Nei giorni 9-10-11 aprile esce nelle sale italiane “Van Gogh – tra il grano e il cielo“, film documentario interamente dedicato a vita ed opere del grande artista fiammingo. Diretta da Giovanni Piscaglia, con sceneggiatura e narrazione a cura di Matteo Moneta, il racconto è strutturato sotto forma di un viaggio, con immagini realizzate in 4K, andando a riscoprire dipinti e luoghi nei quali il pittore ha vissuto e creato le proprie opere immortali. Lo spettatore viene così trasportato in quel mondo variopinto, catapultato dentro un’apoteosi di colori, tra capolavori e curiosi aneddoti. La voce narrante dell’intera storia è l’attrice Valeria Bruni Tedeschi, accompagnata dalla colonna sonora creata ad hoc per l’evento, del compositore e pianista Remo Anzovino.
Van Gogh – tra il grano e il cielo offre al pubblico una prospettiva differente del genio pittorico fiammingo, grazie al preziosissimo lascito della collezionista privata Helene Kroller-Muller, la quale, seguendo il fulgido esempio del mecenatismo nato a Firenze in epoca De’ Medici, giunge ad acquistare circa 300 opere del pittore olandese. La pellicola racconta in parallelo le vite di due persone, appunto Vincent Van Gogh ed Helene Kroller Muller, entrambe legate da una costante ricerca dell’assoluto attraverso il giusto connubio tra arte e religione, senza storture o compromessi. I due, pur essendo spiriti affini, non ebbero mai modo di incontrarsi personalmente; infatti la facoltosa collezionista aveva appena undici anni quando il “suo” idolo artistico scomparve tragicamente, causa suicidio dovuto ad un forte stato depressivo, durante l’estate 1890.
Il film, oltre a mostrare la bellezza delle opere d’arte, permette anche di comprendere il lungo e minuzioso lavorio che si cela dietro queste, sforzandosi di entrare nella mente di Van Gogh. La mole epistolare scritta di pugno dallo stesso artista e letta nel corso della pellicola, permette di analizzare la sua enigmatica psiche, nonché la perenne ossessione verso la ricerca dell’assoluto, quasi a voler inconsciamente trasmettere nei propri dipinti una perfezione che travalichi il mondo e l’uomo, imperfetto e peccatore per sua mera umana natura.
Van Gogh – tra il grano e il cielo: geniale, unico, incompreso, povero, suicida
Van Gogh – tra il grano e il cielo, si presenta sotto forma di un ritratto molto introverso e misterioso sul carattere del pittore olandese, attualmente ancora oggetto di studio tra gli storici dell’arte. Vincent Van Gogh (Zundert 30 marzo 1853; Auvers-sur-Oise 29 luglio 1890) ha realizzato circa novecento dipinti, oltre mille disegni e numerosi schizzi; risultando tra i più industriosi artisti in assoluto, nonostante la sua breve vita, giunta a termine a nemmeno trentasette anni compiuti.
Uomo e personaggio “follemente” originale, capace di dare vita e movimento ai propri quadri, grazie all’utilizzo di vivaci colori ed immagini paesaggistiche disegnati a mo’ di punteggiatura, evitando la rappresentazione di soggetti ben delineati e definiti, a voler rendere l’idea di un mondo in perenne mutazione, che fagocita chiunque in esso viva, compresi i soggetti rappresentati in cornice. Madre natura risulta essere la protagonista assoluta, l’uomo è presente, limitato però spesso a ruolo di mero contorno, secondario, al contempo funzionale per meglio rappresentare le svariate sfaccettature dei suoi paesaggi.
L’artista, privo di un orecchio, è stato anche privato in vita del piacere e diritto di vedersi riconosciuto il merito delle proprie opere, vivendo un’esistenza umile, ben distante dal clamore del successo che raccolse soltanto dalla seconda metà del ‘900. Sin dalla tenera età lotta contro pressanti disturbi mentali, che in seguito lo inducono alla pazzia. Il pittore di Zundert muore così povero ed incompreso, lasciando in eredità ai posteri il suo ineguagliabile patrimonio artistico.
Dall’anima e sangue di Caravaggio… al grano e cielo di Van Gogh
Van Gogh – tra il grano e il cielo appartiene al neonato filone “artistico” dedicato ai grandi pittori, iniziato con l’esperimento cinematografico di “Raffaello – il principe delle arti” e proseguito col recente successo ai botteghini di “Caravaggio – l’anima e il sangue“. Quale passione accomuna tutti gli spettatori dei citati film? La passione per la cultura, per il bello, in tutte le sue personalissime rappresentazioni. Ma soprattutto il piacere di riscoprire personaggi, uomini, i quali hanno saputo mettere il proprio talento artistico a disposizione di un fine unico e superiore: l’arte.
Davide Gallo