Inevitabilmente la programmazione televisiva, dovendo adeguarsi alla nuova sensibilità e alle nuove richieste del pubblico, finisce per prendere spunto dai grandi temi moderni. Quello dell’omosessualità è sicuramente uno dei più discussi degli ultimi anni. Se in passato presentammo degli esempi di relazione omosessuale all’interno delle serie tv, viene adesso da chiedersi: “Cosa succede quando un simile argomento viene presentato a bambini e ragazzi più giovani? Che rapporto ha l’animazione con l’omosessualità?”
Indice dell'articolo
Un rapido sguardo sull’Oriente
La prima cosa che si può porre in evidenza è la differenza tra animazione occidentale e orientale. Mentre la prima si è avvicinata all’argomento solo recentemente, nelle serie orientali non è affatto raro parlare di omosessualità, anche laddove ciò non sia prettamente necessario allo svolgimento della vicenda raccontata.
Tra le serie più note in Italia, ricordiamo Sailor Moon, in cui due guerriere, Uranus e Neptune, sono felicemente fidanzate, oppure One Piece, dove certi personaggi basano la loro caratterizzazione proprio sulla loro omosessualità o su un’identità sessuale impossibile da inserire in categorie tradizionali.
Il mercato dell’animazione giapponese è però strettamente legato a quello del merchandise, quindi personaggi e storie di questo tipo vengono spesso realizzate in maniera banale e senza soffermarsi troppo sugli aspetti più complessi dell’argomento, puntando invece a una rapida e proficua mercificazione dei soggetti interessati.
L’omosessualità in Occidente
Come già detto, l’animazione occidentale ha iniziato a interessarsi al tema soltanto di recente, non sempre con coraggio o con delle sceneggiature adeguate. In linea di massima, sembra che le varie case di produzione stiano semplicemente portando avanti degli esperimenti per studiare le reazioni del pubblico.
Focalizzandoci anche in questo caso sull’animazione più mainstream, l’ultima serie ad aver parlato di omosessualità è stata The Loud house, realizzata da Nickelodeon. Nella puntata “L is for love” vediamo una delle protagoniste lasciare una lettera d’amore nell’armadietto di una sua compagna di scuola.
Nickelodeon già in passato aveva provato a creare una prima coppia lesbica nella serie The legend of Korra, trattando però il rapporto tra la protagonista Korra e l’affascinante Asami in maniera superficiale. Con The Loud house invece si è scelto di seguire la via della semplicità: ricorrendo alla classica situazione della lettera, è possibile raccontare l’amore di una giovane ragazza per una sua coetanea e avvicinare nello stesso tempo i bambini al tema dell’omosessualità nella maniera più naturale possibile.
Comportamento diverso è tenuto invece dalla Hasbro, che sembra voler quasi giocare con il fandom del suo show di punta, My Little Pony-Friendship is Magic. La scelta degli scrittori della serie è stata finora quella di inserire situazioni equivoche, come ad esempio il legame tra l’unicorno Lyra e la pony Bon-Bon, molto stretto ma mai reso esplicitamente romantico. Così facendo, si tende ad alimentare l’interesse dei fan e a favorire la nascita di loro opere artistiche sulla serie.
I Big: Cartoon Network e Disney
Un discorso più approfondito meritano le due principali case di produzione animate della tv occidentale: Cartoon Network e, ovviamente, la Disney. Nonostante la loro grande importanza, i due studi hanno affrontato in maniera diametralmente opposta questo tema.
A oggi, Cartoon Network sembra essere la rete più schierata. Dal 2010, anno in cui è stato trasmesso per la prima volta Adventure Time, il network ha inserito più volte l’omosessualità all’interno dei suoi cartoni, inizialmente con un po’ di comprensibile timore, ma poi con sempre maggiore libertà. Il primo bacio gay venne mostrato nella serie Clarence, salvo poi essere in seguito censurato, mentre è stata accertata dallo staff della già citata Adventure Time la relazione sentimentale che lega la vampira Marceline a Principessa Gommarosa.
Al contrario di Cartoon Network, la Disney non si è ancora espressa con convinzione su tale argomento. I tentativi fatti in televisione sembrano decisamente poco ispirati se confrontati con quelli della casa rivale: in Gravity Falls compaiono due agenti di polizia che si scambiano di tanto in tanto delle paroline dolci, mentre in Star vs the forces of evil, nell’episodio “Just friends”, è presente un bacio tra due ragazzi che ballano, ma la scena dura talmente poco da non essere quasi notata da chi non ne sia a conoscenza.
La situazione al cinema non è molto diversa: è stato accertato che i vicini di appartamento di Judy Hopps in Zootropolis sono due antilopi maschi sposati, ma compaiono per appena qualche secondo e ci si dimentica presto di loro. Si sparse invece la voce che nel film Alla ricerca di Dory fosse visibile per qualche istante una famiglia arcobaleno composta da due donne e dalla loro bambina, ma in realtà, guardando la scena incriminata, si capisce che potrebbe semplicemente trattarsi di un grande fraintendimento. Ciò non toglie però che la Disney abbia inserito la storia di un ragazzo omosessuale all’interno di una serie con attori reali in onda su Disney Channel, dunque non si esclude che possa in futuro mostrare qualcosa anche nei suoi cartoni animati.
La svolta
Nessuna delle serie e dei film citati finora è stata in grado di trattare l’argomento con la stessa maturità di Steven Universe, prodotta da Cartoon Network. Cartone fantascientifico, al suo interno troviamo le Gemme, una razza aliena dalle sembianze femminili.
Rebecca Sugar, la creatrice dello show, bisessuale dichiarata, sviluppa con grande cura il legame tra i personaggi. Le storie d’amore tra le Gemme, come Rubino e Zaffiro, sono trattate con delicatezza, senza mai risultare finte o eccessivamente dolci. Non si nota differenza tra una coppia etero e una omosessuale, poiché entrambe vengono descritte nello stesso modo, soffermandosi non sul sesso dei singoli individui, ma solo sul forte amore che li lega.
Davide Proroga