Che cos’è The Rocky Horror Picture Show?
Date un paio di tacchi a Tim Curry (It, il pagliaccio assassino) per fare il musical più trasgressivo della storia. Era il 1975 quando The Rocky Horror Picture Show di Jim Sharman conquistò il pubblico. Il film è tratto dall’omonimo spettacolo teatrale del 1973 di Richard O’Brien. Quest’ultimo è anche autore delle musiche, e interpreta il servitore Riff Raff.
1974. Janet Weiss (Susan Sarandon) e Brad Majors (Barry Bostwick) si trovano al matrimonio dei loro amici. Dopo il lancio del bouquet, preso opportunamente da Janet, Brad le chiede di sposarlo tra una nota e l’altra. Decidono di andare a trovare il Dr. Scott (Jonathan Adams), in quanto Janet e Brad si sono conosciuti durante il suo corso universitario, e vogliono ringraziarlo per questo.
Mentre sono in viaggio però, la ruota della macchina si buca, i ragazzi si perdono poi in un bosco. Avendo scorto un castello nei pressi del bosco, optano di sostare lì. Giunti al luogo, Brad e Janet vengono accolti dall’inquietante “maggiordomo” Riff Raff (Richard O’Brien) e da sua sorella, la domestica Magenta (Patricia Queen).
I servitori non sono gli unici personaggi incontrati dai due. Nel salone principale si sta svolgendo infatti una festa, con il ritrovo dei transylvani. La festa è presidiata dallo strambo Dr. Frank-N-Furter (Tim Curry). Questi accoglie i futuri sposi nel proprio laboratorio.
Il dottore stava lavorando alla creazione di un uomo, Rocky (Peter Hinwood), muscoloso, bello ed atletico, secondo le sue preferenze. Mostra la sua creatura agli esterrefatti Brad e Janet, ed ecco che irrompe Eddie (Meatloaf). Eddie è il fattorino da cui il dottore aveva estratto il cervello per la creazione, letteralmente scongelatosi dopo un lungo periodo di morte apparente.
Il dottore è però furioso per la sua apparizione e, dopo un inseguimento, lo uccide. Eddie è stato amante di Columbia (Little Nell) e dello stesso Frank, il quale aveva rifiutato Eddie perché carente di muscoli.
La scena si sposta sul talamo nuziale. Frank-N-Furter introdurrà Brad e Janet alla vita sessuale, e poi avrà un rapporto con entrambi. Janet è sconvolta per il tradimento nei confronti di Brad, ed entra nel laboratorio. Qui avrà un rapporto anche con la creatura Rocky.
Il dottore inizierà ad avere dei sospetti su Brad e Janet. Crede infatti che siano delle spie, inviate dal Dr. Scott per rubargli il lavoro. Scott giungerà al castello, per indagare sulla sparizione del nipote Eddie. Frank dà una cena con tutti i suoi ospiti, in un clima estremamente teso.
Si parla di Eddie, e Furter lascia intendere che l’arrosto a tavola è proprio Eddie. Disgustati da ciò, il dottore rincara la dose mostrando il cadavere del fattorino. Gli ospiti fuggono nel laboratorio, e vengono immobilizzati da un raggio (opera degli alieni). Sono trasformati in statue, utilizzate poi per lo spettacolo del padrone del castello.
Durante la rappresentazione teatrale, gli ospiti sembrano aver perso quel senso di pudore iniziale. Alla fine dello spettacolo però, Riff Raff uccide sorprendentemente il dottore, Columbia e Rocky. Il servitore e la sorella Magenta tornano al pianeta Bisesso, della galassia Transylvania, mentre il Dr. Scott, Brad e Janet vengono liberati, sconvolti dopo questi eventi.
L’impatto sul pubblico e la critica
Con un budget risicato di un milione di dollari, il musical suscitò scandalo. Apprezzato però dal pubblico mondiale, il quale andò in delirio per il protagonista con i tacchi. In Italia, invece, non ebbe lo stesso successo. Ponendo The Rocky Horror Picture Show nell’indice dei film proibiti, la critica italiana lo massacrò. Fu infatti allibita per le tematiche “scabrose”, mentre i temi quali l’omicidio e il cannibalismo passarono immediatamente e stranamente in secondo piano.
La spinta punk, a livello mondiale, diede una svolta decisiva alla passione per questo strambo musical. Ormai, il film tratto dallo spettacolo teatrale è inserito tra i film cult per eccellenza.
La rivista statunitense Entertainment Weekly l’ha inserito tra i migliori 50 cult movies, al primo posto. Il mondo ha ricordato più volte The Rocky Horror Picture Show. La serie Glee gli ha dedicato un intero episodio. Elio e le storie tese la parodia di Time Warp, chiamandola in italiano Balla coi barfalus. Il film musical ha avuto anche un sequel, nel 1981. Diretto nuovamente da Richard O’Brien, si chiama Shock Treatment. Kenny Ortega ha poi fatto un remake, nel 2006, intitolato The Rocky Horror Picture Show: Let’s Do The Time Warp Again.
Quando The Rocky Horror Picture Show uscì in America, i risultati furono disastrosi. Ma a poco a poco, si inserì nella subcultura punk. Dal 1976, lo spettacolo di mezzanotte (al cinema) del film diventa un’occasione di incontro per la comunità gay. Poi per gli studenti incuriositi. Infine, per i punk. Durante la proiezione al cinema Tiffany nel 1977, due giovani, vestiti da Eddie e Columbia, si sposarono. Rimasto in cartellone per 40 anni, The Rocky Horror Picture Show incassò 145 milioni di dollari.
Temi trattati da The Rocky Horror Picture Show
Nel 1975 le controversie legate alla sessualità fatte emergere dagli anni ’60 furono nuovamente castrate. Come ribellione all’evoluzione sessuale, al tema dell’aborto già trattato ampiamente durante la rivoluzione del ’68, giunse nuovamente il bigottismo.
I protagonisti Brad e Janet sono assolutamente normali. Janet è l’antifemminismo fatto persona. Basta ricordare questa frase per riassumere il suo personaggio: “stamattina era solo Betty Munroe, ora… è la signora Hapschatt!”. Questa triste frase fa evincere il pensiero di Janet. Probabilmente per la ragazza la massima aspirazione è il matrimonio e, prima di questo, la donna non vale molto.
La genialità del film sussiste anche nella volontà di criticare, ironizzando, tutte le convinzioni borghesi e sociali. Non è un caso che il prete del matrimonio sia Tim Curry (il Dr. Frank-N-Furter) e che gli invitati siano gli stessi transylvani. Come se ogni borghese nascondesse un animo ribelle trasgressivo, e viceversa.
Le convenzioni talvolta castranti della società allettano quella voglia di adeguarsi, di sentirsi parte del mondo. Ma è davvero solo questo la vita? Lo scopriranno Brad e Janet, grazie al dottore. I ragazzi credono che l’intimità prima del matrimonio non vada assolutamente vissuta, eppure il dottore li introdurrà alla sessualità. Ed entrambi saranno notevolmente felici di ciò. Brad e Janet saranno assaliti dai dubbi, dall’improvvisa consapevolezza di più punti di vista nel mondo.
Non manca la tematica dell’omosessualità e della transessualità. Di nuovo, il meraviglioso ed istrionico Tim Curry, con una naturalezza impressionante, mette spalle al muro questi tabù. Il film, tra l’altro, non è mai volgare. Tutte le scene di sesso sono caratterizzate da un modo tutto astratto di presentarsi. Il protagonista Frank è non solo il re del castello, ma anche la regina. È affascinante, carismatico, tutti pendono dalle sue labbra. Ha avuto l’incredibile capacità di svelare chi sono realmente Brad e Janet.
Furter ammicca a Brad, gli dice che è un esempio di mascolinità. Brad si sente protettivo nei confronti di Janet, ma spesso ignora la sua opinione. Janet, d’altro canto, non ha realmente un bisogno costante di protezione – dipendenza da Brad.
Alla fine del film, tutti i personaggi sono ribaltati. Frank-N-Furter da carnefice diventa vittima, ucciso dal traditore Riff Raff, che prima era un servo. Janet ha scoperto la sua sessualità e l’autostima di Brad è ormai in bilico: Janet non è più la sua bambolina. The Rocky Horror Picture Show è un po’ confusionario, ma il messaggio è chiaro.
Lasciarsi andare ai freni inibitori è un’arma a doppio taglio, ed è per questo che fa così paura. L’essere un borghese ammaestrato e conformista è semplice, ma lo è altrettanto correre incontro ai propri istinti. The Rocky Horror Picture Show è l’emblema di quanto la vita necessiti di equilibri, dell’abolizione del bigottismo. In ognuno di noi c’è un borghese avvizzito e un diabolico quanto geniale Frank-N-Furter pronto a distruggere le proprie convinzioni.
Aurora Scarnera