La notte degli Oscar 2018 appena celebratasi ad Hollywood si è dimostrata ricca di ottime pellicole, tra cui Il Filo nascosto (titolo originale Phantom Thread), scritto, diretto e co-prodotto da Paul Thomas Anderson. Il cast è di assoluto rispetto, composto da attori del calibro di: Daniel Day-Lewis, Lesley Manville, Vicky Krieps, Sue Clark, Joan Brown e Camilla Rutherford. La distribuzione italiana è stata curata dalla Universal Picture, durata 130 minuti. Il Filo nascosto, genere drammatico-sentimentale, ha ricevuto sei nomination agli Oscar, aggiudicandosi il premio nella categoria migliori costumi.
Il filo nascosto: stile di moda come stile di vita
Il racconto de Il Filo nascosto si svolge nell’affascinante e variopinta Londra del dopoguerra, in pieno decennio anni ’50. Lo stilista Reynold Woodcock (alias Daniel Day-Lewis) vanta tra le fila dei suoi clienti molteplici star del cinema, vecchie ereditiere, svariati personaggi dell’alta nobiltà e addirittura membri della famiglia reale inglese. Professionista instancabile e indefesso, Reynold lavora affiancato dall’inseparabile sorella Cyril (interpretata dall’attrice Lesley Manville) e dedica l’intera sua esistenza alla moda. Personaggio sui generis, il protagonista non disdegna attorniarsi di giovani e belle fanciulle, alle quali dedica attenzione per mero svago e noia, senza sentirsi da queste mai coinvolto a livello sentimentale.
Al rientro dall’ennesimo impegno lavorativo, mentre si reca presso la sua cara abitazione di campagna, Reynold incontra in paese Alma, giovane ed attraente cameriera. Lo stilista, fortemente attratto dalla giovane donna, le propone di seguirlo e lavorare al suo servizio come modella indossatrice. Alma accetta a sorpresa l’invito andando a vivere con Reynold nell’atelier da egli gestito. Inizialmente l’ex cameriera viene osteggiata da Cyril, la quale reputa quest’ultima la classica nuova fiamma del fratello, in cerca di fama e fortuna. In seguito, grazie alla sua tenacia Alma riuscirà a conquistare la sua fiducia e sedurre il cuore di Reynold, innamorandosene anch’ella perdutamente.
“Dentro l’imbottitura di un abito ci si può nascondere qualsiasi cosa”
Il filo nascosto è stato ben accolto dalla critica, riuscendo ad ottenere ottimi incassi ai botteghini, sale italiane comprese, dove il film diretto da Paul Thomas Anderson ha esordito lo scorso 22 febbraio. La regia appare sempre in controllo, lasciando pieno spazio agli ottimi attori presenti nel cast; gli stessi abiti d‘epoca ricoprono un ruolo predominante all‘interno della storia, parte integrante e narrante del racconto, quasi a voler vivere di vita propria. La frase più pregnante del film è espressa dallo stesso protagonista Reynold: “Dentro l’imbottitura di un abito ci si può nascondere qualsiasi cosa: segreti, monete, ricordi”. In queste poche parole si condensa alla perfezione il succo dell’anomala e nostalgica love story firmata Anderson, condita dalla sontuosa interpretazione di un Daniel Day-Lewis calato magistralmente nel personaggio.
Il filo nascosto: il canto del cigno di Daniel Day-Lewis
Altro motivo degno di nota per cui Il filo nascosto merita la visione, il già preannunciato addio da parte di Daniel Day-Lewis al mondo del cinema. L’attore londinese con cittadinanza irlandese, dopo una lunga carriera costellata di magistrali interpretazioni e tre statuette come miglior attore protagonista, decide di abbandonare le scene offrendo l’ennesima grande recitazione. L’artista britannico inizia la sua carriera come attore teatrale a Londra, per poi debuttare nel grande cinema, recitando un piccolo ruolo nel film Gandhi del 1982. Dopo svariate buone interpretazioni il 1990 è per Daniel Day-Lewis l’anno della svolta, riceve il suo primo Oscar grazie al film Il mio piede sinistro; seguiranno altre due statuette sempre nella categoria miglior attore protagonista con Il Petroliere e Lincoln. Artista eclettico ed universale, Lewis ha saputo innovarsi e rinnovarsi nel corso di un’inimitabile carriera, impersonando con maestria vari characters. Gran studioso di recitazione, dotato per natura di phisique du role, charme e sguardo penetrante, pur non risultando il classico belloccio hollywoodiano, interpreta il ruolo con innato carisma, calandosi anima e corpo nel personaggio, curando al dettaglio ogni suo singolo aspetto. Ne Il filo nascosto, Daniel Day-Lewis conclude in grande stile il suo canto del cigno artistico, guarda caso nei panni dello ieratico stilista Reynold, dando ulteriormente sfoggio a tutto il suo immenso repertorio.
Davide Gallo