Candidato ad otto statuette, tra cui miglior film e miglior regia, Dunkirk è stato largamente acclamato dalla critica, ottenendo incassi record nelle sale di tutto il mondo. Il film, genere storico-drammatico della durata 106 minuti diretto da Cristhopher Nolan, si preannuncia tra i grandissimi protagonisti della imminente notte degli Oscar 2018, in lotta con Tre manifesti a Ebbing, Missouri per aggiudicarsi i premi più ambiti indetti annualmente dalla Hollywood Academy. La storia narra della grande evacuazione avvenuta a Dunkerque e presenta un talentuoso e nutrito cast corale, tra cui spiccano i vari: Fionn Whitehead, Damien Bonnard, Tom Glynn-Carney, Jack Lowden ed Harry Styles.
Le prime riprese di Dunkirk cominciarono il 23 maggio 2016 proprio a Dunkerque, in Francia, nei medesimi luoghi in cui avvenne realmente l’evacuazione durante il secondo conflitto mondiale. La troupe si spostò nel Regno Unito, successivamente nei Paesi Bassi, per poi terminare le riprese nel 2017 a Los Angeles. Nolan, oltre a dirigere, cura anche la sceneggiatura e risulta co-produttore della pellicola insieme ad Emma Thomas. Le scene vengono girate in un mix tra pellicola IMAX e pellicole a grande formato versione 65mm. Per girare al meglio in pieno mare aperto, il quarantottenne regista inglese non ha esitato a rivolgersi ai migliori esperti del settore, tra cui Steven Spielberg e Ron Howard. Nello svolgimento delle riprese sono utilizzati velivoli, mezzi e macchinari risalenti appunto al tempo della grande evacuazione da Dunkerque.
Dunkirk è ambientato nella prima parte della Seconda guerra mondiale, anno 1940, e si svolge in un brevissimo arco temporale. Subito dopo l’invasione della Francia effettuata dalle truppe naziste, migliaia di militari, tra le fila degli Alleati, si rifugiano nei pressi della spiaggia di Dunkerque e, circondati dall’esercito tedesco, attendono disperatamente di ricevere assistenza. La vicenda si struttura lungo tre archi narrativi, ognuno di questi compreso in una specifica linea temporale. Il film parte narrando gli eventi che accadono sulla terraferma, della durata di una settimana, prosegue con gli avvenimenti, stavolta in pieno mare, per 24 ore, per poi concludersi tramite spettacolari scontri aerei nei cieli transalpini, durata 60 minuti.
Dunkirk: capolavoro impressionista in pieno stile Nolan
Ambientazione ed effetti speciali molto accurati nei dettagli, in pieno Nolan style, merito anche del frequente utilizzo di oggetti, armi e veicoli d’epoca, che donano maggiore credibilità e contestualizzazione all’opera. Dialoghi profondi, scenari variegati e colonna sonora superba, uniti ad una durata non eccessiva pur di non appesantire il pubblico, rendono Dunkirk un riuscito esperimento cinematografico, una via di mezzo tra collossal-blockbuster e documentario storico-militare, sulla falsariga dei vari Apocalypse Now, Full Metal Jacket e Salvate il soldato Ryan. L’opera si presenta da subito emozionante e spettacolare, al contempo sempre fedele ai fatti storici realmente accaduti nelle spiagge, acque e cieli di Dunkerque. Interpretazione ed interazione di attori e personaggi risultano avvincenti. La definizione “capolavoro impressionista” attribuita dalla critica appare insomma meritata.
Nolan: “La finzione è più autentica della realtà”
Christopher Nolan, nel corso della sua prestigiosa carriera, non ha mai disdegnato nuove sfide professionali. Realizzare un film storico-drammatico sui fatti di Dunkerque era da tempo nelle mire del regista-sceneggiatore britannico. I provini per scovare gli attori con volti e qualità artistiche più indicati al progetto sono risultati lunghi e laboriosi, l’ambientazione e le location per le riprese sono state studiate nel dettaglio, oggetti e trucco di scena abbinati perfettamente al contesto storico-sociale dell’epoca; insomma, come è solito fare ogni professionista che si rispetti, specialmente in occasione dei grandi eventi cinematografici, nulla è stato abbandonato al caso.
Lo stesso Nolan durante una recente intervista ha affermato candidamente la propria iniziale indecisione riguardo la scelta strutturale da attribuire a Dunkirk. Dopo vari studi e consultazioni di illustri colleghi, il regista avrebbe preferito tralasciare in parte l’aspetto documentaristico, certo del maggior appeal garantito da recitazione, musiche ed effetti speciali. Come a dire, la realtà sarà anche più diretta, ma paradossalmente la finzione offre più emozione ed autenticità. Ancora, la realtà, per poter essere meglio compresa e giungere al cuore dello spettatore, necessita sempre di una giusta dose di finzione. Parafrasando Oscar Wilde, la finzione della realtà… è essa stessa realtà.
Davide Gallo