“I corti della formica” al teatro Tram: la rassegna di Gianmarco Cesario
È dal lontano 2005 che Gianmarco Cesario tiene in vita una rassegna teatrale da lui ideata che, almeno in Campania, si annovera come ultima superstite del suo genere, oggi conosciuta come “i corti della formica”. Si tratta, infatti, di un concorso di corti teatrali, piccole “pillole di teatro” che hanno lo scopo non solo di concorrere fra loro per indire un vincitore, ma, nel complesso, anche di apportare il proprio contributo al teatro. Dopo l’unica pausa avvenuta nell’anno 2015, sono ormai dodici anni che la rassegna “i corti della formica” si conferma come appuntamento fisso nel panorama teatrale partenopeo.
“I corti della formica” (precedentemente “la corte della formica”) vedono la luce con il nome di “il formicaio”, nell’alternativo focolaio di un ex-segheria adibita a teatro, tanto per testimoniare che il teatro è tutto ciò che avviene dentro, e che a farlo non sono indispensabili né sufficienti un palcoscenico di solide tavole di legno incorniciato da pesanti tende di velluto bordeaux.
Passata per varie sedi, come il San Carluccio ed il Piccolo Bellini, quest’anno la rassegna i corti della formica si è tenuta presso il teatro Tram di Portalba, diretto da Mirko Di Martino, da martedì 17 a domenica 22 ottobre 2017, per chiudersi con la serata di premiazione presentata da Gianmarco Cesario e dall’attrice Titti Nuzzolese la sera di lunedì 30 ottobre.
Lo spirito della rassegna è insito nella sua titolazione: come la formica, animale minuto e laborioso, ci dimostra che le cose piccole possono essere preziose ed avere il loro ruolo fondamentale nel mondo, così “i corti della formica” sono dei piccoli spettacoli, degli spettacoli “corti”, ma che comunque si realizzano con l’efficacia che al teatro spetta: il messaggio che si propongono di mandare arriva chiaro. Il tema proposto per la rassegna 2017 ha offerto costruttivi spunti ai concorrenti in gara: sulla “Guerra e Pace” c’è molto da dire, da scrivere, da raccontare.
Dopo Gerardo D’Andrea, attuale direttore artistico del Positano Teatro Festival, presidente della giuria de “i corti della formica” per quattro anni, quest’anno è partita una caratteristica novità: una giuria composta da giovani studenti di diversi istituti di Napoli, monitorati da alcuni giornalisti che hanno fatto loro da “tutor”. Ragazzi appena maggiorenni che hanno fornito il loro contributo nell’accorta valutazione e selezione di diverse categorie di vincitori, centrando un importante obiettivo: definire spettatori dalle coscienze critiche.
Elisa Apreda ed Emanuela Pennino (ISIS Casanova), Michele Boccia e Salvatore Cerella (l. classico Vittorio Emanuele), Greta Esposito (l. classico Genovesi), Valeria Maria Varriale (l. scienze umane Genovesi): questi i giovani giurati che si sono resi disponibili per i corti della formica, ragazzi scelti dai loro docenti con la supervisione del maestro Luigi Filadoro.
Ciò che in una società anestetizzata dagli stereotipi dell’estetica imposti dai social network potrebbe essere un buon presupposto di rieducazione, non è mentalizzare ulteriormente i giovani alla sindrome di un divismo spacciato per “fame di fare arte” plagiandoli con il fascino dello stare al centro dell’attenzione, sotto i riflettori o su di un palco; ma, bensì, fornire loro gli strumenti e poi accompagnarli con maniera verso la curiosità per ciò che vedono e vivono. Formare un pubblico interessato ed interessante, che a prescindere da cosa faccia per lavoro, sia in grado di leggere, capire ed intimamente interpretare ciò che vede e quindi anche ciò che gli gira intorno. Incoraggiare le menti a definirsi e vivere di vita propria. Non è la pretesa di una platea di preparati critici teatrali, ma semplicemente di spettatori attivi, che non subiscono, bensì capiscono.
Sincero interesse per il contenuto ed inoltre sensibilità per la finezza della forma hanno veicolato le scelte di questi brillanti ragazzi, che hanno affrontato il compito con serietà, argomentando con cognizione di causa le proprie decisioni.
Infatti non ha visto un vincitore unico la serata di premiazione della rassegna “i corti della formica“; molteplici le categorie per le quali i dodici corti (due a sera) hanno concorso: miglior attrice (Francesca Romana Bergamo con Acqua sporca), migliore attore (Simone Mazzella con TUM), miglior autore ( Diego Sommaripa, con Juorne, che vince anche il premio della giuria popolare), miglior regia ( Vittorio Passaro, con Al buio). Inoltre la giuria ha voluto aggiungere due mansioni speciali per due spettacoli apprezzati particolarmente: “Sette cartelli” di Massimo Rosa ed “Ecuba: invocazione” di Iolanda Schioppi; ovviamente, poi, il vincitore: “Acqua Sporca” scritto e diretto da Bruno Barone, ed interpreto da Francesca Romana Bergamo sulle coreografie di Francesco Capuano.
Lo spettacolo vincitore de i corti della formica è una profonda analisi della nostra società menefreghista verso l’altro e verso la natura; cattura e non lascia andare l’attenzione dello spettatore per quei venti minuti di durata del corto, durante i quali il pubblico affronta un viaggio attraverso il mondo, il terzo mondo, la società, l’inquinamento, la propria coscienza, e i sei personaggi tramite i quali Francesca Romana Bergamo propone diverse sfumature dello stesso problema con toccante emotività.
La pièce, inoltre, rientra fra quelle selezionate da Gerardo D’andrea per la serata dedicata al “Teatro che verrà”, ospitata alla prossima edizione del Positano Teatro Festival, insieme a “Juorne” ed “è solo una partita”.
Un ulteriore premio è stato voluto ed assegnato da Mirko Di Martino secondo i criteri inerenti all’animo del contesto ospitante, ovvero il sovracitato teatro TRAM. Il premio “Spirito Tram”, per l’appunto, ha voluto omaggiare con una targa lo spettacolo che si è distinto per coraggio, iniziativa ed innovazione nell’ambito della ricerca teatrale; ovvero, nel peculiare contesto, “dietro la casa” di Sharon Amato, diretto da Mario Autore.
Ma i momenti di trasporto della serata conclusiva, alla quale ha presenziato anche Nino Daniele, assessore alla cultura e al turismo, non si sono esauriti con il conferimento delle premiazioni: molto commovente è stato l’omaggio che Gianmarco Cesario ha dedicato a Daniele Mattera, scomparso improvvisamente l’anno scorso. Di professione medico, Mattera ha apportato un consistente contributo al teatro di movimento, oltre che alla rassegna stessa de “i corti della formica”. Una targa speciale in sua memoria è andata allo spettacolo “è solo una partita”, di Michele Baiano, diretto da Noemi Giulia Fabiano.
Sponsor dell’evento è stato Antonio Gargiulo, fondatore di Mediamorphosys: piattaforma digitale di informazione culturale – teatrale a mezzo video.
Letizia Laezza
Teatro Tram – (sito ufficiale)