Ragazze elettriche è un romanzo del 2016, nel suo titolo originale The Power, della scrittrice inglese Naomi Alderman, pupilla della più nota Margaret Atwood, che ha molto elogiato e promosso il libro di Alderman.
Per la similarità dei temi trattati il romanzo è stato da molti paragonato a Il Racconto dell’Ancella di Atwood.
Ragazze elettriche ha vinto nel 2017 il Baileys Women’s Prize (altre vincitrici includono Zadie Smith e Chimamanda Ngozi Adichie) e ne verrà prodotto un adattamento per la TV inglese.
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La storia di Ragazze elettriche
5000 anni nel futuro un uomo, Neil Adam Armon, sottopone al suo capo, Naomi, il romanzo storico che ha scritto sulla base della sua esperienza negli studi di archeologia. Naomi accetta con condiscendenza di fornirgli un parere obiettivo.
Credo che apprezzerei parecchio il “mondo retto da uomini” del quale parli nel libro. Di certo un mondo più gentile, più attento, e – oserei dire – più erotico di quello in cui viviamo.
Questa la cornice del racconto, che comincia 5000 anni prima, all’epoca del Cataclisma, a partire dalle vicende di quattro personaggi: Roxy, Allie-Eve, Tunde, Margot. I loro punti di vista sono inframezzati da didascalie di ritrovamenti archeologici databili ai millenni intercorsi dal Cataclisma al presente.
I punti di vista dei protagonisti sono complementari e forniscono un’immagine esaustiva della rivoluzione mondiale che precede ed è causa fondamentale del Cataclisma.
Le ragazze elettriche
Improvvisamente nelle ragazzine di tutto il mondo si manifesta un potere sovrumano: le donne sono in grado di far scaturire energia elettrica dal loro corpo, prodotta da una matassa simile a una bobina, posta al di sopra della clavicola. Gli uomini sono sprovvisti di questo elemento anatomico; invece nelle donne più mature è possibile attivarla con l’aiuto delle più giovani.
Margot, politicante, si occupa della costruzione di campi d’addestramento che forniscano alle giovani donne gli strumenti necessari a gestire il potere. Una delle prime misure adottate dai governi è quella di cercare di controllare il potere e di arginarlo, censire le giovani donne che possiedono una matassa attiva, tenerle sotto osservazione.
Allie-Eve usa il suo potere per diffondere un nuovo verbo sacro che restituisca potere alle figure femminili. È il verbo della Madre, un simbolo che richiama la mano di Fatima e anche l’immagine del potere (le diramazioni del tronco di un albero) è disegnato sui palmi delle sue fedeli.
Roxy è la donna più potente di cui si abbia notizia. Il suo potere è talmente straordinario che scavalca i suoi fratelli nei ranghi dell’organizzazione criminale familiare.
Allie-Eve, Roxy e Margot incroceranno i loro destini. Tunde diventa reporter per caso, ma subito in lui cresce l’ambizione. Vuole diventare storico della rivoluzione; raccoglie i documenti, viaggia in tutto il mondo per raggruppare le testimonianze che gli serviranno per il suo immenso libro, il capolavoro fondamentale.
Se il mondo non avesse avuto bisogno di una scossa, come mai questo potere si sarebbe manifestato adesso?
Il potere
I personaggi principali sono tutti accumunati da un unico comune denominatore: il potere. Roxy, Margot, Allie-Eve e Tunde gestiscono il potere nelle sue diverse declinazioni: il potere sotterraneo dell’organizzazione criminale, il potere politico, il potere spirituale e religioso, il potere dell’informazione. Ci forniscono le coordinate per comprendere gli eventi, si trovano nell’occhio del ciclone e testimoniano il cambiamento epocale.
In Ragazze elettriche il potere è rappresentato da una capacità fisica, sovrastante, contro cui è difficile armarsi. Le scosse elettriche che provengono dai corpi delle donne sono impossibili da contrastare, almeno da quell’umanità impreparata. Le ragazzine vengono temute, ostracizzate, poi acquisiscono potere, rispondente a quella loro supremazia.
I ruoli di genere s’invertono: sono gli uomini a dover temere le donne, gli uomini a essere giudicati per le loro abitudini sessuali, sono le donne a ricoprire cariche di potere. Nel giro di pochi anni il mondo è spaccato in sacche di resistenza, luoghi dove le donne sono trattate ancor più atrocemente per il timore che instillano nei loro carnefici, e nuovi mondi, dove le donne abusano del potere con crudeltà e furore contro coloro che per secoli sono stati i loro padroni.
Femminismo
Ragazze elettriche è un romanzo fortemente pop: la narrazione è appianata, omogeneizzato lo stile e semplificato. Ciò non toglie che abbia il pregio di raccontare il potere in maniera lucida e immediata. Naomi Alderman non addita gli uomini oppressori, ma il potere che da secoli è stretto nelle loro grinfie. In un’epoca in cui la lotta per la parità è ancora accesa e necessaria, c’è ancora chi guardi alle fondamenta del conflitto: il potere.
Ragazze elettriche, nei suoi momenti migliori, riesce a ricordare l’atrocità che il potere causa.
Uno di loro dice: “Perché lo hanno fatto, Nina e Darrell?” E l’altro risponde: “Perché potevano”.
La cornice del racconto, un mondo 5000 anni nel futuro, rispecchia un’evoluzione simile alla nostra: combattono per eguali diritti, però, gli uomini. Per Naomi, capo di Neil, è impensabile immaginare che i ritrovamenti di statue di uomini soldato siano l’immagine di una società in cui gli uomini combattessero.
Il mondo è stato ribaltato, ma l’opposto di una società patriarcale – sembra di leggere tra le pagine delle Ragazze elettriche –, non è una società matriarcale, che è solo l’altra faccia della medaglia.
Oriana Mortale.
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Raccolta di articoli su Naomi Alderman e le Ragazze elettriche dal sito edizioninottetempo.it.