Amore. L’amore vero, quello nei confronti di ciò senza cui davvero non si può vivere, quello nei confronti di ciò in cui veramente si crede, per cui si lotta davvero fino all’ultimo respiro per raggiungerlo. Questo è il tema fondamentale di Animali notturni, seconda pellicola del regista texano Tom Ford, basata sul romanzo Tony & Susan di Austin Wright scritta, diretta e co-prodotta da lui medesimo, con la quale il regista e sceneggiatore di Austin dimostra il suo grande talento naturale da cineasta.
Un film con una fotografia dai toni principalmente caldi e morbidi alternata a toni un po’ più scuri e freddi un po’ meno frequenti, che insieme ad una regia sapiente, mai prolissa e sempre funzionale al racconto, riesce a valorizzare i diurni ed assolati paesaggi texani con campi lunghi e totali da manuale, con una costruzione della tensione impeccabile e senza fronzoli anche grazie a figure intere e primi piani dei protagonisti capaci di non far mai staccare allo spettatore gli occhi dallo schermo.
La storia è quella di Susan Morrow, interpretata da una divina e letteralmente statuaria Amy Adams, le cui forme vengono grandemente valorizzate dalla sopra citata regia elegante e mai volgare. Susan è una gallerista d’arte, molto famosa ed affermata, che vive con il suo secondo marito.
Uno giorno riceve dal suo ex marito Edward Sheffield, un uomo dal carattere mite, creativo ed aspirante scrittore, interpretato da un Jake Gyllenhaal in stato di grazia, il manoscritto di un romanzo scritto da quest’ultimo, dal titolo “Animali notturni” (proprio come lei veniva definita dal suo ex), che Susan, in preda ad una crisi esistenziale e vittima di un periodo di forte stress e di insoddisfazione per la propria vita in generale, non esita a divorare letteralmente pagina dopo pagina, approfittando di un week end in cui il suo attuale marito è fuori (apparentemente) per lavoro.
Attraverso la lettura di tale romanzo, un romanzo violento, sanguinolento, spiazzante e dalle venature apertamente thriller, Susan riscoprirà la profondità d’animo e la psicologia di una persona già conosciuta in precedenza, ma forse non del tutto, e non apprezzata appieno in epoca passata, anche a causa di una situazione familiare particolarmente oppressiva e vincolante. Ma soprattutto, riscoprirà se stessa e le sue vere capacità di artista.
Un film, Animali notturni, che grazie all’espediente del linguaggio metareferenziale e metanarrativo, è anche una grande e feroce critica all’America borghese repubblicana, classista ed iper conservatrice, avida, sempre più accumulatrice e che non si accontenta mai dei propri averi materiali, e in effetti anche la sequenza di apertura ne è una chiara ed esplicita metafora.
Tra l’altro, la sottotrama del romanzo che fa da incipit e da pretesto per l’intera pellicola è tra le più appassionanti ed emozionanti della storia del cinema, che vede un grande duetto artistico di attori come Jake Gyllenhaal nel ruolo del protagonista e Michael Shannon in quello del Detective Bobby Andes, fronteggiarsi in una gara di bravura con dialoghi scritti a regola d’arte e che sono capaci di tenere sempre alto il ritmo.
Importante menzionare il fatto che la pellicola ha ricevuto numerosi riconoscimenti nel mondo come il Gran premio della giuria alla 73° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la candidatura di Michael Shannon agli Oscar 2017 come miglior attore non protagonista e le candidature per la miglior sceneggiatura e la miglior regia da Tom Ford ai Golden Globes 2017, a riconferma del grande valore culturale e soprattutto artistico del film.
Antonio Destino