Correva l’anno 1954, lo scrittore britannico John Ronald Reuel Tolkien pubblica La Compagnia dell’Anello, primo dei tre volumi de Il Signore degli Anelli, dando così inizio all’epica saga fantasy che molti anni più avanti avrebbe appassionato milioni di lettori, e grazie ad Hollywood, telespettatori da ogni parte del globo.
Nel 2002 il regista neozelandese Peter Jackson traspose l’opera letteraria di Tolkien al cinema, dirigendo La Compagnia dell’Anello”. Risultato: un pazzesco successo mondiale, a cui fecero seguito negli anni successivi Le due torri ed Il ritorno del Re.
Più recentemente uscì nelle sale cinematografiche l’ennesima trilogia tratta dalla florida narrativa tolkeniana dal nome Lo Hobbit, la quale riscosse meno elogi rispetto al Signore degli Anelli, seguita dalle critiche scagliate dagli esigenti fan del genere fantasy, delusi da un prodotto considerato alla stregua di un film per bambini.
Il Signore degli Anelli: dalle trilogie alla serie TV
Subito dopo la conclusione dell’ultimo capitolo de Lo Hobbit il magico mondo creato dalla penna di J.R.R. Tolkien sembrava ormai aver detto e dato tutto, quantomeno in ambito cinematografico. Ciò si credeva, finché sul finire del 2017, il noto colosso statunitense dell’e-commerce Amazon annunciava pubblicamente via Twitter il raggiungimento di un accordo economico per la realizzazione e l’uscita de Il Signore degli Anelli – La serie.
In realtà, inizialmente la New Line contattò l’emittente televisiva americana HBO, la quale in principio si dichiarò interessata al progetto, per poi defilarsi e declinare definitivamente l’invito, causa il preminente impegno dovuto alle riprese della stagione conclusiva de Il Trono di Spade.
L’intesa, stando a voci ufficiali ed ufficiose, si aggirerebbe sui 250 milioni di dollari, cifra che qualora venisse confermata dalla produzione, renderebbe questa serie la più costosa finora mai realizzata in assoluto. Insomma, numeri da capogiro, degni di un vero e proprio… “tessoro”!
Il Silmarillion: le origini del mito
Nonostante non siano ancora stati resi ancora noti i nomi degli attori che andranno a comporre il cast e la data di uscita de Il Signore degli Anelli – La serie, sembrerebbe ormai assodato che la prima stagione, ovviamente sempre ispirata dagli scritti di Tolkien, tratterà del Silmarillion, rifacendosi dunque alle basi del mondo fantasy creato dallo scrittore inglese.
Si esploreranno così nuove avvincenti storyline, in modo da ampliare le ambientazioni, sempre fedeli alle edizioni cinematografiche hollywoodiane, e meglio entrare in confidenza col magico mondo tolkeniano. Ciò favorirà la vendita di prodotti e gadget vari inerenti la serie, ovvero il merchandising, aspetto tutt’altro che secondario essendo coinvolta Amazon.
Il Signore degli Anelli – La serie presenterà dunque la medesima ambientazione e i medesimi colori già visti al cinema, ma trattandosi di un prequel, focalizzerà il proprio nucleo narrativo su un periodo antecedente ai film di Peter Jackson.
La serie, essendo prodotta da una multinazionale del commercio quale Amazon, verrà da quest’ultima trasmessa in streaming, caratteristica alquanto insolita per un progetto ricco di ambizioni, destinato ad abbattere ogni record quanto a costi di produzione. Un esperimento azzardato, che stranamente non allarma il colosso americano; si tratterebbe infatti di un rischio calcolato dai produttori, poiché a loro dire servirebbe a rendere la serie più esclusiva.
Essendo tutto ancora in divenire e trattandosi di un progetto complesso quanto a costi di produzione ed enormi aspettative degli appassionati del genere, altro non rimane che attendere pazientemente l’uscita dell’ennesima serie prequel ispirata a film o saghe varie di successo, auspicandosi che questa rimanga fedele al mondo de Il Signore degli Anelli, magari apportandovi le giuste dosi di originalità e freschezza.
Verrà il giorno in cui le saghe fantasy: hobbit, elfi e stregoni cesseranno di esistere, un giorno in cui nessuno avrà più memoria dell’anello, un giorno in cui non esisterà più alcun “tessoro”. Ma non è questo il giorno.
Davide Gallo