La Piscina Mirabilis – nome dato alla struttura dagli antiquari seicenteschi – è un’enorme cisterna d’acqua di età augustea collocata nei pressi del promontorio che, in antico, dava sul porto romano di Miseno.
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La struttura della Piscina Mirabilis
La Piscina Mirabilis rappresenta il punto di arrivo del lunghissimo Acquedotto del Serino che, dopo aver attraversato Neapolis, arrivava fino a Baia, “svuotandosi” proprio nella cisterna.
Quest’ultima, infatti, aveva una funzione ben precisa: approvvigionare d’acqua Miseno, Baia, ma soprattutto il porto lì vicino, dove era stanziata la Classis Praetoria Misenensis Pia Vindex, la più importante flotta imperiale di cui, nel 79 d.C., fu a capo Plinio il Vecchio.
La cisterna è a dir poco imponente: lunga settanta metri, larga venticinque e alta quindici, la Piscina Mirabilis era in grado di contenere 12.000 metri cubi di acqua. È, quindi, la più grande cisterna mai costruita in epoca antica.
Oggi, privata dell’acqua, la Piscina Mirabilis assomiglia più a un tempio, o a una basilica. È divisa, infatti, in tredici navate minori (o orizzontali) e cinque navate maggiori (o verticali), che contano in totale ben quarantotto pilastri cruciformi, sorretti da volte a botte.
Per l’assenza attuale di acqua è possibile ammirare anche i muri alzati in opus reticulatum e la pavimentazione in opus signinum, cioè in cocciopesto.
Il funzionamento della cisterna
L’approvvigionamento di acqua era possibile attraverso dei portelli che si aprivano su quello che per noi è il soffitto della cisterna, ma che per i Romani era la terrazza di copertura. Attraverso queste aperture, delle macchine idrauliche estraevano l’acqua e la canalizzavano per dirigerla, come si è detto, verso il porto di Miseno.
La navata centrale, inoltre, presenta un abbassamento del piano di calpestio di un metro: il bacino così risultante costituiva una piscina limaria, cioè una piccola vasca di decantazione e di scarico per la pulizia periodica della cisterna.
L’areazione e l’illuminazione erano garantite da alcune finestrelle laterali, e gli addetti ai lavori potevano penetrare nella cisterna grazie a due scale sorrette da archi, delle quali oggi è agibile solo una.
L’ampliamento di età imperiale
Addossati al lato nord-est della Piscina Mirabilis, è possibile scorgere altri dodici ambienti che, separati dalla cisterna vera e propria, sembrano rappresentare una struttura a sé stante. L’impressione è confermata dall’analisi dei muri, che non sono più solo in opus reticulatum, ma anche in opus listatum: la datazione di questi ambienti, dunque, va spostata verso il I-II sec. d.C.
I dati archeologici relativi alla Piscina Mirabilis confermano i sospetti che già si avevano sulla cronologia dell’Acquedotto del Serino: anch’esso, infatti, presenta accanto alla struttura augustea un rafforzamento, o un “sostituto”, di età flavia, subentrato probabilmente dopo il disastro del 79 d.C. E’ dunque possibile pensare che, a seguito dei numerosi terremoti e dell’eruzione del I sec. d.C., l’intero impianto idraulico fu rafforzato, sia nei suoi ponti-canale che nella cisterna finale.
Il fascino della Piscina Mirabilis nei secoli
La Piscina Mirabilis, ormai priva delle sue funzioni di cisterna, è oggi visitabile e, nella sua imponenza, rappresenta uno dei luoghi più affascinanti della Campania antica. Lo stagliarsi delle colonne, la loro sovrabbondanza, la luce che penetra dalle finestre e dalle crepe, il succedersi delle navate contribuiscono a creare un effetto di stordimento e di attrazione insieme. La Piscina Mirabilis ha tutto l’aspetto di un enorme santuario dell’acqua, inviolato da secoli.
Molti, infatti, furono coloro che rimasero affascinati dalle vestigia della cisterna: con l’istituzione del Grand Tour, uomini da tutti i paesi europei si recarono a Miseno e spesso incisero il loro nome, o un pensiero, sui muri ancora intatti. Non solo, ma anche Mozart, Dumas e Goethe espressero tutta la venerazione – e soggezione – che la visione di quella cattedrale produceva in loro.
Simbolo un tempo del potere di Roma, oggi attrattiva turistica, la Piscina Mirabilis è l’ennesima prova del lustro che la più grande potenza del mondo riconosceva a questo territorio, lustro che continua fra queste mura a perdurare in nuove forme, un po’ decadenti, ma proprio per questo estremamente suggestive.
Alessia Amante
Sitografia:
- http://www.beniculturali.it/mibac/opencms/MiBAC/sito-MiBAC/Luogo/MibacUnif/Luoghi-della-Cultura/visualizza_asset.html?id=150354&pagename=57