Dai creatori della pellicola d’animazione Nightmare before Christmas, Coraline e la porta magica è un film del 2009. Prodotto dalla Laika Entertainment, è diretto da Henry Selick. L’opera è un adattamento cinematografico del romanzo horror per ragazzi Coraline, di Neil Gaiman. Coraline e la porta magica è stato candidato all’Oscar per il migliore film d’animazione. Girato in stop-motion, è la prima pellicola d’animazione ad essere girata in stereoscopia.
La trama (contiene spoiler)
Coraline Jones e i suoi genitori provengono dal Michigan, e si trasferiscono in un luogo sperduto tra le colline. La loro casa è molto antica, si chiama Pink Palace ed è davvero grande. La ragazzina è perennemente annoiata, sia per il luogo che non offre divertimenti, sia per la costante trascuratezza da parte dei suoi genitori. Questi ultimi sono Charlie e Mel. Sono sempre sommersi di lavoro, e, generalmente, ignorano la figlia.
Coraline decide, un giorno, di esplorare la casa. Trova una porticina davvero stramba, che però non conduce a nessun luogo in particolare. La bambina è sempre più annoiata, giorno dopo giorno. Conosce però un ragazzino altrettanto strambo. Questi gli mostra un pozzo, talmente profondo che “se ci caschi, puoi osservare un cielo stellato in pieno giorno”.
Passa un po’ di tempo, e Coraline conosce anche altri personaggi eccentrici, come: Mr. Bobinski, un circense russo (“un uomo ubriaco” secondo la madre di Coraline); Miss April Spink e Miss Miriam Forcible (due donne “toccate”, come quanto detto dalla signora Jones). Gli adorabili vicini possiedono animaletti domestici. Mr. Bobinski gestisce dei topolini, utili per i suoi spettacoli, mentre le due miss sono delle attrici molto anziane che possiedono un centinaio di schnauzer.
Una notte, Coraline è guidata dai topolini verso la fantomatica porticina. Stranamente, dietro di essa i mattoni sono scomparsi. Dietro la porta c’è un tunnel: Coraline lo percorre.
La bambina giunge in una strana dimensione. Quello che trova aldilà della porticina è la sua casa! Ma è molto più bella, più accogliente, più colorata. Ad attenderla, c’è una donna che è identica alla madre. È intenta a cucinare delle succulenti leccornie per la figlioletta, ma un particolare attira l’attenzione della bambina. “L’altra madre” ha dei bottoni per occhi. Coraline conosce anche il padre, un uomo simpatico, e perennemente succube della madre di Coraline, come nella vita “reale”.
La bambina, dopo aver cenato con i suoi altri genitori, torna da quelli veri, disattenti come sempre. Coraline è, però, troppo affascinata da quel nuovo mondo appena esplorato. Decide di tornarvi. L’altra madre sembra davvero meravigliosa: ha preparato tre luoghi in onore della bambina. Uno di questi è il giardino, costruito in modo tale da apparire come l’immagine del viso di Coraline; il teatro, di miss Spink e miss Forcible; e il circo di Mr. Bobinski, con i suoi topi salterini, il popcorn burroso e lo zucchero filato rosa. Coraline non potrebbe essere più felice. Nell’altro mondo appaiono anche Wybe, il ragazzino strambo (che è però muto, qui) e il suo gatto nero.
Una sera, l’altra madre le propone di restare lì per sempre. Coraline ne è entusiasta, ma a tutto c’è un prezzo. La madre, per farla restare, deve cucirle dei bottoni sugli occhi. Coraline cerca di fuggire, disgustata e angustiata, ma la terribile madre la rinchiude all’interno di uno specchio. Coraline, così, conosce tre spiriti. I fantasmi sono le anime dei bambini, tentati dal meraviglioso prodotto dalla donna. I bambini, una volta che hanno accettato di restare in quel mondo fantastico, sono stati uccisi e divorati dalla “madre”, la quale è una strega. I bambini pregano Coraline di dare pace alla loro anima. Per fare ciò, la ragazzina dovrà trovare i loro occhi.
Grazie a Wybie, Coraline riesce a tornare nel proprio mondo, ma scopre che i suoi genitori sono spariti. Decide quindi di tornare nell’altra dimensione e di proporre un gioco alla megera.
Se Coraline riuscisse a trovare gli occhi dei bambini e i suoi genitori, allora la strega dovrà lasciare tutti in pace. In caso contrario, Coraline sarà costretta ad “essere amata” dalla strega, e farsi cucire i bottoni sugli occhi.
Dopo molte peripezie, Coraline trova gli occhi dei bambini nelle meraviglie create appositamente per lei. Con uno stratagemma, riesce anche a liberarsi finalmente della strega, e a tornare a casa. C’è però un problema. La chiave che apre la porticina deve essere gettata via, altrimenti la strega continuerà a creare disagi e angosce. Coraline, quindi, getta la chiave nel pozzo, ponendo fine al terrore. Un giorno, Coraline e i genitori danno una festicciola nel loro giardino. Alla festa sono stati invitati tutti i vicini, compresa la nonna di Wybie. La signora è la sorella di una delle bambine rapite ed uccise dalla crudele megera. Coraline le racconta tutto, e la pellicola si conclude serenamente.
Coraline e la porta magica: un horror per ragazzi
Coraline e la porta magica non è esattamente un film consigliabile ai bambini. Ci sono molti elementi horror, in maniera particolare durante la seconda parte della pellicola. I tratti spigolosi della megera, la sua trasformazione in un ragno, le facce deformi delle sue allietanti creazioni, le bambole di pezza con le quali la strega spia i bambini infelici nell’altro mondo. L’atmosfera è volutamente gotico/fiabesca. Il regista ha infatti voluto riprodurre ciò che si respirava nel romanzo.
Coraline e la porta magica è una pellicola molto affascinante. Pink Palace è il luogo in cui tutti i ragazzini farebbero una prova di coraggio con i propri amici. Per dimostrare chi è il più audace, chi è il più forte. Coraline lo è sicuramente. È una bambina sensibile, con un “gran fegato”. Giustamente tentata dalla meravigliosa altra dimensione, Coraline, essendo perspicace, non si fa abbindolare.
I suoi genitori sono perfetti? No, assolutamente. Il padre cucina malissimo, creando delle orrende poltiglie piene di verdure. La madre è un po’ fredda, rigida, e non si lascia andare a gesti affettuosi. Odiano entrambi la terra, con la quale lavorano, e sono sempre indaffarati. Ma Coraline si rende conto che, nonostante tutto, restano i suoi genitori. Emblematica e dolcissima la scena in cui la bambina ricrea le figure di Charlie e Mel con i cuscini, dopo essersi resa conto che fossero scomparsi.
Coraline e la porta magica è il classico film da far guardare ai bambini/ragazzini un po’ più ribelli, quelli che non apprezzano ciò che hanno. Tutti i ragazzini circuiti dalla strega, nella realtà, non avevano grossi problemi familiari. Coraline invece era diventata una presenza aleatoria nella vita dei genitori. Ma questo suo “astrattismo” era dovuto al trasloco. Anche nel romanzo, infatti, i genitori di Coraline non sono affatto malvagi, e provano un profondo affetto nei suoi confronti.
Oltre al rapporto genitori-figli, Coraline offre molti altri spunti. Da bambini, un errore a cui non è il caso di andare incontro è quello di restare imprigionati dalla famosa e protettiva campana di vetro. Coraline insegna proprio questo. Evadere dalla propria zona di comfort, affrontare gli ostacoli. Coraline è una fiaba paurosa e di paura, che urla un messaggio forte e chiaro: sì, le cose spaventose esistono. Lo stesso Pink Palace non è amabile come può sembrare. Letteralmente tutto, in questa pellicola, trasuda ambiguità, esprime inquietudine. Coraline e la porta magica è un vero horror, minaccioso e profondo.
Aurora Scarnera