuol dire che la Mannoia abbia scelto di chiudersi in un vuoto femminismo, movimento la cui sola esistenza rischia di scivolare in una ammissione di inferiorità. “Combattente” è un aggettivo di genere neutro; combattono gli uomini, le donne, i bambini. Combattono i ricchi, combattono i poveri. Combattono i popoli. Gli oppressi, i lascivi. Combattono i genitori, i figli. Gli anziani, i ragazzi. Combattono gli animali, perfino le piante; combatte la terra. Combatte il pianeta. Tutti combattiamo una causa, spesso palese, a volte segreta; come un iceberg: si vede solo la punta, e tutto il complesso costrutto che ne è radice resta nascosto agli occhi dei più.
Bisogna averne rispetto. E bisogna, soprattutto, non arrendersi. Di fronte alle difficoltà, ma soprattutto, dinanzi all’incomprensione.
Per quanto particolarmente vicina alle donne, la Mannoia canta e incita semplicemente alla vita, alla vita e al nostro legame ancestrale con essa.
“ … che sia benedetta, per quanto assurda e testarda ci sembri la vita è perfetta …”
La cantante, tramite la raffinata ironia che contribuisce a farne la donna forte ed intelligente che appare, non ha mancato di fornire un paio di precisazioni simpatiche al riguardo della sua carriera, dei suoi passaggi a Sanremo o dell’appunto che ha spesso subito per la sua decisione di non classificarsi come cantautrice ma bensì come interprete di canzoni per lei scritte, come una sorta di attrice della musica.
Attraverso una carrellata dei suoi successi, la Mannoia è passata anche per il primo album di testi da lei ideati, (Sud) dedicati a desideri e passioni profonde ed importanti, quali il sud del mondo, la lotta per una vita migliore, l’amore materno, e quanto ancora nella sua intensa voce e nelle sue complicate storie si può intuire.
Interprete di note, la cantante ha dato prova, al concerto, di quello che dovrebbe essere il compito di chi fa arte, ovvero trasferire le intenzioni, renderle comprensibili: assorbire le emozioni delle quali sono impregnate le parole e poi offrirle come un dono a chi le ascolta, permettendo che i beneficiari apprendano tutto il viaggio emotivo percorso da quella musica, rubandolo ai suoi occhi luminosi e ai suoi gesti decisi.
Tramite diverse tappe nella sua musica, la Mannoia ha raccontato di se, delle sue esperienze, delle sue ispirazioni ed aspirazioni; non sono mancati gli omaggi ad alcuni colleghi/amici come Vasco Rossi o Ivano Fossati o ancora Lucio Dalla.
Padrona del palco, ma con grazia. Senza troppe moine, pazzie o picchi di egocentrismo tipici di chi deve (e ama) concentrare l’attenzione su se stesso.
L’attenzione c’era, ma era tutta per le parole, per le note, per le storie.
Elegante.
Il pubblico, riscaldatosi gradualmente durante l’esibizione, non ha mancato di far sentire il suo calore nei momenti culminanti del concerto, né tantomeno, al momento di salutare la bella Fiorella Mannoia.
Le prossime tappe del tour sono disponibili sul sito ufficiale.
Fiorella Mannoia – Combattente– il tour (sito ufficiale)
Letizia Laezza